Lettera aperta a tutti gli amici dell'Aquila

Patrizia Tocci* (August 20, 2009)
Riceviamo e pubblichiamo - su segnalazione del collega Goffredo Palmerini - la lettera della scrittrice e poetessa Patrizia Tocci. Si tratta di una sofferta riflessione sulla situazione attuale dell'Aquila. L'intellettuale affida la ricostruzione ad altre città italiane e ad altri Paesi, seguendo la toponomastica cittadina


Tutto è troppo fermo e troppo immobile, nel centro storico dell'Aquila, nella cosiddetta “Zona rossa” che è sempre più rossa di vergogna per le condizioni in cui è stata lasciata da quel 6 aprile 2009. Si prospettano tempi che non possiamo tollerare. All'inizio della prossima primavera il vento, la neve e la pioggia avranno distrutto ciò che non aveva fatto il terremoto. Le nostre case saranno polvere, prive come sono di manutenzione e puntellamenti. Il generale Inverno e la burocrazia vinceranno sui nostri sentimenti e sulle nostre emozioni. Oppure no, se ci aiuterete, tutti.


Adottate una casa, una via, un vicolo, una strada dell’Aquila. Ai Torinesi bisognerebbe affidare almeno tre strade e i relativi palazzi: Viale Duca degli Abruzzi, Viale Regina Margherita e Corso Vittorio Emanuele; ai Siciliani i palazzi che insistono sul Corso Federico II, la via dello “Stupor mundi”. Ai Fiorentini, inevitabilmente, sia Via dei Guelfi che Via dei Ghibellini; ai Romani le case che si affacciano su Via Roma, una delle arterie principali della città; ai Milanesi Via dei Lombardi; ai Veneti Via ed Arco dei Veneziani; alla disponibilità dei Napoletani il restauro di Porta Napoli. Dall’arco della Porta non si vede il mare, ma una distesa verde di montagne e colline che in certe stagioni gli somiglia. Più difficile assegnare a qualcuno Via dei Gaglioffi, pur se all’Aquila non è un aggettivo plurale ma il nome d’una antica e nobile famiglia.


Con un po’ di fantasia il restauro della Prefettura (Palazzo del Governo) potremmo affidarlo ai Ministri, magari con il soccorso dell’intero Parlamento; allo Stato del Vaticano l’intero Quarto di San Pietro. Agli arabi di varie nazionalità residenti in Italia l’affido di Via della Mezzaluna; c’è persino una Via degli Albanesi, una Via ed Arco dei Francesi, una Via degli Alemanni, una Via dei Pavesi, se qualcuno volesse prenderle in considerazione. Più difficile mi sembra il caso di Via delle Streghe, senza finestre che vi prospettano, ma se qualche associazione femminista volesse ricordare le sue origini, saremmo ben lieti di affidargliela. Anche Via Pescara potrebbe essere affidata alle cure degli abitanti della città abruzzese sorella, sancendo così definitivamente la fine di un assurdo e inutile conflitto campanilistico.


Abbiamo poi Piazza Battaglione degli Alpini, Via degli Ortolani, Via dei Calzolai, Via dei Tintori, Via degli Scardassieri. Come pure Sdrucciolo dei Poeti e… Sdrucciolo dei Ciuchi, per carità, senza alcuna relazione tra i titolari dei due vicoli. Insomma, ce n’è davvero per tutti, semplicemente seguendo la toponomastica cittadina. Potreste seguire direttamente l’inizio dei lavori, fino al momento della bandiera italiana sui tetti. Metteremmo una targa più piccola, sotto quella che indica la strada, con le vostre generalità. Sareste invitati - purtroppo tra qualche anno - a tagliare il nastro inaugurale del vostro vicolo, dove troverete vasi di fiori, finestre aperte sui sorrisi e virgole di gatti in un raggio di sole. Ma che città morta, ma che città fantasma … la nostra città vi aspetta. Vi informeremo sui ritardi, gioiremo con voi per i progressi, vi invieremo immagini e vi terremo al corrente. Infine faremo festa. In ogni caso, spero vogliate continuare ad avere notizie dall'Aquila.


* Patrizia Tocci è nata a Verrecchie (L’Aquila) nel 1959. Si è laureata in filosofia alla Sapienza di Roma. Insegna materie letterarie negli istituti superiori. Ha pubblicato Un paese ci vuole, l’ Aquila 1990 (prose e poesie) con introduzione di Vittoriano Giannangeli e Pietra serena, Chieti 2000 con introduzione di Anna Ventura. Tra i segnalati al premio «Eugenio Montale», Patrizia Tocci ha vinto il primo premio "Marianna Fiorenzi" per una poesia d’amore, con giuria presieduta da Cesare Garboli. Alcuni testi poetici sono presenti nell'antologia L'Altro Novecento II, a cura di Vittoriano Esposito (Ed. Bastogi, 1997). Patrizia Tocci è infine studiosa di Laudomia Bonanni, scrittrice aquilana tra i grandi della letteratura del Novecento.





Comments:

i-Italy

Facebook

Google+