Stati Generali della Lingua Italia nel mondo

I. I. (November 07, 2014)
Fare il punto sulla diffusione dell’Italiano all’estero, questo l'intento di un'iniziativa organizzata dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dei Beni Culturali e con il Comune di Firenze. 150 esponenti del panorama linguistico nazionale ed internazionale, studiosi ed esperti provenienti da varie Università e Centri di Ricerca si sono riuniti nella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria ed i lavori sono poi continuati il giorno successivo nel prestigioso Teatro della Pergola, il teatro storico di Firenze.

La maggiore emozione che si prova partecipando alle due giornate dedicate agli Stati Generali della Lingua Italia nel mondo, tenute a Firenze il 21 e 22 ottobre, è un forte sentimento di orgoglio che pervade l’uditorio nel prendere coscienza che l’Italiano, pur essendo l’Italia geograficamente un piccolo, piccolissimo paese, è la quarta lingua parlata al mondo per via del suo fascino culturale; lo stesso fascino culturale che è alla base dell’ammirazione all’estero di noi italiani e del Bel Paese, come si percepisce chiaramente da tutti gli interventi dei numerosi relatori partecipanti alla manifestazione.

L’iniziativa degli Stati Generali della Lingua Italiana nel mondo, che ha richiesto un intensosforzo organizzativo, è stata promossa dal Ministero degli Esteri in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dei Beni Culturali e con il Comune di Firenze. L’ambizioso obiettivo era di fare il punto della situazione sulla diffusione dell’Italiano all’estero al fine di individuare nuove strategie di promozione in un mondo globalizzato in incessante cambiamento.
 

Il compito è stato affidato ad oltre 150 esponenti del panorama linguistico nazionale ed internazionale, studiosi ed esperti provenienti da varie Università e Centri di Ricerca quali l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, il Consorzio ICON, le Università’ per stranieri, gli Enti Gestori dei corsi per le Comunità Italiane all’Estero, le Ambasciate, i Consolati, i Lettorati e gli Istituti di Cultura.
 

La partecipazione di artisti e scrittori del livello di Renzo Arbore, Tosca, Fabio Armiliato, Gabriele Lavia, Dacia Maraini ha contribuito in maniera intelligente a creare un clima di leggerezza, entusiasmo e vivacità che ha dato energia ai protagonisti nei loro dibattiti su 5 tavoli tematici e 3 tavole rotonde, con argomenti che spaziavano dalle “nuove sfide e i nuovi strumenti della comunicazione linguistica” al “ruolo degli italofoni e delle comunità italiane all'estero”. In tal modo i confronti hanno fatto emergere nuove idee, proposte concrete e potenti suggestioni per la realizzazione delle potenzialità della lingua italiana nel mondo intero.
 

L’apertura plenaria è avvenuta nella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria ed i lavori sono poi continuati il giorno successivo nel prestigioso Teatro della Pergola, il teatro storico di Firenze.
 

Frutto concreto di queste due giornate di lavoro, ma anche delle riflessioni condotte in questi ultimi mesi dai medesimi gruppi di lavoro in preparazione della sintesi finale, è il “Libro bianco della promozione dell’italiano nel mondo”, un documento programmatico che indica la serie di azioni e di buone pratiche da attuare per una più efficace diffusione della nostra lingua, consapevoli che la promozione linguistica è un insostituibile veicolo trainante per il Made in Italy ed è un elemento portante per la ripresa economica del Paese; dunque non materia residuale, ma un vero e proprio motore di opportunità per la crescita.
 

Lo spirito e il senso profondo dei risultati ottenuti da questa grande mobilitazione di risorse lo troviamo espresso nell’intervento conclusivo del sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro che, in qualità di promotore e sponsor, più di ogni altro si è impegnato per il successo dell’iniziativa: “la fragilità delle frontiere impone nuovi criteri d’appartenenza e fa della lingua una nuova geografia, dove l’italiano è lingua della scelta del cuore; nel mercato delle lingue il nostro problema come italofoni è spesso quello di pensare a una lingua debole in via di estinzione, ma l’Italiano è invece la quarta lingua studiata al mondo, l’ottava più usata su Facebook. Molti sono gli italofoni influenti nei Paesi da Papa Bergoglio a Victor Ponta, e la diaspora italiana con 80-100 milioni di italo-discendenti è, dopo quella cinese la più estesa rappresentando un gruppo economico influente in molti Paesi.
 

L’Italia ha un capitale di reputazione non intaccato dalla crisi. Solo gli studenti statunitensi spendono in Italia 700 milioni di euro nel nostro Paese. Questo potenziale economico e d’influenza resta sottovalutato anche a causa della scarsa consapevolezza dell’opinione pubblica. Dobbiamo rendere consapevoli gli italiani della ricchezza della loro lingua e l’iniziativa degli Stati Generali tende con forza a questo obiettivo.”
 

Di particolare interesse per gli italofoni residenti all’estero è stata la seconda tavola rotonda dedicata al “ruolo degli italofoni e delle comunità italiane all'estero”, con Alessandro Masi, direttore della Società Dante Alighieri, che ha segnalato come sia stato recentemente invitato a considerare la proposta di aprire una sede della Dante Alighieri a Ulan Bator, capitale della Mongolia, per via dell’interesse lì diffuso per l’opera lirica italiana. Un patrimonio, quello della lirica, la cui importanza è stata richiamata anche dal tenore Fabio Armiliato, che propone per essa la candidatura a patrimonio immateriale Unesco, e da Ilaria Costa, Direttore Esecutivo dell’Ente Gestore Iace a New York, che segnala, in sintonia con quanto illustrato in un’altra sala dal presidente dello Iace Berardo Paradiso, come non si possa promuovere la lingua senza la cultura italiana e come le attività proposte debbano conservare leggerezza nel coniugare gli aspetti ludici con la profondità della nostra cultura. Una capacità - sottolinea - che connota peraltro il successo dello Iace a New York, città in cui la nuova emigrazione è filtrata da un’immagine positiva che aiuta fortemente le attività di promozione linguistica e culturale e che permette di reperire con successo anche fondi privati in loco.
 

In un’altra sala presso la sede della Società Dante Alighieri il Presidente dello IACE Berardo Paradiso, invitato a dare il suo contributo nell’ambito dei lavori sulle prospettive estere delle comunità italofone, ha sottolineato come un’ottica imprenditoriale sia essenziale nella promozione linguistica negli Stati Uniti. In particolare ha illustrato le caratteristiche positive della campagna portata avanti a NY dallo IACE con il motto “Italian  is cool” volta a far avvicinare i giovani studenti allo studio della lingua con accattivanti iniziative a pagamento ( come opera, gastronomia, etc.); questo coniugando la duplice funzione di attrarre studenti e reperire fondi locali.
 

A chiusura dei lavori rimane fortemente condiviso il messaggio che le riflessioni e gli aggiornamenti proposti sul sistema di promozione della lingua italiana all’estero sono irrimandabili, e che pertanto gli Stati Generali restano convocati  insieme ai gruppi di lavoro che continueranno ad incontrarsi per valutare lo stato di attuazione delle proposte. Entro il primo semestre del 2015 vi sarà una riunione di verifica sulle azioni intraprese e sui problemi emersi, mentre l’appuntamento per i prossimi Stati Generali è previsto nel 2016 a Firenze.

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