Articles by: Francesco maria Villani

  • Art & Culture

    Joint Action for the Italian Language in the World

    The “Joint Action” meeting closed the “18th Week of the Italian Language in the World”. The “Week” is promoted yearly by the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, in partnership with the Accademia della Crusca. The subject of this edition of the Week (October 15-21) was “Italian and the web, social networks for the Italian Language”. The “Joint Action” offered an opportunity for professionals engaged in the diffusion of the Italian language abroad to gather and discuss major strategies of cooperation.

    Language is a widely acknowledged tool of diplomatic engagement – as it emerged from the inaugural speech delivered by the Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Enzo Moavero Milanesi. In his speech, the Minister stressed the prestige of the Italian language, as it is universally “associated to beauty”. Over the past decades, Italian language became the lingua franca in the Mediterranean. Nowadays, it has the potential to facilitate political penetration in “areas considered to be strategic for Italian foreign policy”.

     

    The event was articulated into two Plenary Sessions. The first session focused on “Italian in the Internet and on Social Media”, and featured representatives of companies such as Facebook and Google; the second session dealt with “Italian Language Networks in the World” and saw the participation, among others, of industrialist and essayist Piero Bassetti and writer Lila Azam Zanganeh.

    In Bassetti’s opinion, at its glocal stage, the world system “has abandoned territoriality in favor of mobility and functionality”. The contemporary system knows no other extent than the web itself.

    Under these circumstances, Italianness cannot be reduced to Italy as a single territorial unit. On the contrary, it involves a much wider network connecting all the people that are subject to Italian soft power – that is to say, the “Italics”. Needless to say, the Internet could be an useful tool to bring together all the Italics in the world.

     

    The Director of the Directorate General for Cultural and Economic Promotion and Innovation Vincenzo De Luca presented the results of a statistical analysis about the promotion of the Italian language abroad. Italian is the fourth most taught foreign language, after English, Spanish and Chinese. And it is still growing, as it reaches a community of more than two millions students. The data are available on the website of the Ministry of Foreign Affairs >>

     

    Followed the reports presented by the three working groups on “certification of the language”, “the Italian education system in the world” and “strategies for the promotion of the Italian Language”. The closing remarks were delivered by the Undersecretary for Foreign Affairs and International Cooperation, Guglielmo Picchi, who claimed, among other things, that the Ministry has already given instructions to the Italian embassies all over the world. The embassies will cooperate in order to “increase the number of Italian language students, in the next two years”.

     

    The following day, the participants were formally greeted by President of the Italian Republic Sergio Mattarella at his official residence, the Quirinal Palace. In the presence of the Minister of Foreign Affairs and the Minister of Education. President Mattarella praised the inquiry conducted by the Ministry about the relationship between the Italian language and the new information technologies. Internet is helping Italian language to spread around the world with increasingly surprising speed, as it is pointed out by a survey covering up to 115 countries. A significant increase has been recorded in sub-Saharan Africa (+14%) and in Middle East (+22%), with Egypt jumping to the front of the queue.

    Italian language confirms to be one of the most competitive global languages, deriving its status from centuries of literary and scientific production. The Italian language students' community has seen an overall increase of 3,85 percentage points. President Mattarella also took the opportunity to hope for “a more widespread presence of the Italian language online”.

     

  • Fatti e Storie

    L'italiano e la rete, le reti per l'Italiano agli “Stati Generali della Lingua Italiana nel mondo”

    Gli “Stati generali” – convocati dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, con cadenza biennale – suggeriscono un’opportunità di raccordo per quanti si spendono in favore della promozione e della diffusione della lingua italiana. La convocazione degli “Stati generali” ha esaurito il novero delle iniziative indette in corrispondenza delle “XVIII Settimana della lingua italiana nel mondo”. La “XVIII Settimana” si è conclusa lo scorso 21 ottobre. Per l'occasione, su impulso della Farnesina e della rete diplomatica che essa coordina, sono stati annunciati più di mille eventi culturali; tutti dedicati al tema de “L'italiano e la rete, le reti per l'italiano”.

    Gli “Stati generali” non si riducono, cionondimeno, a un'occasione d'incontro – per quanto strategica – tra diplomatici e funzionari di vario rango, dirigenti scolastici e rappresentanti della società civile. Essi concludono un minuzioso lavoro di indagine condotto da tecnici indicati dal Ministero, opportunamente rivolto allo studio dello “stato di salute” della lingua italiana.
    “La diffusione di una lingua è un indice che, seppure indirettamente, misura la percezione della nazione madrelingua, quantomeno dal punto di vista culturale” – rivela la nota introduttiva al Rapporto 2018, così come sottoscritta dal Ministro Enzo Moavero Milanesi.

    In un appassionato intervento, Moavero ha poi sostenuto il prestigio sotteso a una lingua storicamente “associata alla bellezza”. Il Ministro ha ripercorso la storia dell'espansione dell'italiano, in passato eletto a “lingua franca” del Mediterraneo. La diffusione dell'italiano può, tuttora, rivelarsi uno strumento di penetrazione in “zone strategiche per la nostra politica estera”.

    Senz'altro, la lingua è un vettore diplomatico di primo rilievo. Per sua stessa natura, istituisce connessioni tra civiltà; consente l'incessante riproduzione dei flussi commerciali. In un senso più ampio, definisce il primo spazio geografico entro cui può dispiegarsi l'interesse di una nazione.

    Oggi, la diplomazia non può ritenersi prerogativa esclusiva delle cancellerie di Stato. In un mondo divenuto “sistema”, essa non può che esercitarsi attraverso la combinazione sincronica di autorità e cooptazione. L'esercizio della diplomazia richiede, pertanto, un'intelligente mobilitazione di risorse materiali e immateriali, hard e soft. Ne va da sé che la diplomazia tradizionale rappresenti solo una delle dimensioni che le relazioni internazionali possono assumere: sempre più spesso, infatti, la politica ricorre all'assistenza delle reti commerciali e degli agenti culturali. L'Italia può dimostrarsi capace di assurgere al ruolo di superpotenza culturale, attraverso la promozione integrata del suo patrimonio di eccellenza.

    A tal proposito, i dati divulgati appaiono incoraggianti. Al principio della sessione introduttiva, li riporta al pubblico Vincenzo De Luca, capo della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. L'italiano è la quarta lingua più studiata al mondo. Supera il francese, poiché si rivolge a una comunità composta da più di due milioni di studenti. Nel corso dell'ultimo anno, tra i fruitori dell'italiano all'estero, si è registrato un ulteriore incremento, complessivamente stimato al 3,85%.

    La condizione di assoluta vitalità di cui gode la lingua italiana è ben descritta nel fascicolo curato dal Ministero degli Affari Esteri e distribuito ai partecipanti alla seduta. Il rapporto, dall'eloquente titolo “L'italiano nel mondo che cambia”, è disponibile presso il sito web del Ministero. Al contempo, la casa editrice dell'Accademia della Crusca ha pubblicato un testo intitolato “L'italiano e la rete, le reti per l'italiano”. Il libro – curato da Giuseppe Patota e Fabio Rossi, entrambi intervenuti agli “Stati Generali” –  è stato diffuso gratuitamente, in formato elettronico, nel corso della stessa “XVIII Settimana”.

    I lavori degli “Stati generali” si sono articolati in due sessioni plenarie. La prima sessione – esauritasi, prima di pranzo, nella recitazione di un testo curato da uno studente della Scuola Holden – è stata dedicata al tema de “L'italiano nella rete e nei social media”. A essa, tra l'altro, hanno contribuito rappresentanti di Facebook e di Google. Molto applaudito è stato l'intervento di Stefano Bartezzaghi, giornalista, scrittore e cultore di semiotica.

    La seconda sessione ha interessato, invece, “Le reti dell’italiano nel mondo”. Ai lavori, hanno partecipato accademici ed esponenti della società civile. I relatori sono stati invitati a testimonianza della sopravvivenza delle “reti fisiche”, tuttora impegnate nella difesa e nella valorizzazione del patrimonio linguistico italiano. Non sempre, tali reti soccombono dinanzi al dirompente avanzamento dei social media. Più spesso, esse dimostrano di integrarsi con le piattaforme informatiche che le ospitano, suggerendo esempi virtuosi di complicità. Tra i momenti più significativi, non possono che menzionarsi gli interventi di Piero Bassetti – Presidente di “Glocus et Locus”, nonché teorico dell'italicità – e di Lila Azam Zanganeh. La scrittrice di origini iraniane si è profusa in un caloroso elogio della lingua e della cultura italiana.

    Le conclusioni degli “Stati Generali” sono state affidate al Sottosegretario agli Affari Esteri, Guglielmo Picchi. L'epilogo di Picchi è stato preceduto dalla divulgazione dei rapporti curati dai tre “gruppi di lavoro” selezionati dalla Farnesina, in merito alle possibili strategie di promozione della lingua italiana all'estero.

    Il giorno seguente, i partecipanti agli “Stati Generali” sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’udienza si è svolta presso il Salone delle Feste del Palazzo del Quirinale, alla presenza del Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi e del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Il Presidente ha rivolto i suoi ringraziamenti alle “numerose associazioni della società civile e a tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte nell’insegnamento dell’italiano”. Il Presidente ha lodato il lavoro di analisi coordinato dal Ministero. Ha espresso sincera soddisfazione per i risultati raggiunti, pur auspicando “uno scatto in più che veda una presenza in rete dell’italiano più capillare, attraente e innovativa”.

    A conclusione del suo intervento, il Presidente Mattarella si è trattenuto con i partecipanti. Ha ascoltato con interesse le testimonianze di quanti gli si sono avvicinati. L'udienza al Quirinale – un unicum nella storia degli “Stati Generali” – è forse la più solenne conferma dell'interesse delle istituzioni della Repubblica in favore della promozione della lingua italiana all’estero. D'altronde, come ha asserito lo stesso Mattarella: “Non si tratta soltanto di tutelare una ricchezza incastonata nella storia, ma di far vivere un patrimonio vivo, pratico, multiforme, con articolazioni che spaziano dai registri più alti agli usi più quotidiani e comuni”.

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    L'evento è organizzato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, l'Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri e l'Ambasciata della Confederazione Elvetica. Il tema prescelto è lo stesso della XVIII Settimana della Lingua Italiana nel mondo (15-21 ottobre)