Balla alla Casa Italiana!

Roberta Michelino (November 05, 2013)
Dopo quasi cento anni dalla sua scomparsa dalle mostre d’arte di tutto il mondo, la Casa Italiana ha l’onore di ricevere il dipinto di Balla Penetrazioni Dinamiche d’Automobile. Nicola Lucchi, docente dell’NYU, ha illustrato il quadro agli ospiti della Casa

La famosa opera d’arte  di Giacomo Balla Penetrazioni Dinamiche d’Automobile è tornata  eccezionalmente alla Casa Italiana Zerilli Marimò, prima di andare all’asta da Christie’s  per un valore stimato di 5 milioni di dollari. Per la sua originalità il dipinto è incluso nel libro di Boccioni, anch’esso esposto nella Casa Italiana.

 Il direttore Stefano Albertini ha evidenziato l’importanza e l’unicità della mostra ringraziando gli organizzatori Andreas Rumbler di Christie’s New York e Massimo Cirulli del Massimo & Sonia Cirulli’s Archive.

 Il docente Nicola Lucchi, prima di entrare nel dettaglio della spiegazione del dipinto, ha esposto una breve prefazione ai visitatori: Questa sera abbiamo preso tutti parte ad un evento speciale. L’ultima volta che quest’opera d’arte è stata ammirata da un pubblico come il nostro era nel lontano 1915. I nostri predecessori hanno visto la tela di Balla in occasione del  Panama-Pacific International Exposition, a San Francisco.

Il quadro, come hanno affermato gli studiosi Paolo Baldacci and Flavio Fergonzi, è “l’atto finale della storia  pubblica del disegno”. Questa sera abbiamo il privilegio di riprendere un discorso interrotto quasi un secolo fa.”

L’opera rappresenta un auto in  movimento che attraversa lo spazio solo su due dimensioni. Secondo l’esaustiva spiegazione di Lucchi questo quadro segna il passaggio di un’era, ossia di un momento storico in cui l’Italia, ancora prevalentemente agricola, si stava preparando all’avvento dell’industrializzazione.

L’obiettivo della corrente futuristica è proprio quello di esperire una stretta correlazione tra il potere della tecnologia ed il contesto sociale e culturale. Il dipinto di Balla è proprio un esempio significativo dell’intento dei futuristi.

 Il docente ha proseguito evidenziando che l’opera con il suo dinamismo meccanico e la sua propensione al movimento è in realtà lo specchio di una nascente classe borghese con nuove e specifiche richieste al mercato. La sinuosità delle linee, il tratto deciso ed il dinamismo delle forme esprimono il movimento del futurismo. Questo disegno è un esemplificativo di quanto l’arte futuristica sia un costante dialogo con la realtà contemporanea, con l’innovazione tecnologica e talvolta con pericolose ideologie politiche.

Nicola Lucchi conclude egregiamente con un’arguta riflessione : Quest’opera è in realtà una metafora della difficoltà che s’incontra quando l’arte s’interfaccia con la tecnologia, quando la fatica creativa riconosce il genio che risiede nel lavoro, quando la poesia contrasta con il progresso scientifico. Per quelli come noi del mondo accademico si erge come un invito ad un dialogo necessario tra le scienze umanistiche ed altri campi d’indagine  per affrontare al meglio le sfide e le opportunità del nostro tempo e del nostro futuro.  

Comments

i-Italy

Facebook

Google+

Select one to show comments and join the conversation