Parte la settimana del vino a New York

P. A. (February 03, 2016)
Ottanta produttori di vino provenienti da tutta Italia, giornalisti e consumatori. Si è aperta il 3 febbraio nella sala dell’Highline Ballroom di New York la quinta edizione di Vino 2016 - Italian Wine Week, la più importante manifestazione di promozione del vino italiano negli Stati Uniti promossa dall'agenzia ICE. Una festa del vino italiano che proseguirà per una settimana con seminari, dibattiti, tasting e che servirà a fare il punto sull’andamento del vino italiano nel mercato americano.

“L’Italia non è una superpotenza in campo militare o finanziario ma lo è nel campo culurale, nel vino e nel cibo”.  Il direttore dell’agenzia ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane)  di New York Maurizio Forte ha aperto così Vino 2016 - Italian Wine Week, il più grande evento di promozione del vino italiano negli Stati Uniti che è iniziato il 3 febbraio nella sala dell’Highline Ballroom. 
 

 

Seduto accanto a Kevin Zraly, fondatore di Windows on the World Wine School, e Stevie Kim, managing director di Vinitaly international, Forte  ha illustrato alla pleatea di circa 80 produttori di vino, giornalisti e importatori perché l’Italia ha un ruolo così rilevante nel mercato americano e gli obiettivi della quinta edizione di Vino 2016.

“L’Italia è il Paese leader negli Stati Uniti per il mercato del vino ma bisogna continuare a lottare per mantenere e migliorare questa posizione. Da oggi, assisterete a un’invasione di produttori italiani”, ha aggiunto il promotore dell’appuntamento segnalando al vasto pubblico,  con grande orgoglio, anche la lettera di encomio ricevuta dal sindaco di New York, Bill de Blasio per l'Italian Wine Week.  

Il dibattito tra gli esperti ha inaugurato la settimana dedicata al vino italiano che proseguirà il 7, l’8 e il 9 febbraio all’Hilton Midtown Hotel. A moderare l’incontro è stato David Rosengarten, giornalista e scrittore enogastronomico che ha raccolto le domande.

Kevin Zraly ha raccontato alla pleatea come oggi nei ristoranti americani si possono trovare “centinaia di vini italiani” e come sia “diventato sempre più difficile scegliere”.

Il managing director di Vinitaly international, Stevie Kim, ha invece presentato il calendario della settimana e illustrato le iniziative legate al Vinitaly tra cui la Vinitaly International Academy, partner dell’evento e che organizzerà nei prossimi giorni due seminari dedicati ai vini artigianali italiani.   

Per la Kim è molto importante l'aspetto educational: occorre infatti istruire il consumatore americano sull'incredibile varietà della produzione vinicola della penisola e le sue isole. Un mondo da scoprire.

Qual è il punto di forza dell’Italia? “Se non ha un autentico prodotto italiano il consumatore comprerà un’altra cosa”, ha detto Forte,  “L’autenticità  è sempre il nostro obiettivo, quello che ci permette di attrarre sempre nuovi consumatori. Vogliamo portare  a conoscenza di un patrimonio unico legato al nostro territorio”, ha proseguito. 

A quel punto la parola è passata al curatore della guida Slow Wine Fabio Giavedoni. La sua conclusione ci pare suggestiva ed eloquente. Davanti ad un numero sempre più folto di persone raccolte nella sala, ha detto: “Spero che troverete il vino che tocchi il vostro cuore”. 

La giornata nell’Highline Ballroom è andata avanti con il Gran Tasting Slow Wine a cui hanno partecipato 80 produttori provenienti da tutte le regioni di Italia e si è conclusa con un concerto tributo a Stevie Wonder della band Overjoyed. 

L’Italian Wine Week riprenderà domenica 7 nell’Hilton Midtown Hotel e si concluderà il 9 febbraio con l’appuntamento "Tre bicchieri - Gambero Rosso" in cui circa 190 viticoltori presenteranno i loro prodotti. 

Per maggiori informazioni:  www.italianmade.com/vino2016

Altre foto sulla  pagina Facebook di i-Italy

Comments:

i-Italy

Facebook

Google+