Articles by: Peppe Voltarelli

  • Opinioni

    Ti piace Praga?


     - Ti piace Praga?

    - Si ma non mi piace questo discorso

    - Quale?

    - Questo se ti piace una città

    - Comunque ti piace

    - Allora no sai che ti dico non mi piace più

    - cosa non ti piace?

    - Praga come la vedi tu non mi piace

     

    Quando vai a Praga ti siedi nei caffè e aspetti che arrivino i capelloni 

    Io sono un capellone lo sono sempre stato anche quando avevo i capelli rasati

    ci sono dei luoghi dove non devi chiederti se ti piace oppure no

    devi essere capellone dentro

    pronto a saltare dalla sedia se c'è un batterista che picchia forte

    lanciare un urlo fare un ballo scomposto senza regole

    siamo diversi abbiamo deciso di abbandonare per sempre la terapia dei balli di gruppo

    il nostro ballo si fa ma si fa da soli

    per questo odiamo i monumenti i catafalchi le mummie

    abbiamo fame di strada muretti asfalti prati e alberi possibilmente

    - che posti mi consigli di vedere?

    - lo Stadio del Victoria Zizchov il martedi a mezzogiorno vuoto con il sole dentro

    - no

    - invece si se parli con il tipo che pulisce lo stadio è come se avessi visitato cento chiese

    - sei religioso?

    - poi esci dallo stadio e te ne vai allo Spirit Bar a bere c'è odore di fumo dentro si mangia bene

    - ci sono dei market russi e cinesi hanno bei prodotti marche ricercate

    - la notte si riempie di locali dove c'è musica dal vivo cantautori poeti visionari fumatori

    - è cara?

    - si molto cara

    - qui è diverso dal centro li devi fare lo slalom tra gli inglesi e gli italiani

     

     

    Tra le vie di Mala Strana dopo le undici di sera c'è poca gente due o tre posti selezionati

    poi usciamo da un bar e il nostro amico francese strappa un manifesto pubblicitario

    che hanno messo proprio in piazza

    la pubblicità non la sopporta

    cioè se riguarda una roba nel centro si ma se si tratta di un mobilificio oppure della marca di supposte

    allora non va bene

    vai strappa tutto

    w la francia

    all'una vado verso il Duende dopo il ponte sulla destra cento metri 

    è un posto dove vanno musicisti famosi vechie glorie scrittori di best sellers in pensione

    ballerini di flamenco e esuli 

    ci sono chitarre al muro

    la birra è buona se vuoi stare tranquillo 

    il Duende è perfetto

    è uno di quei bar che potrebbe stare anche nel deserto 

    sarebbe lo stesso un fatto interessante

    mentre stai seduto arriva Manu Chao e si mette a strimpellare la chitarra

    questo è il Duende

     

    - è aperto il lunedi?

    - è sempre aperto

    - anche il lunedì?

    - si perchè?

    - avevo sentito che il lunedì fosse chiuso

    - no sono voci del cazzo che mette in giro la concorrenza non è mica un barbiere

    - infatti no

    - come sono i barbieri a Praga?

    - belli

    - ti siedi e loro tagliano prima ti fanno lo shampo e poi tagliano

    - non mi fido dei barbieri

    - io non faccio mai lo shampo solo acqua

    - allora va bene l'importante che c'è l'acqua

    - com'è l'acqua a Praga

    - buona saporita


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    *Peppe Voltarelli . Cantante e  autore di canzoni ha all'attivo tanti viaggi e turnè all'estero. Inseime agli editor di  i-Italy ha deciso di raccontare in un blog alcuni momenti di questi passaggi per il mondo. Questo il link al suo blog intitolato  La vera leggenda di Peppe Voltarelli



     

     

     

     

  • Fatti e Storie

    La corsa di Avignone


    Il Festival di Avignone è come il Tour de France

    tre settimane di fatica durissime a luglio nel caldo torrido della Provenza

    una di quelle cose che  puoi raccontare

    Ci si alza presto si cammina si parla con la gente si fa volantinaggio 

    si attaccano le locandine si cercano gli spazi migliori 

    si attraversa la città da capo a piedi 

    senza forze e poi

    e poi si fa lo spettacolo si suona si canta si recita

    c'è poco tempo per mangiare

    ma poi perchè mangiare

    si mangia il giusto

    bisogna tenersi in forma

    se perdi un colpo sei finito

    ma ci credi e ti fidi del tuo talento 

    Il mio francese è assolutamente amatoriale

    ci pensa Nicoletta madrelingua jonico silana

    con Giulio che studia ogni mezzo per dare visibilità delle locandine

    Ci sono le salite

    quelle sere in cui in sala ci sono sette persone 

    compresi gli amici e i familiari

    si va in scena lo stesso

    è la chanson italienne

    ci sarà il passaparola domani saranno dieci forse dodici

    meno pubblico c'è e più aumenta la sfida 

    e ti alzi sui pedali come un dannato

    con il sudore che ti cola davanti agli occhi e spingi

    come nella grande corsa si fanno le strategie e le alleanze

    ci si aiuta con delle dritte dei trucchi dei piccoli segreti

     

    - vieni a vedere il mio spettacolo?

    - si ci vengo 

    - di che si tratta?

    - grandi emozioni...

    - il concerto di un coro Armeno

    - bellissimo...

    - la sala è semivuota

    - concerto stratosferico

    - è la magia dei vuoti

     

    c'è il Bar della Navigazione

    sul viale davanti al Rodano 

    il ritrovo degli italiani di Avignone

    c'è una mostra fotografica ritratti di cantanti 

    tra i mostri sacri francesi c'è Giovanna Marini

    come c'era Bartali Coppi e Gastone Nencini 

    c'è Mario il titolare che parla alle folle e alla fine ci dice tutto pagato

    gli amici siciliani di Caltanissetta che hanno vinto un premio con "Mutu"

    Place des Carmes c'è il bar finale il Tabac li si fanno le tre continuando a fare promozione

    Noi siamo al Teatro dei Venti 

    una piccola sala raccolta di 49 posti

    al 63 di Rue Guillaume Puy 

    con una bella programmazione fatta di tanta musica

    ci diamo da fare con Gabriella Roberta e Denis

    che non si dica che gli italiani non si impegnano

    in piano e in discesa

    preferiamo sempre la salita.....

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  • Arte e Cultura

    Il Signore è grande


     Mamma sostiene che il Signore è grande

    con lui c'è una squadra collaudata
    la Madonna del Rosario San Michele Arcangelo San Francesco
    il Cuore di Gesù l'Achiropita Natuzza e Padre Pio in porta
    loro fanno da tramite una specie di rappresentanti 
    intermediari locali che fanno in modo che tutto si realizzi senza intoppi
    il Signore vede tutto controlla vigila sta attento
    conosce ogni luogo e cosa che noi facciamo
    se piove è lui
    se abbiamo la febbre è lui
    se ci fa male il dito lui lo sa e provvede
    chiama i santi e loro partono e risolvono
    il Signore ci ama e allora noì possiamo fare quello che vogliamo
    tanto prima o poi lui lo viene a sapere
    i santi certe volte si distraggono e vanno per i fatti loro
    lui gli dice hey... e loro drizzano le antenne e tornano ai loro posti
    alcuni santi sono meridionali come Padre Pio chè di Foggia
    Natuzza invece è di Vibo Valentia
    l'Achiropita è di Rossano paese
    loro tre parlano in dialetto
    anche il Signore parla bene in dialetto
    San Francesco è di Paola e viaggia in treno sulla tirrenica
    quando esce dal sottopassaggio è già sul lungomare
    e dentro al mare c'è pure una sua statua che guarda i pesci
    San Michele invece vola perchè è un angelo ed ha i capelli lunghi
    quando va in missione si mette pure il giubbino di pelle
    e fa cacare sotto ai diavoli che se parlano lui li schiaccia
    la Madonna del Rosario prepara da mangiare per tutti
    è lei il vero capo famiglia e il Signore lo sa e non dice niente
    Il Signore mette uno dei suoi alle fermate
    per questo io salgo e scendo tranquillo dai bus senza paura
    guardo le strade le attraverso e mi piace perchè non sono mai solo
    il Signore infatti non dimentica mai nessuno



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  • Fatti e Storie

    Il giorno dei Santi a Bogotà


    Camminare a 2600 metri di altitudine è uno sport estremo

    salgo un gradino e mi stanco

    mangio una pannocchia e mi viene il fiatone

    uno slalom tra i karaoke della calle

    per evitare un piccione che veleggia a due centimetri 

    fiesta per todos

    questa è Bogotà il giorno dei santi

    facciamo un salto al mercatino delle pulci

    patrimonio storico della città

    mangio un cocco tagliato col macete da Guillermo "mano ferma"

    un esemplare di lama nano spunta ridendo dietro le mie spalle

    "quanto viene il Bulova dorato?" - chiedo al vecchietto orologiaio -

    "ma come  è fermo?" - "se lo metti addosso cammina"

    infatti tra lo stupore generale la lancetta da un segno di vita

    povero Bulova circondato da roba vecchia e fumo e puzza di benzina

    ma vive veramente un orologio?

    Certo che vive

    se lo metti addosso batte

    e vive

    ma anche tu devi battere

    se no non funziona

    dobbiamo scappare

    tra sei ore c'è l'aereo

    tra tassisti kamikaze e favelas ci vorrà un bel po ad arrivare in aeroporto

    bisogna sbrigarsi

    c'è un mimo dorato

    un cameriere con una canna da pesca in mano

    tortillas

    puttane a Santa Fe

    un sosia indio di Michael Jackson e un arrotino

    è proprio il giorno dei Santi

    a Bogotà






    *Peppe Voltarelli . Cantante e  autore di canzoni ha all'attivo tanti viaggi e turnè all'estero. Inseime agli editor di  i-Italy ha deciso di raccontare in un blog alcuni momenti di questi passaggi per il mondo. Questo il link al suo blog intitolato  La vera leggenda di Peppe Voltarelli

     



  • Arte e Cultura

    Musica tra le sbarre di Locri


    Andare in carcere non è mai troppo bello

    anche se ci vai per suonare

    a luglio con 40 gradi le poltroncine di mistoterital

    sono una tortura

    siamo a Locri una delle capitali della Ndrangheta

    e siamo venuti a suonare in galera

    con i Marvanza e Marco Calliari

    reggae  dance hall nostrana e songwriter del Quebec

    l'atmosfera è rilassata il pubblico si coinvolge

    al lato del palco del piccolo teatro ci sono due ventilatori

    che sparano un vento della madonna

    se mi prendono nella schiena mi sa che devo fermarmi a dormire qui

    l'agriturismo medio calabro lo odio

    pare che ti fanno sempre un piacere

    riassunto

    in un giardino pieno di arance chiedi una spremuta

    e hanno solo succo industriale

    i coglioni mi scendono a terra e ballano il tango

    con le arance marce che nessuno ha raccolto

    affanculo se ne devono andare

    in carcere è diverso

    c'ero passato anni fa a Bologna per un fatto vecchio

    ma avevo 24 anni era tutta un altra musica

    mi ero mangiato una torta intera di mariuana

    altro che cazzi

    ho visto pure dante Alighieri

    in carcere ci sono facce

    gruppi di gente dello stesso paese

    romania albania san luca plati' insomma un po tutto il mondo

    dal palco poi dico -ci vediamo fuori-

    e la guardia mi guarda strano

    e allora mi correggo – al massimo ci vediamo dentro-

    l'importante  vedersi prima o poi

    senza sbarre senza ventilatori e senza agriturismi

    liberi





    Questo articolo fa parte del blog "La vera Leggenda di Peppe Voltarelli" che il cantante ha su i-Italy


  • Arte e Cultura

    Back to Berlino


    A Berlino ci sono le strade larghe
    le case non sono alte
    molte sono bianche
    certe sono vecchie
    ma sempre curate

     
    con un giovane esule di Roggiano
    mangiamo al nono piano di un centro commerciale
    tra anziani e cavolfiori
    ci confrontiamo un po sui massimi sistemi
    parliamo dell'Italia di Mirto e di Roggiano
    poi parliamo un po di malavita
    è normale che a un certo punto due calabresi parlino di malavita

     
    quando viene il tramonto invece
    si sente la primavera
    anche se adesso piove forte
    Vito non ama la pioggia
    e dalla paura ci buttiamo in un ristorante eritreo
    il tipo ci prepara a volo due involtini con carne
    -siete ospiti miei- dice
    -come sanno belli questi involtini-
    -qui dobbiamo tornarci-
    -come si chiama Savannha-
    -si immaginavo- ciao salam compà

     
    intanto ha smesso di piovere
    passiamo da Cagliostro a Ost Kreuz
    un vodka per aprire la serata
    al “Piatto Forte” è iniziato il lounge
    in giro molte mamme con carrozzina
    ci sono figli di due mesi dentro
    che qui a due anni un bambino è già pronto ad uscire da solo
    la città è la loro
    solo in quel bar sulla Karl Marx Allee
    c'era una strana atmosfera
    una due tre birre e resto incantato dal lampadario a palla luccicante tipo Peoples Inn

     
    una cucina di legno Salvarani di fronte al video poker
    ma chi ci parla col video poker mi domando
    con i cani è diverso
    i videopoker non abbaiano mai
    saltiamo sul metrò
    quanto spazio
    c'entrano biciclette e monopattini
    musicisti di strada ed ex fotomodelle in pensione

     
    questa è la nostra fermata
    scendiamo
    Rosa Luxemburg Platz
    sembra che il tempo qui a Berlino sia piu' prezioso che da altre parti
    due passi guardando la VolksBuhne
    il Teatro
    la ruota e i due piedi che camminano
    qui una volta d'inverno ci ho suonato
     
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    *Peppe Voltarelli . Cantante e  autore di canzoni ha all'attivo tanti viaggi e turnè all'estero. Inseime agli editor di  i-Italy ha deciso di raccontare in un blog alcuni momenti di questi passaggi per il mondo. Questo il link al suo blog intitolato  La vera leggenda di Peppe Voltarelli


  • Occhio Gringo



    Adesso sono messicano per davvero

    me ne accorgo all'immigration dell'aeroporto di New York

    siamo io la signora sulla sedia a rotelle

    il compare grosso col cappello da forestale

    “el nigno” Jessy Brown ed Esmeralda Buendia coi capelli raccolti dietro

    “viva mexico” gli farei cantare alla poliziotta sovrappeso

    del dipartimento homeland sicurity

    lei che quando chiama i nomi sudamericani li stroppia ridendo tipo

    “Feerrnandeeessss”

    che stronza

    mentre la guardo

    mi viene da pisciare

    Coock lo sbirro irlandese mi accompagna al cesso

    e controlla ogni mio movimento

    casomai faccio qualche mossa falsa

    se mi giro di scatto con la mia Colt gli faccio saltare il cervello

    a sta merda gringo quattrocchi

    lo sai che sono un cantante famoso

    e tu chi cazzo sei

    con la mia Colt ti freddo sul posto

    che manco te ne accorgi

    torniamo nella sala d'aspetto

    minchia che puzza di sudore

    do una letta a “Chilangos”

    settimanale cool del Distretto Federale

    ci sono concerti cocktail eventi e bande musicali

    sembra quelle riviste italiane tutte moda orologi e tendenze

    allora piacciono anche a voi i pistoleri con la divisa

    veramente vi piacciono

    io amo solo la divisa dei mariachi

    non sono un “Chilangos” da esportazione

    no alpitour

    i baffi li curo come se fossero figli miei

    i miei figli

    i figli di Emiliano Zapata e Pancho Villa

    occhio ai miei baffi gringo



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    *Peppe Voltarelli . Cantante e  autore di canzoni ha all'attivo tanti viaggi e turnè all'estero. Inseime agli editor di  i-Italy ha deciso di raccontare in un blog alcuni momenti di questi passaggi per il mondo. Questo il link al suo blog intitolato  La vera leggenda di Peppe Voltarelli

     

  • Uomini e simboli su Morris Park Avenue


    Bevo da quarant'anni Scotch and Water
    (Frank Bastone famoso cameriere del Bronx in LA VERA LEGGENDA DI TONY VILAR)
     
    Tra la pizzeria “Patricia”  e il salone “Carmine”  su  Morris Park Avenue c'è  il Club dove si trovano gli italiani per giocare a carte e vedere le partite del Milan  c'è gente di Avellino Metaponto Montelepre San Marco Argentano e Carolei si parla calabrese con qualche sprazzo di napoletano siamo al Bronx



     
    Arrivo in zona  senza avvisare e quando busso a casa Bastone è quasi ora di cena mi apre la signora Rita oggi sono 45 anni di matrmonio  vengo accolto come uno di famiglia facciamo due chiacchiere sulla vita del quartiere come sta quello come sta questo chiedo notizie di Vilar sembra che sia andato in pensione e non lavora più nelle macchine il bar Portofino ha chiuso  di Grandinetti non si hanno notizie certe
    accidenti quante novità 

     
    sembra passato un secolo da quando venni la prima volta a suonare qui al ristorante Spiritoso nel 2001 Mike Santelli ci mandò  a prendere con una limousine di 15 metri Totonno Chiappetta gongolava seduto sulla pelle nera dei sedili

     
    A quel tempo la polemica all'interno del mio gruppo (il parto delle nuvole pesanti) era sulla supremazia linguistica dell'inglese e sull'antimperialismo del parlare spagnolo
    avevo studiato inutilmente vent'anni inglese e imparato a memoria i testi dei Beatles e di Dylan per sentirmi dire che ora non serviva più  e che la lingua da imparare era un altra  proprio mentre  scoprivo che al Bronx si parlava  calabrese

     
    A quel tempo c'era molta confusione e Totonno aveva messo tutti d'accordo in un aula del College dove insegnava Enrico Granafei raccontando in cosentino la barzelletta del coccodrillo travestito da cane altro che inglese e spagnolo

     
    Altre storie altre polemiche altri imperialismi
    avevo un bagaglio pieno di gagliardetti della provincia che mi aveva dato con orgoglio


    il  presidente Tonino Acri e li tenevo stretti come degli oggetti preziosi al concerto da Spiritoso  dopo aver finito tutti i dischi cominciai a metterli all'asta
    ne avevo dato uno a Tony Pizza che lo aveva attaccato alla parete della sua ultima pizzeria

     
    mi divertivo a provocare la morale sovietica dei miei compagni di viaggio
    ma Tony Pizza era Tony Pizza dal primo momento che l'ho visto
    istinto da grande attore tempi e presenza da vero mattatore
    Gagliardi aveva ragione

     
    adesso dieci anni dopo era ancora  fuori che ci aspettava in macchina
    ci avrebbe portato a cena da “Genio” il napoletano che una volta si chiamava “Taormina”

     
    abbiamo festeggiato mangiato e brindato alla salute della coppia Aiello-Bastone poi le luci si sono abbassate e Frank ha ordinato quattro “scotch and water light”

     
    il tempo si era fermato ma i simboli erano gli stessi
    alla fine ho chiesto di vedere Vilar e siamo andati a casa sua
    poi Pizza ci ha portati alla metropolitana

    un saluto veloce e tutto ha ripreso il suo corso 



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  • Una notte italiana a Bleeker Street


    A Bleeker Street c'è  tutto

    jazz blues country soul rock pop funky bossa afro beat

    stivali improbabili vestiti usati maschere di carnevale

    edicole iraniane sexy shop lavanderie e articoli da regalo


    l' indispensabile  per la vita di un rocker

    l'indispensabile per la vita

    al Poisson Rouge glorioso club del Village

    c'è una serata pazzesca


    Tony Vilar torna dopo 40 anni insieme a Voltarelli e all'istrionico Marco Calliari dal Quebec

    c'è un altra Italia stasera

    fatta di giornalisti scrittori ballerini fotografi

    blogger d'assalto animatori culturali

    e qualche elemento da The Bronx


    loro  non si spostano facilmente

    mi sa che prima o poi dovremo tornare a suonare noi da quelle parti

    come un mantra una messa un testo sacro mi suonano in testa


    le parole di Angelo Bastone

    “solo Da Bronx è Da Bronx”

    Joe Sciorra era li davanti seduto accanto a Gagliardi tra la Manisco e Pia Sjolin

    poco piu' in la la mitica Giovanna Botteri del TG3 John Caulkins Lorenza Cerbini e Marina Melchionda Lucia Grillo  Francesca Magnani Madame Vilar Andrea Kercoc e Mark Gartenberg


    tenete a mente questi nomi mancava solo  la Ripa

    alle prese con uno dei suoi viaggi report nel Caucaso

    è un Italia speciale

    innaffiata da ettolitri di “Scotch and water”

    che si scioglie in un tenero abbraccio quando Vilar intona “Piccolo fiore”

    un classico dei dinner show di up-town


    ma non è ancora finita manca “Bella Ciao” anzi no eccola

    infatti è fatta siamo fatti

    euforia ai massimi livelli

    inciampo in una tequila


    fine delle trasmissioni

    dove sono

    per riprendermi ci vuole una doppietta di panini chimici dai koreani e una banana


    mi sveglio in hotel che tra cinque minuti si parte per Montreal

    viaggiatori d'occidente

    che notte a Bleeker Street

    *Peppe Voltarelli . Cantante e  autore di canzoni ha all'attivo tanti viaggi e turnè all'estero. Inseime agli editor di  i-Italy ha deciso di raccontare in un blog alcuni momenti di questi passaggi per il mondo. Questo il link al suo blog intitolato  La vera leggenda di Peppe Voltarelli