Muore il progetto dell'Università a Scampia. Gli abitanti del quartiere lanciano un appello

Emilia Ferrara (September 01, 2010)
Il piano che prevede la realizzazione della nuova sede della Facoltà di Scienze della Nutrizione Umana dell'Università Federico II a Scampia rischia di essere annullato. Sul quindicinale di informazione online fuoricentroscampia.it gli abitanti del quartiere più "difficile" di Napoli hanno lanciato una petizione contro la decisione del nuovo governo municipale di centrodestra.


Nel 2006, la Giunta regionale della Campania, d’intesa con Comune e Università Federico II, aveva deliberato la realizzazione nel quartiere Scampia della Facoltà di Scienze della Nutrizione Umana al posto dell'ex "Vela H" abbattuta nell'aprile 2003.


Il progetto, finanziato con 21 milioni e 450 mila euro dei Fondi Europei, rischia di essere annullato dal nuovo esecutivo di centrodestra nell'ambito del piano di ottimizzazione finanziaria dell'Ente.


Questo è un duro colpo per i cittadini del quartiere che vedevano in quel progetto "una vera e concreta opportunità di crescita civile, culturale ed economica sorretta, finalmente, da una visione politica di programma che miri alla valorizzazione del territorio e della sua gente". Essi, però, non si sono persi d'animo e hanno promosso, sul sito del quindicinale di informazione fuoricentroscampia.it, una petizione che si sta diffondendo a macchia d'olio sul web. Ciò che chiedono al Presidente Caldoro, al Sindaco Iervolino e all'ex Rettore Trombetti, è di non far morire il progetto dell'Università a Scampia, di ripristinare, cioè, tutto il valore della delibera con cui la giunta Bassolino, nell'aprile 2006, aveva approvato la costruzione della struttura accademica di cinque piani, destinata a duemilacinquecento studenti, su un'area di 15 mila metri quadrati.


Spiegano i promotori che all'Università "non si può rinunciare se si vuole che il quartiere cominci a costruire un futuro migliore pacificamente, con intelligenza e impegno civile". In realtà, non gli si può dar torto. La storia del quartiere è, infatti, tutta segnata da progetti che, partiti con squilli di tromba, sono poi miseramente naufragati nell'indifferenza generale lasciando il quartiere della periferia nord di Napoli nel più totale abbandono, solo con i suoi gravi problemi strutturali e sociali che hanno favorito l'ascesa delle attività criminali, prima fra tutte lo spaccio della droga.


Già la nascita del quartiere avvenne, nel lontano 1964, senza una idea di fondo. Il suo processo di costruzione, originato e gestito dal Comune di Napoli con la collaborazione di enti di costruzione e gestione (IACP, cooperative), non seguì una progettazione organica ed unitaria. Si sviluppò in carenza di visione urbanistica, economica, sociale. Questo "peccato originale" il quartiere lo paga a caro prezzo. I suoi 100.000 abitanti, che solo semplicisticamente e crudelmente possono essere associati alla minoranza dedita alle attività criminali (che tanta notorietà ha conquistato sui mass media), vivono una vita quotidiana difficile. Per loro è più difficile muoversi, fare la spesa, studiare, occupare il tempo libero, e, persino, dichiarare la loro provenienza territoriale senza leggere sulle facce dell'interlocutore la preoccupazione dettata dal pregiudizio.


Eppure, nonostante ciò o, forse, proprio a causa di ciò, sta crescendo in quel quartiere una coscienza democratica forte.


Sempre più in questi anni, nelle associazioni, nelle parrocchie, nelle comunità, si è radicata la convinzione che occorre farsi protagonisti del cambiamento. Occorre, attraverso le leve della partecipazione democratica, influenzare e orientare le scelte politiche di fondo che, andando nella direzione dello sviluppo e della promozione umana, segnino veramente una nuova nascita del quartiere.


L'iniziativa della petizione "per l'Università a Scampia" va proprio in questo senso. Ad essa bisogna guardare con attenzione non solo perchè è giusta, ma anche perchè indica alla nostra intera città, sempre immobile e chiusa su se stessa, che se di un cambiamento radicale abbiamo bisogno , e tutti ne avvertiamo l'urgenza, questo passa attraverso le persone, i cittadini, il loro impegno, la loro capacità di immaginare e costruire insieme un futuro.




Petizione per il rilancio del progetto dell'Università a Scampia


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