Calvino. Tra letteratura, teatro e musica

Giovanna Pagnotta (April 09, 2014)
Presentato, in occasione del Warren and Patricia Benson Forum of Creativity, “If on a Winter’s Night a Traveler..”. Si è trattato di un'occasione speciale per celebrare Italo Calvino alla NYU . Tutto grazie ad una felice collaborazione tra la Eastman School of Music della University of Rochester, la New York University, la Casa Italiana Zerilli-Marimò e il Kairos Italy Theatre

Musica e recitazione per ripercorrere il genio di  Italo Calvino nella città dove sua figlia oggi vive.  C’era infatti anche lei, Giovanna Calvino professore presso la NYU, ad applaudire, nel folto pubblico della Casa Italiana Zerilli-Marimò.
 

E’ successo lo scorso 7 Aprile, in occasione del Warren and Patricia Benson Forum of Creativity. Lo spettacolo a cui abbiamo piacevolmente assistito si intitolava “If on a Winter’s Night a Traveler..”.
Nato da una collaborazione tra la Eastman School of Music della University of Rochester, la New York University, la Casa Italiana Zerilli-Marimò e il Kairos Italy Theatre, lo spettacolo ha celebrato l’opera di Italo Calvino con l’interpretazione del “Il Visconte Dimezzato”, attraverso musica e teatro.
 

Una collaborazione questa  che enfatizza il legame tra letteratura, cultura italiana e musica, concepita da Elena Bellina, professoressa di Italiano presso la Eastman School of Music, il compositore Carlos Samchez-Gutierrez e integrata poi con il fondamentale apporto dell’arte teatrale di Laura Caparrotti, direttore del Kairos Italian theatre a New York.
 

E’ stato uno spettacolo avvincente che ha catturato il pubblico. Tagliente la musica, come i brani recitati. La sonorità contemporanea degli strumenti, a tratti pizzicati, usati in maniera certo non convenzionale, ha trasmesso allo spettatore tutto il significato intrinseco di una narrazione come quella del Visconte Dimezzato che ripercorre le tematiche universali del doppio, del bene e del male.
 

Si tratta della storia infatti di Visconte Medardo di Terralba che, colpito da una palla di cannone durante le guerre di fine Cinquecento contro i Turchi, rimane diviso in due parti che daranno vita a due personaggi autonomi, il Gramo e il Buono. Il primo compirà sempre il male e sarà riconosciuto da tutti come forte esempio di malvagità, il secondo agirà soltanto sulla linea del bene, tenendo fede ad un animo generoso e benefattore.
 

Le varie vicissitudini dei due personaggi convergeranno poi in un lieto fine a conclusione della storia.

“Siamo onorati del fatto che Carlo abbia deciso di lavorare con i suoi studenti sul testo di Italo Calvino, uno dei più famosi e amati scrittori del Novecento, non solo in Italia ma anche in tutto il resto del mondo”, commenta Stefano Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò. “Italo Calvino infatti è  uno dei pochi autori italiani che si possa trovare tradotto in qualsiasi libreria americana. La sua importanza non sta solo nella letteratura ma anche nella sua innovativa chiave di interpretazione del periodo moderno”.
 

Calvino, usando la falsa riga di un racconto fantastico, denuncia l’incompletezza dell’uomo contemporaneo. “Non si tratta di teatro con musica strumentale, ma di teatro e musica, due entità differenti che, a tratti si intrecciano e a tratti percorrono linee opposte, pur avendo a che fare con la stessa tematica: la rappresentazione dell’essenza di Calvino” ha spiegato al pubblico Carlos Samchez-Gutierrez.
 

E gli attori, in scena in mezzo al pubblico, hanno reso gli spettatori parte del racconto in un susseguirsi  di emozioni e tensioni. Unici intervalli le taglienti note dei musicisti della Eastman School of Music.

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