Dal Salento arriva Don Pasta ed è musica!

Roberta Michelino (October 16, 2013)
La Puglia, le sue tradizioni musicali e culinarie a Manhattan insieme nel locale Highline Ballroom. Intervista con Daniele de Michele, in arte Don Pasta.

“Se hai un problema aggiungi l’olio”, questo è il motto di Daniele de Michele, in arte Don Pasta.  Originario del Salento, laureato in economia ma con la passione per la musica grazie alla quale ha girato tutta l’Europa. E’stato proprio a Parigi che gli amici gli hanno affibbiato lo pseudonimo di Don Pasta, dopo un fine serata trascorso ai fornelli a cucinare un tipico piatto di pasta italiana accompagnato da buona musica. Da quel momento nasce in lui l’idea di approfondire il binomio musica-cucina scrivendo libri e promuovendo spettacoli.

Nel suo libro “La parmigiana e la rivoluzione”  spiega il perchè cucinare è un atto politico. La scelta di scrivere un libro a guisa di “Manifesto Militante” è derivata dalla scoperta che l’Ilva, oltre ad aver ucciso molte persone, aveva inquinato le cozze di Taranto. 

Ad ispirare Don Pasta a scrivere questo libro peculiare è stato Erri De Luca con il suo libro “Tre Fuochi”, nel quale quest’ultimo rievoca il ricordo della madre che preparava la parmigiana di melanzane e degli odori di cibo che pervadevano l’ambiente. 

Don Pasta ha scritto parole di grande stima nei confronti dello scrittore partenopeo:"Erri De Luca potrebbe tranquillamente denunciarmi per plagio. Ho bevuto, masticato, rubato il suo modo di scrivere, il suo pensiero, la sua rielaborazione della prassi politica. Confesso serenamente che un suo breve testo, Tre fuochi, in omaggio alla parmigiana di sua madre, è all’origine del mio lavoro. Sono spesso andato a chiedere soccorso ai suoi libri nell’epoca degli smarrimenti".

La redazione di i-Italy rivolge qualche domanda  a Don Pasta prima che inizi il suo spettacolo musicale e culinario.

Cosa ascolti mentre cucini?

La colonna sonora in cucina cambia decisamente a seconda delle cose che cucino... se cucino con e per gli amici sicuramente ho ritmi più festosi, cose allegre e che mi danno ritmo perché magari cucino tante cose, una cumbia, il reggae, etc. Se invece cucino in famiglia tutto è molto più tranquillo, in genere tanto jazz, Nina Simone, Ella Fitzgerald. Mentre se  cucino solo per me stesso in genere ascolto cose più malinconiche, vecchio rock alla  Bob Dylan o Neil Young.


Perchè hai scelto proprio la musica di
Coltrane per uno spaghetto aglio olio e peperoncino?

La pasta aglio olio e peperoncino rappresenta la perfezione della cucina italiana. Bastano tre ingredienti semplicissimi che assieme si elevano, diventano un piatto buonissimo, dal sapore forte, di grande personalità. E' un piatto assai radicale e che richiede una certa maestria per farlo. Esattamente come Coltrane che faceva musica complicata a partire da poche cose suonate con maestria e rappresentava una concezione radicale ed onesta del jazz.

Che cosa intendi per "Cucina militante"?

Ogni fase della cucina, il comprare, il prendere il tempo, il cucinare, il mangiare ci obbliga a delle scelte. Comprare biologico o in un gigantesco supermercato, cucinare velocemente o prendendo il tempo di farlo, mangiare con la televisione accesa o seduti a chiacchierare? Ognuna di queste scelte condiziona l'educazione, l'ecologia, il proprio stare al mondo. Sono scelte etiche e sociali, quindi politiche nel senso della polis. Riguardano dunque tutta la comunità e non solo se stessi.

Cosa ti porta a New York?

Il fatto di essere pugliese, poichè questa serata è organizzata dalla Puglia, e la volontà di rappresentare  un turismo che rispetti ogni forma di cultura piuttosto che un turismo di massa.

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