Articles by: Valentina Barretta

  • New York. Ecco Edoardo Bennato, il Peter Pan di Bagnoli

    Jeans,  maglietta e occhiali da sole.  E’ lui! Anche in un’atmosfera istituzionale come quella dell’Istituto Italiano di Cultura di New York,  Edoardo Bennato non rinuncia al suo look da eterno ragazzino ribelle, diretto e sincero.  “Sin da piccolo sognavo di prendere la rincorsa e volare su New York” ha detto  in conferenza stampa,  alla vigilia del suo nuovo tour newyorkese organizzato da Massimo Gallotta Productions

    “Le vie del rock sono infinite”,  un biglietto da visita eloquente l’ultimo album,  irriverente ed al passo con i tempi,  con il quale il cantautore partenopeo ha dimostrato di voler riutilizzare la sua arma migliore:  il rock.  La musica anche come strumento di denuncia e provocazione,  è stato il filo conduttore in quarant’anni di carriera e continua ad esserlo.

    L’Istituto Italiano di Cultura di New York è stato anche un’ occasione per promuovere il “Peter Pan”,  il suo sfavillante successo d’incassi in Italia.  Edoardo ha infatti nel cassetto (e diremmo fuori dal cassetto) una versione in inglese, pronta per il pubblico americano.  Realizzata in parte con uno dei suoi album più famosi:  “Sono solo canzonette” .

    “Adesso il sogno è realizzare questo progetto”,  ha dichiarato l’artista parlando dello spettacolo tradotto e rivisitato. Insieme al fratello Eugenio notissimo musicista, Edoardo ha tra l’altro realizzato anche la colonna sonora di “Totò Sapore”,  il film d’animazione sulle origini della pizza,  campione d’incassi nel 2003.  In quel caso la leva era su di un elemento più che italiano: la pizza; con questo musical invece Edoardo vuole entrare in un territorio molto anglosassone,  con un suo protagonista: Peter Pan.  Certo è sicuramente una bella scommessa.

    Dopo una pausa di riflessione durata sette anni Edoardo torna così alla ribalta,  e lo fa nella Grande Mela. Ma non è certo la prima volta che i riflettori della metropoli si accendono sul musicista. Già nel 1983 aveva realizzato un album con Garland Jeffreys,  produttore portoricano,  e nell’88 si era esibito in concerto all’Apollo Theater.

    Il Peter Pan di Bagnoli ha così impugnato la chitarra e offerto agli ospiti dell’Istituto un assaggio del suo rock’n’roll,  intriso come sempre di sfumature folk ed influenze internazionali. Sulle sue note,  sognanti ma talvolta pungenti,  sono cresciute più di una generazione e non è stato difficile riscaldare il clima austero della sala di rappresentanza.  “Sei l’idolo di mio figlio”, lo ringrazia una signora tra la folla.

    “Compongo sempre immaginando il testo in inglese” ha raccontato poi,  anticipando che all’Highline Ballroom di Manhattan,  dove si è esibito in concerto,  avrebbe proposto un repertorio misto,  alternando pezzi vecchi e nuovi.  Novità assoluta la versione inglese dei testi e la proiezione dei medesimi durante i concerti.

    Ed ecco così passare per New York,  tra favola e realtà,  il Peter Pan di Bagnoli,  così napoletano, così americano.

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