Articles by: Daniele ministeri & Marta donatone

  • La filantropia italo-americana alla Montclair State University


    Salire al settimo piano del centro congressi della Montclair State University ci appare da subito un’esperienza emozionante. Il panorama mozzafiato dell’enorme finestra e l’eleganza dell’ingresso rendono già l’idea del tipo di evento che ci si appresta a seguire. Entrando nella “Ballroom” l’impatto iniziale non svanisce, anzi viene amplificato dalle dimensioni della sala, dalla moquette rossa e da due grandi banconi di buffet allestiti per l'occasione. Non manca la scelta tra un vino rosso e un vino bianco, rigorosamente di origine italiana.

     

    Siamo ospiti di Susan A. Cole, Presidente della Montclaire State University e di  William P. Gingerich, Provost e Vice Presidente per gli Academic Affairs dell’università del NJ,

     

    Dall’altro lato della sala tutto è pronto per la cerimonia. Una platea di sedie ed un podio sono stati allestiti rispettivamente per il pubblico e per gli oratori. Un pianoforte ci suggesce che i discorsi non saranno l’unico intrattenimento della serata.

     

    L'evento vede anche la presenza di diversii prestigiosi ospiti. Tra tutti, l'ambasciatore Gianlorenzo Cornado, rappresentante permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, ed il il cavaliere Richard Bilotti, Chairman della Heritage Commission in New Jersey. Dal Calandra Institute della Cuny il Dean, Professor Anthony Julian Tamburri e il distinguished professor Fred Gardaphe.

     

    L’incontro inizia con un breve discorso di Larry Inserra, rappresentante della famiglia che ha reso possibile la nascita della nuova cattedra presso la Montclair State University. Ai suoi membri sono dedicati l’intera serata ed i ringraziamenti delle istituzioni e degli studenti italo-americani del centro academico. A partecipare anche Kathleen Strozza, presidente della UNICO National, arrivata appositamente dalla California.  Da sempre in prima linea per la preservazione della cultura italiana ed italo-americana, l’UNICO ha contribuito alla creazione della cattedra dando il via nel 2001 ad una intensa campagna di raccolta fondi.

     

    Tra gli ospiti d’onore siedono in prima fila i membri della famiglia Coccia, il cui istituto  "Joseph and Elda Coccia Institute for the Italian American Experience" li rende indiscussi portavoce della cultura italiana presso Monclair State University.
    Accanto a loro l'infaticabile direttrice del Coccia Institute, Mary Ann Re, importante artefice degli utlimi successi dell'istituto che dirige.
     
     
    Durante il suo discorso Joseph Coccia ricorda le principali tappe che hanno portato alla fondazione della cattedra, un percorso iniziato con una cena nel gennaio 2002 e conclusosi grazie ad uno sforzo congiunto della comunità italo-americana. “Per mio padre vedere la maturazione di questo progetto è stato come assistere alla realizzazione di un sogno” ha dichiarato Elisa Coccia, figlia di Joseph. “Per lui era un obiettivo così lontano che ora parlandone gli vengono le lacrime agli occhi. Speriamo che nel futuro questa cattedra e la comunità italiana di Montclair possano crescere insieme”.
     
    A sintetizzare l’importanza che questo evento costituisce per l’Italia è stato il Console del New Jersey Andrea Barbaria: “Siamo contenti che tutto il lavoro fatto abbia portato i suoi frutti. raggiunto Ma questo non vuol dire che siamo arrivati alla fine della nostra avventura. L’interesse per la cultura italiana ed italo-americana sta crescendo e noi dobbiamo saper incoraggiarlo”.
     
     
    La Presidente dell’Università Cole dopo aver ricordato il debito di gratitudine verso Larry inserra ha ringraziato la famiglia Coccia, Joseph Agresti, John Alati, Salvatore Mangano, Michael Mariniello e Frank Tidona per grande lavoro per arrivare al conseguimento della cattedra.
     
    A concludere la serata l’esibizione lirica degli studenti della "John J. Cali School of Music" che hanno intrattenuto il pubblico con alcune delle arie simbolo dell’italianità del mondo: "Le nostre pene/Non siate ritrosi" dall'opera Così fan tutte di W.A. Mozart cantata dal baritone Gregory Voinier; "Vorrei spiegarvi, oh Dio!" dall'opera di Mozart cantata dal soprano Catherine Shelley; "Mi chiamano Mimì" da La Bohème di Giacomo Puccini, cantata dal soprano Annamaria Borelli; "La Promessa" da Soirèes Musicales di Gioachino Rossini cantata dal soprano Rebecca Tarantino; "La canzone di Doretta" da La Rondine di Giacomo Puccini cantata dal soprano Andrea Covais; "La serenata" di Francesco Paolo Tosti cantata dal tenore Emmanuel Cruz.
     
     
    Oggi la Montclair State University, con i suoi 550 studenti, ospita uno dei corsi di lingua italiana più frequentati dell’intero panorama accademico statunitense. La nascita della cattedra Inserra rappresenta un'ulteriore dimostrazione dell'impegno profuso da questa università nella promozione della lingua e della cultura italiana.
     
     
    Anche i-Italy, dunque, non può astenersi dal ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a trasformare questo disegno in realtà, augurando buona fortuna al nuovo progetto della Montclair State University.

     

  • Un viaggio nella regia di Matteo Garrone


    É stato un viaggio lungo e penetrante nella regia di Matteo Garrone l'incontro che si è tenuto il 17 febbraio all'Istituto Italiano di Cultura per la presentazione del libro "Non solo Gomorra. Tutto il cinema di Matteo Garrone". Dopo il successo di critica del 2002 con il film "L'Imbalsamatore", premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura, Garrone ottiene successo internazionale nel 2008 con il film Gomorra. Tratto dal libro-inchiesta di Roberto Saviano, il film rappresenta un turning point nella storia del cinema italiano di importanza paragonabile solo alla "Dolce Vita" del 1960. La stessa trama sociologica e culturale tracciata nelle pellicole dei grandi registi quali Federico Fellini, Luchino Visconti, Roberto Rossellini si ritrova infatti nelle pellicole firmate da Matteo Garroene, presentato come degno erede del grande cinema neorealista italiano.


    Gomorra è un affresco sulla società che racconta, con valore di denuncia, episodi crudi ma reali con l'intento di offrire al pubblico significativi momenti di riflessione. "É sbagliato nonchè fuorviante dare a Garrone l'appellativo di regista". Nelle parole di Simone Casavecchia, direttore editore della casa editrice EdizioniSabinæ che ha redatto il volume, "Garrone è prima di tutto un autore". Un autore che crea un linguaggio e si rende interprete di un'immagine poetica del mondo, analizzata e presentata con dovizia di particolari in prospettiva realista. Il regista diventa dunque un poeta che descrive esperienze, comunicando sentimenti e profonde sensazioni: "Il contesto nel quale si inserisce il cinema di Garrone è quello di un'Italia nuova che si reinventa non per essere migliore ma per essere diversa".



    Dopo la presentazione del volume, che richiama in copertina gli stessi colori di quella del romanzo scritto da Saviano, nonchè gli stessi della locandina del film, Casavecchia ha passato la parola al critico cinematografico Goffredo Fofi. In un secondo momento   è  stata proiettata  una video-intervista allo scrittore Italo Moscati.



    Secondo Goffredo Fofi Gomorra è stato il film più importante degli ultimi venti anni, poichè riesce a rappresentare fedelmente la realtà di un sistema di potere malato e corrotto come quello camorristico napoletano. "É un bene che Gomorra non abbia vinto l'Oscar perchè un certo tipo di cinema può vincere solo Cannes. Le due manifestazioni premiano un diverso modo di fare cinema. Quello di Garrone è un modo di fare cinema autoriale". Il vero punto di forza di Saviano è stato quello di mettere in scena un'inchiesta vista non attraverso gli occhi di un estraneo ma attraverso quelli di chi è nato in quel territorio e ne fa parte. Saviano parla in prima persona e, come lui, anche Garrone espone il suo punto di vista, quasi una provocazione che chiede una risposta allo spettatore, lo spinge a guardarsi allo specchio, ad ammettere la sua complicità con quel mondo e ad avere un atteggiamento responsabile. Questo è il cinema di Garrone.



     Italo Moscati definisce poi Garrone "una delle poche importanti speranze del nostro cinema". E continua: "Erano anni che il cinema italiano non presentava un'opera di questa grandezza, è un'opera che tocca la società italiana come "Il Divo" di Paolo Sorrentino, ispirato alla vita del Senatore a vita Giulio Andreotti. Gomorra inoltre crea un rapporto singolare con il suo pubblico e lo documenta attraverso un lungo percorso investigativo".



    A conferenza ultimata Simone Casavecchia ci ha raccontato di come è nata l'idea di scrivere una monografia sul giovane regista, un progetto da molti considerato in parte prematuro. "Io la vedo come un'iniziativa doverosa, un grande sostegno e un'occasione unica per far entrare Garrone tra i grandi del cinema italiano. Credo che anche lui sia stato felice del prodotto finale. Abbiamo conseguito questo risultato con grandi sforzi, anche perchè  è una persona che non rilascia facilmente interviste."  Gli chiediamo se a suo parere Garrone avrebbe mai raggiunto il successo senza un film come Gomorra: "A noi interessa l'opera, non il successo planetario. Un artista non è considerato tale solo quando raggiunge il successo, altrimenti la sua opera non potrebbe esser definita arte".        

     

    Trailer del film Gomorra di Matteo Garrone