Anni '80. Quell'Italia che non c'è più

Giovanna Pagnotta (April 10, 2014)
Presentato il libro fotografico "Dolce Via. Italy in the '80s" di Charles H. Traub edito da Damiani. E alla Casa Zerilli Marimò le foto vengono affiancate da efficaci improvvisazioni musicali di Massimo Bianchi e dai testi di Luigi Ballerini

Molto più che la presentazione di un libro quella avvenuta lo scorso 9 Aprile presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò. Luci soffuse, atmosfera tenue e foto di quelli che erano glii italiani negli anni ottanta, scorrono nello schermo della sala.
 

Le immagini sono quelle del libro fotografico di Charles Traub “La Dolce Via”, che con spontaneità e umorismo ci offre uno scorcio dell’Italia raccontata in uno dei periodi guardati con più nostalgia dagli over 30 Italiani. 

Si tratta della prima raccolta completa degli scatti realizzati dal fotografo americano da Milano a Marsala nei primi anni ‘80, appunto.

Attualmente Charles H. Traub è a capo del dipartimento MFA Photography, Video, and Related Media alla School of Visual Arts di New York, oltre che presidente della Fondazione Aaron Siskind.

Le immagini sono state esposte, prima della pubblicazione del libro, al Museo Hudson River, alla Light Gallery di New York e alla Galleria Agorà di Torino a metà anni ‘80.
 

“Queste foto sono state scattate agli inizi degli anni ottanta e ritraggono un’Italia senza eguali” ci spiega l’autore del libro. 

Ed infatti gli scatti di Traub raccontano ragazzi con pantaloni rigorosamente a vita alta, capelli cotonati e abiti color pastello, descrivono proprio un’Italia in continua lotta per rimanere al passo con quella che cominciava a diventare un’economia sempre più globale. Ma ancora forse non c'era tutta questa consapevolezza e dalle immagini si intuisce.
 

Il commento dell’autore  alle sue foto, interpretato dal rinomato studioso Luigi Ballerini e accompagnato dalle melodie della musica del piano composta apposta per l’occasione da Massimo Bianchi, sono state una combinazione dal grande impatto emotivo per il pubblico in sala.
 

“Non si tratta solo di un libro di fotografia, ma è una testimonianza di tutti i cambiamenti storici e sociologici avvenuti in Italia durante gli anni ottanta” commenta Stefano Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò.
 

Un periodo infatti per l’Italia di grande ingannevole ttimismo, modernità e spensieratezza. Dopo tutte le difficoltà affrontate all’inizio del decennio l’Italia sembrava vivere infatti una ripresa che porterà all’illusione di un nuovo boom economico.
 

E Traub cattura questa spensieratezza e questa frenesia, lo fa attraverso scatti fotografici rubati da istanti di quotidianità. Bambini che giocano alla cavallina, anziani seduti sulle panchine, giovani con i classici costumi sgambati, ragazze che si fanno il bagno nella fontana di Trevi. 

Scatti soffusi legati tutti da un’esplosione di colori che sa di vita non priva di sensualità.

E' un libro che ammicca alla nostalgia, che ricorda Fellini, fa pensare al Sorrentino della Grande Bellezza.  Gente in cerca di un obiettivo che la guardi e la denudi. Un'Italia vintage e l'assonanza nel titolo con la Dolce Vita fa pensare.

Dunque un'Italia che si mette in mostra e sembra spogliarsi anche se piena di colori. E così Traub ci conduce in un viaggio della memoria:  sui  quei ponti di Firenze, su quel lungomare di Mergellina, in quelle stradine di Roma ... ". Scatti che sanno di piacere, piacere sfrontato, ironico ma anche velato di tristezza, in una Grande Bellezza dolce-amara che preannuncia una delusione.

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