Le azzurre olimpiche: campionesse di sport e di bellezza

Doriana Varì (August 02, 2012)
Per la terza volta dopo il 1908 e il 1948 la fiaccola olimpica arriva di nuovo a Londra: la capitale del Regno Unito da una settimana è diventata il teatro mondiale dello sport. Sui campi verdissimi d’erbetta e nei padiglioni adibiti alle gare, le donne azzurre ci fanno palpitare. I migliori atleti di tutto il mondo sono impegnati in competizioni impegnative.

Da ormai sette giorni la capitale britannica è invasa da sportivi e tifosi arrivati da tutte le parti del mondo per partecipare ed assistere ai giochi della XXX Olimpiade. La fiaccola olimpionica, partita da Atene, è arrivata a Londra il 27 Luglio per dare il via, con la cerimonia di apertura, alle gare piu’ celebri del mondo.

Se nel corso delle prime tre giornate gli atleti azzurri ci avevano entusiasmato con le otto

  medaglie conquistate, giunti alla fine della quinta giornata di gare, ci ritroviamo, a quota nove medaglie, a occupare solo la settima posizione della classifica generale degli stati partecipanti: i tre ori sommati ai quattro argenti e due bronzi italiani non possono competere con le trenta medaglie della Cina, che occupa la prima posizione della classifica.

In un contesto quale è quello sportivo, in cui la prestanza fisica, l’astuzia e la protezza intuitiva primeggiano, ci piace sottolineare come quattro delle medaglie vinte dagli atleti italiani siano rosa: il podio della scherma femminile è interamente tricolore: Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali si sono aggiudicate le tre medaglie di questa disciplina, mentre la ventiseienne Rosalba Forciniti ha conquistato il terzo posto nel judo.

E se il Setterosa non riesce a farci sognare, ci pensano le ragazze della pallavolo a collezionare vittorie schiaccianti contro la Repubblica Dominicana e contro il temutissimo Giappone; e pure la coppia che ci rappresenta nel beach volley non sta a guardare, ma prosegue nella scalata agli ottavi di finale.

Fortissima è peró la delusione in acqua: se la coppia Cagnotto - Dallapè deve accontentarsi del quarto posto nel tuffo sincronizzato dai tre metri, Federica Pellegrini, la sirena italiana per eccellenza, affoga nel suo quinto posto e lascia tutti con l’amaro in bocca.

Ma al di là delle vittorie e delle sconfitte, tra medaglie da mordere sul podio e volti cupi di delusione, le donne olimpioniche riescono, questa volta loro malgrado, a rimanere sotto i riflettori: se le italiane della scherma vengono fotografate sorridenti e soddisfatte, ma soprattutto chiuse nelle divise bianchissime, un trattamento meno galante viene riservato alle ragazze del volley e del beach volley in particolare, di cui viene fotografato troppo spesso il lato B, ragion per cui, intimidate, si trovano a dover ammonire “è vero che pratichiamo uno sport che definisce molto alcuni punti del corpo, ma non dimenticatevi che siamo atlete e non modelle o show girls”.

A impazzire quindi per gli sport femminili sono, per evidenti motivi e meno evidentti divise, soprattutto i ragazzi italiani che sui blog invitano i propri follower a seguire il tennis e il volley femminile, e che, impazienti, attendono l’inizio delle gare di altletica.

A piacere, comunque, non sono solo le atlete italiane: la Gazzetta dello Sport ha addirittura dedicato una sezione alle “bellezze olimpioniche”, una fotogallery che ci mostra le più belle delle olimpiadi londinesi tra le quail non manca la bellezza tutta italiana della nuotatrice Arianna Barbieri.

Ma le Olimpiadi non sono solo sport e fisici mozzafiato, le Olimpiadi sono anche storia: Diva Universal, sul canale 128 di Sky, da marzo dedica lo spazio dal titolo “Donne nel mito” a quelle donne che hanno legato, per diversi aspetti, il loro nome ai giochi olimpici: Leni Riefenstahl, Fanny Blankers-Koen, ma anche donne italiane come Sara Simeoni, Novella Calligaris, Ondina Valli.

Dal 1900 alle donne è permesso partecipare agonisticamente ai giochi olimpici… con orgoglio e competenza!

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