La "meglio gioventù" italiana dell'H2CU

Luca Martano (May 20, 2013)
In occasione del decimo anno dalla sua fondazione, Il Centro Interuniversitario di Formazione Internazionale (H2CU), ha presentato alcuni progetti del passato, del presente e del futuro


Il Centro Interuniversitario di Formazione Internazionale, meglio conosciuto come H2CU (Honors Center of Italian Universities), ha organizzato alcuni eventi per fare il punto della situazione riguardo l’attività’ intrapresa fino ad oggi e quella che verrà attuata in futuro.

E il 2013 è l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti aiuta nel dare risalto a questa importante ricorrenza per l'accademia tra i due oceani.

 

L’H2CU è stato costituito nel 2004 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ed è composto dalle maggiori Università Italiane ed Istituti CNR. Dalla sua fondazione ad oggi, il Centro ha stipulato un’enorme varietà di accordi bilaterali con prestigiose Università americane (MIT- Massachusetts Institute of Technology, Boston; New York Polytechnic University, New York; Pace University, New York; Columbia University, New York) per sviluppare programmi accademici e di ricerca congiunti Italia-Stati Uniti. I numeri sono sempre importanti e L’H2CU, può vantarne alcuni molto importanti: in circa dieci anni di attività, infatti, sono quasi 100 gli studenti, sia americani sia italiani, che hanno avuto la possibilità di ottenere un PhD o un Master presso le più prestigiose università statunitensi o italiane.


Questa esperienza unica ha dato, e continua a dare ancora l’opportunità’, per gli studenti che vengono ritenuti idonei a partecipare al programma, di acquisire un bagaglio culturale invidiabile che può essere utile per cominciare una nuova carriera negli Stati Uniti o per riportare le proprie conoscenze in Italia.

 

Una città, in particolare, lega il suo nome a quello dell’H2CU: New York. Qui, infatti, L’H2CU, oltre a fornire un alloggio agli studenti e ricercatori italiani nella splendida cornice di Lower Manhattan, ha stipulato importanti accordi con la Columbia University, il NYU Poly e la Pace University. Ed è proprio in due giorni di incontri, presso il Consolato Generale e  l’Istituto Italiano di Cultura di New York che il Centro ha deciso di fare una sintesi di tutte le attività intraprese fino ad ora.

 

L’occasione è stata unica per mettere insieme tutto lo “staff” dell’H2CU: da Lucio Ubertini, direttore del Centro, Maurizio Porfiri, Professore presso il NYU Poly a Salvatore Grimaldi, Professore presso l’Universita’ della Tuscia, ma soprattutto alla parte più importante del Centro: gli attuali studenti che stanno frequentando Master o Phd nelle università di New York e quelli che hanno ottenuto un titolo universitario negli anni passati. Durante questo incontro è venuto subito alla luce che l’obiettivo principale dell’H2CU è stato centrato: se ai giovani italiani viene data la possibilità di studiare o fare ricerche presso università che forniscono dei fondi appropriati (cosa che, purtroppo, le nostre università italiane non possono o non riescono a fornire), i risultati sono eccellenti.


Questo scambio culturale sta, infatti, dando la possibilità a molti studenti italiani, di poter dimostrare il loro valore e di proporre progetti ingegneristici all’avanguardia. C’e’ chi sta, per esempio, sviluppando un prototipo di braccio robotico usando un giacchetto a sensori o chi ha studiato impatto che il clima e l’energia hanno sugli edifici.


Questo è il presente dell’H2CU: formare una nuova classe di giovani italiani preparati e competenti i quali possono riportare con sé, in Italia, questo bagaglio di conoscenze acquisito negli Stati Uniti, oppure intraprendere una nuova carriera proprio nel paese a stelle e strisce. Quest’ultima è stata la scelta di alcuni ex-alumni che avevano abbracciato il progetto proposto dall’H2CU negli anni passati.


Molti di loro, i quali hanno avuto la possibilità di condividere con i nuovi studenti la loro esperienza, stanno ricoprendo posizioni di prestigio in alcune delle più importanti compagnie statunitensi e mondiali. Molti di loro sono impegnati in progetti imponenti; Matteo Montesi per esempio, è impegnato nel progetto della costruzione della nuova metro che coprirà la seconda avenue a Manhattan; altri, come Donata Guerrini, fanno parte della compagnia che ha costruito il Brooklyn Bridge; ci sono poi Enrica ed Alfonso Oliva, che hanno un ruolo importante presso la Thornton Tomasetti.


Tutti questi giovani vivono ormai da circa sei anni negli Stati Uniti, ma tutti, come sottolineato anche da Stefano Pacifico, Senior software engineer presso Bloomberg L.P., hanno un obiettivo comune: cercare di riportare tutte le loro conoscenze ed esperienze professionale nel nostro paese, in Italia. Questo, in conclusione, e’ l’obiettivo centrale dell’H2CU: formare all’estero una nuova generazione di giovani italiani i quali, però, devono avere la voglia e gli stimoli di mettere a disposizione dell’Italia tutto quello che hanno imparato. Questo compito, però , spetta a qualcun altro.


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