VOTO ALL'ESTERO/ Cinque domande a Cesare Sassi

Dom Serafini (March 25, 2008)
Segue la serie di interviste ai candidati per il Parlamento con il voto degli italiani all'estero del collegio elettorale del nord e centro America.


Abbiamo raggiunto Cesare Sassi nel mezzo della sua campagna elettorale in Canada, per fargli le solite cinque domande come candidato alla Camera con il Partito della Libertá per il collegio del nord e centro America. Sassi, milanese di nascita e di origini molisane, risiede negli Usa da 12 anni dove esercita attivitá imprenditoriali.
Domanda: Cesare, sei una persona ben voluta e ben conosciuta a Miami, ma come farai a farti apprezzare  a Montreal, Toronto e New York?
Risposta: Se sono benvoluto a Miami significa che ho qualcosa di buono da poter trasmettere anche ai connazionali delle altre cittá; comunque credo che le mie attivitá passate, nella promozione della lingua italiana, nella Camera di Commercio e nei Comites Usa siano state conosciute ed apprezzate in tutta la circoscrizione elettorale. In queste due settimane di campagna, sto cercando di farmi conoscere meglio, frequentando i grandi elettori ed inviando del materiale informativo.
D.: Perché un italiano che non ti conosce dovrebbe votarti?
R.: Il mio curriculum parla chiaro, perché la mia attivitá manageriale ed imprenditoriale é superiore a quella di tutti gli altri candidati di ogni lista e credo che la mia esperienza e professionalitá siano necessarie per poter rappresentare degnamente ed adeguatamente gli italiani all'estero presso la Camera dei Deputati.
D.:Pensi veramente che il programma sia importante o la persona che andrá a rappresentarci?
R.: Il programma chiaro e dettagliato, per esempio il mio (che potete vedere visitando il sito www.CesareSassi.com), é una condizione necessaria, ma non sufficente. Le caratteristiche tecniche, professionali e politiche della persona, che andrá a rappresentarci, saranno determinanti. Abbiamo visto, nel passato governo, alcuni deputati non all'altezza, che hanno combinato ben poco.
D.:Se andrai alla Camera, dovrai dimetterti dai Comites e/o lasciare le tue attivitá commerciali?
R.: Il nostro Comites é stato impostato in modo da poter funzionare egregiamente anche in caso di mia assenza; infatti mi sono giá autosospeso dalla funzione di presidente, distribuendo i problemi piú urgenti ai validissimi Membri del Comitato Esecutivo e quando verró eletto, lasceró l'incarico di presidente ad un altro collega. Le mie attivitá commerciali sono giá state delegate in gran parte a due miei collaboratori, destinati a continuarle.
D.: L’esperienza passata con gli eletti all’Estero é stata di totale delusione. Visto che sei al corrente di questo fatto, cosa ti proponi di fare di diverso?
R.: Prima di tutto con il mio programma preciso, che é stato anche copiato da qualche altro candidato. Poi impegnandomi a lavorare sul serio e non come qualche parlamentare uscente, che si fa sentire solo per le elezioni. Infine con una rete di collaboratori locali, in tutta la circoscrizione elettorale, delegati ad accogliere tutte le istanze dei concittadini ed a rispondere in tempi accettabili. Sassi deve essere la voce dell'emigrato a Roma!






 

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