ANIMA’LS. Viaggio nell’inconscio, tra culture ancestrali e messaggi futuristici

Valentina Barretta (April 29, 2010)
Andrea Bezziccheri, in arte Franco Losvizzero, presenta la sua prima mostra americana dal titolo "Anima'LS" a Soho Tra individui dall'aspetto zoomorfo e mondi onirici, I-Italy entra nello studio dell'artista...

Gigantografie di uomini adornate con ossa di animali e fiere dalle sembianze umane. Rappresentazioni zoomorfe dai tratti elementari, quasi primordiali, evocanti inquietitudini sopite e suggestioni dell’infanzia. Quando ci ha aperto le porte del suo loft  newyorkese in Canal Street  era un po' agitato.

Andrea Bezziccheri, in arte Franco Losvizzero,  con la maglietta ancora sporca di vernice e visibilmente emozionato ha descritto le sue opere,  fissate alle pareti imbiancate di recente, pronte per l’inaugurazione della mostra. Anima'LS è stata aperta al pubblico il 4 Maggio, nel cuore di Soho il noto quartiere di Manhattan, dove resterà per un mese.
 

L’edificio, completamente nuovo e diviso in tre piani, di cui solo uno allestito per l’evento, è diventato presto il laboratorio in cui Losvizzero ha concepito molti dei suoi dipinti. Secchi di vernice e tele sporche di colore infatti, ricoprono il pavimento del pian terreno, accentuando l’atmosfera bohemienne che pervade tutte le stanze.

Si tratta della prima esposizione americana per l’artista romano trentasettenne, che riproducendo uomini e animali in varie forme, s’identifica con la generazione pop surrealista del panorama artistico contemporaneo.
 

“Il disegno e la pittura sono la base della mia ricerca, questo è il motivo per cui, dalla scultura e le istallazioni meccaniche delle mostre precedenti ho preferito tornare ai pennelli” ha spiegato Andrea.  La raffigurazione su tela quindi, il mezzo principale di espressione su cui si è concentrato stavolta, senza però abbandonare del tutto le applicazioni in materiali plastici cerosi o realmente organici.

I numerosi soggiorni negli Stati Uniti, mentre approfondiva gli studi accademici alla Thames Valley University di Londra, lo hanno sicuramente ispirato, contribuendo a dare una svolta significativa al suo lavoro. In particolar modo l’analisi delle opere di Bruce Nauman e degli autori pop americani, lo ha condotto per le strade dell’inconscio umano, spingendolo ad indagare anche nel proprio.

Partire da sé per trasformarsi in qualcos’altro, proiettarsi nella realtà per poi uscirne e creare mediante immagini e suoni, un universo parallelo, spesso onirico. “Ogni volta cerco di abbandonare il perfezionismo e le tecniche apprese in accademia, lasciando spazio al lato infantile e animale che è in me. Il mito degli angeli, dei demoni e delle belve feroci riporta a culti ancestrali, che da sempre mi affascinano” ci ha raccontato Franco indicando uno dei suoi ritratti.

Girando per le sale ampie e luminose, abbiamo così scoperto insieme il bambino che emerge evidente in tutte le sue manifestazioni: la paura, la curiosità verso il sesso, le figure materna e paterna. Ma Losvizzero è un vero e proprio esteta, e in quanto tale tra le sue passioni, rientrano lo spettacolo e la regia, chiave del suo successo in Italia. Ha così scelto di sdoppiarsi, cercando un nome in cui potersi riconoscere simbolicamente e capace di renderlo individuabile in campo artistico.
“Ho optato per Franco Losvizzero perchè il riferimento alla moneta è semplice da ricordare, ma soprattutto perchè solitamente firmo i miei quadri con la doppia zeta” ha detto ironicamente.

Avere uno pseudonimo aiuta Bezziccheri a separare la carriera cinematografica da quella artistica. Nel Bel Paese si è infatti affermato con il lungometraggio N.Variazioni, con Violante Placido, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2009. “Tra i registi che maggiormente ammiro non potrei non menzionare David Linch. Regista, sceneggiatore nonchè pittore e musicista, ha realizzato uno stile narrativo e visivo senza eguali, diventando in assoluto un modello di riferimento per chiunque abbia uno spirito creativo” ha detto il giovane surrealista.

Un po' di Linch c’è anche in Anima’Ls, titolo che vuole riprendere i temi della mostra newyorkese ma anche alludere al cognome fittizio dell’autore (Ls: Losvizzero). Il salone espositivo aperto in 34 Green street,  è stato ideato e progettato in seguito ai numerosi consensi ricevuti per il precedente Apocalypse Wow, allestimento curato da Julie Kloger lo scorso inverno presso il Museo di arte contemporanea Macro di Roma.

Tuttavia questa volta Losvizzero ha preferito lasciare a casa robot interattivi e sculture meccaniche, grazie ai quali si era distinto in passato, ottenendo la candidatura per il premio Celeste, il concorso per la promozione dell’ arte contemporanea in Italia.
Resta soltanto qualche sporadico richiamo alle lady rabbit , manichini dalle sembianze femminili e la testa del roditore, un elemento che sembra piacere molto all’artista. “ Il coniglio rappresenta la figura guida nel mio mondo onirico, così come il Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Inoltre altri grandi della pittura, compresi nomi autorevoli quali Picasso e Dalì, hanno estrapolato componenti naturali associandole all’universo umano” ha  aggiunto orgoglioso Bezziccheri.       
 

Anima'LS
Curata da Julie Kloger
4 Maggio - 4 Giugno
34 Greene St., Soho, Manhattan
ore: 18-21
Contatti: [email protected]
     www.34greenestreet.com

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