Un ghost writer italiano a Manhattan. Cronache di misteri, lobby power e congiure d'intelligenze tra suspance italo-newyorkesi

Francesca Di Folco (July 23, 2012)
Cosa unisce i misteri del mostro di Firenze alla Rosa Rossa, società dai poteri occulti tra le più antiche e ramificate? Che correlazioni ci sono tra giochi di potere politico, servizi segreti statunitensi deviati, complotti orditi per l’elezione del Presidente Usa? Ce lo siamo chiesto e abbiamo elaborato possibili analisi investigative con l’autore di "Cui Prodest?" e "Nell’ombra della notte", Alessandro Bartolomeoli

Intrighi internazionali, guerre tra lobby, intrecci di poteri forti...

Uno stralcio d’Italia e d’America noir sono andati in scena nella splendida location del White and Church, lounge bar del Tribeca, dove tutto questo e molto altro ha incentivato la platea italo-newyorkese ad interrogarsi su stragi e mandanti, omicidi e misteri, depistaggi e manovre di servizi segreti di cui il ghost writer Alessandro Bartolomeoli riempie le pagine di “Cui Prodest?” e “Nell’ombra della notte”, suoi due romanzi, ambientati a cavallo tra il Belpaese e New York.

Suspense già si taglia con il coltello all’ingresso del locale, quasi a suggerire ai presenti  che l’atmosphere è assicurata...

L’evento, organizzato dalla OpenGatepublic relations agency di Gianfrancesco Mottola, viene anticipato dal lancio di un video introduttivo sull’autore, i testi e le numerose ricerche di documentazione condotte dalle stesso Bartolomeoli per realizzarli.

Nato e cresciuto a Fossombrone, in provincia di Pesaro-Urbino, il 35enne scrittore si occupa da sempre di letteratura: dopo una lunga carriera di “ghost writer”, nel 2009 ha deciso di scrivere romanzi propri. Bartolomeoli dialoga con la storia attraverso analisi di fonti attendibili, verificate e sperimentate che poi mette al servizio della sua scrittura.

Al kick off segue l’intervista dell’autore con la scrittrice e blogger americana Annie Shapero che ha spiegato ed introdotto ambientazioni, periodi storici e ricostruzioni verosimili riguardo i delitti del mostro di Firenze, argomentati in "Cui Prodest?" e contestualizzato i poteri sovversivi occulti made in Usa del secondo romanzo, "L’ombra della notte", basati su attente analisi investigative, facenti da corona ai due thrillers.

Il risultato è un avvincente botta e risposta con Bartolomeoli che ha risposto ai perché postigli dalla Shapero portando virtualmente in sala il lavoro d’istruzione d’indagini condotto per Cui Prodest? e facendo toccare con mano le ricerche su lobby farmaceutiche e servizi d’intelligenze per Nell’ombra della notte, sapendo infittire ancor più gli intrighi di cui sono infarcite le sue opere.

Bartolomeoli non è nuovo a teorie sul complotto: il suo primo libro Cui Prodest? è scritto dopo due anni di ricerche e studi effettuati tra l'Italia e la Francia, a Rennes le Chateau, paesino situato ai piedi dei Pirenei, nella regione sud-occidentale.
Il ghost writer, per la stesura del romanzo, ha collaborato con l'artista Alain Feral, nipote di Jean Cocteau, nel quale racconta la storia della Rosa Rossa, un'organizzazione esoterica tra le più potenti al mondo, con origini antichissime. Secondo l'autore i primi delitti seriali, la strategia della tensione e le vittime del mostro di Firenze possono essere ricondotte alla mano omicida di quest'unica setta. Bartolomeoli vede infatti connessioni dirette tra stragi e tensioni potenzialmente riconducibili agli stessi mandanti, i cui contatti provengono alle stesse fonti.

Il passaggio al secondo romanzo ambientato negli States è una tappa obbligata...

Microchip, morti misteriose, lotte intestine tra gruppi farmaceutici: il potere delle massonerie si annida dietro attentati americani, preceduti da omicidi per depistare mandanti e ragioni reali delle stragi, per il dominio del mondo.
Un reparto dei servizi segreti militari, il gruppo Bildeberg e le potenti nazionali del farmaco americano: protagonista indiscusso de Nell'ombra della notte, seconda opera dello scrittore marchigiano, è il complotto.
Scienziati del genoma umano tutti morti dopo l’11 settembre a seguito di incidenti sospetti riconducibili o collegati in qualche modo a potenti società finanziarie di copertura, finalizzate alla creazione di armi di distruzione di massa che non facessero rumore, realizzate e diffuse in sordina... davvero un melting pot of conspiracy...

Questi gli intrecci in cui già nelle prime pagine de Nell’ombra della notte, il lettore incontra i protagonisti principali: Paul Osborne, braccio destro del presidente degli Stati Uniti e probabile candidato alla Casa Bianca, sua moglie Mary, a capo di una delle più importanti industrie farmaceutiche, la “Hildemberg Pharm Company” e il tenente Wilson, della polizia di New York, coinvolti in una serie di morti misteriose collegate alla storia di un uomo che ha completamente perso la memoria.

Standing ovation per Bartolomeoli che conquista ed infervora la platea...

Dalla Shapero, il fil rouge della serata tutta condita di noir, si snoda verso i numerosi italo-newyorkesi presenti in sala...

Domande, curiosità, input personali di investigatori provetti danno vita a dialoghi fulminei con l’autore, animando la scena: “I delitti del mostro di Firenze sono stati orchestrati da un solo uomo? Pacciani era forse solo una copertura? Chi erano i reali mandanti?”, sono andate per la maggiore riguardo Cui Prodest?, rivelando una conoscenza non indifferente per la realtà storica italiana...

Intervallate a quesiti che incalzano l’autore per Nell’ombra della notte: “Quali poteri occulti si nascondono dietro le lobby farmaceutiche americane? Queste dominano davvero incontrollate istituzioni e ambiti economici? Omicidi e stragi anche qui negli States sono funzionali a sviare l’attenzione sui complotti di servizi segreti internazionali?”, dimostrano il livello di un target consapevole delle dinamiche legate all’intelligenze che ci corcondano...

Dalla rilevanza delle interrogazioni capiamo che la platea è interessata oltre ai due thrillers in , anche ai temi di calda attualità che non conoscono barriere geografiche di sorta ed uniscono Italia e Stati Uniti più che mai...

L’apice della serata si raggiunge poi con una nota d’eccellenza...

Il momento, già unico di suo, si impreziosisce ancor più con le rivelazioni di Alessandro Bartolomeoli basate sulla trasformazione de Nell’ombra della notte in un movie le cui riprese inizieranno il prossimo anno a Los Angeles, ambientato fra New York e la Florida, di cui l’unica anticipazione è che il produttore e direttore sarà Loris Rossi, già attivo in serie di rilievo nel panorama italiano del calibro di Un posto al sole e La Squadra.

Cosa c’è di più di coronare il successo del proprio thriller book traendone un film?

La platea ipnotizzata dall’escalation di fatti, eventi, connessioni potenzialmente verosimili, potrà, oltre che sbizarrirsi in letture varie, anche deliziarsi con un movie targato Usa...

A lettori e spettatori l'ardua sentenza finale...

Durante la serata i-Italy si è ritagliata un momento per chiedere al ghost writer un’intervista che Bartolomeoli ha gentilmente concesso.

I tuoi romanzi si forgiano più di documentazione storica o d'intuizione, insight creativo? Quale aspetto prevale?
 
Spiccano entrambi. Ovviamente la ricerca è davvero rilevante quando si affrontano certi argomenti e non ci si può permettere di tralasciare niente: proprio perché i temi sono importanti che è necessario indagare. Alle ricerche d'indagine deve poi seguire l'intuizione.

Per me è basilare far emergere ciò che è nascosto dietro i dettagli.
 
Sia in Cui prodest? che Nell'ombra della notte spicca il tuo ghost writer style. Alessandro, la tua scrittura investigativa riflette misteri da far riaffiorare o ti senti un interprete degli accadimenti circostanti?

Sia in Cui Prodest? sia Nell'ombra della notte il mio desiderio era quello di far suscitare nei lettori dubbi, interrogativi, sete di verità. Ricerca serrata della realtà. L'esistenza di sfumature nascoste, non svelate, che nessuno palesa, ma che intuiamo, mostra che nel nostro profondo, percepiamo che esistono, le cogliamo.

Ricordo la frase di una persona che incontrai qualche anno fa: "La Storia è quella che leggiamo dai giornali. La realtà è quella che creiamo noi"...
 
Nei tuoi romanzi hai viaggiato molto, spaziando dal paesino di Rennes le Chateau in Francia, alla splendida Firenze nel primo libro e toccando culture molto differenti ambientando il secondo nella Big Apple. Eppure il protagonista della tua scrittura sembra essere uno in particolare: il complotto.
Intrighi rompicapo, intrecci di poteri politici, lobby tentacolari sono la base delle tue opere. Perché? Quale è elemento più importante dal quale prendi ispirazione?

La mia unica ispirazione è la ricerca della verità. Per quanto riguarda gli intrighi, giochi di potere, trame e cospirazioni sono solo espedienti per descrivere realtà poco conosciute, inedite...
 
In Nell'ombra della notte il tuo romanzo rompe con la linearità del mood italiano, interpretando realtà a tinte forti e noir della City. Il tuo scritto è uno specchio della società statunitense?

In un certo senso si. Non a caso il libro è ambientato negli Usa. Qui ci sono poteri trasversali molto forti e non mi riferisco alla solita Skull & Bones oppure alla commissione Trilaterale. Il mondo occidentale capeggiato dagli States sta cercando in tutti i modi di creare un ordine mondiale tecnocratico che ha la pretesa di omologare tutte le culture, di asservirle ad un solo stile di vita, di sacrificarle all'oscura teologia di un élite di illuminati.

Si sacrificano i poveri del pianeta a questi padroni del mondo.
 
New York è caleidoscopica, eclettica e l'artista s'arricchisce, cresce del fascino multietnico. Ci sono aspetti della realtà di vita newyorkesi da cui prendi spunto per la tua arte? Cosa ti ispira della Big Apple? Quali sono gli effetti sulla tua scrittura?

La gente di New York ha una gran luce negli occhi. Questo è ciò che mi ha ispirato quando ho pensato ai protagonisti di Nell'ombra della notte.
 
Tu hai già alle spalle due romanzi e sei uno scrittore navigato di saggi ed articoli culturali. Che differenze/somiglianze ci sono tra la scrittura moderna italiana e quella americana?

A parte i vecchi mostri sacri nel panorama italiano non ci sono autori di rilievo. Anche lo stile si assomiglia troppo tra i vari autori. E sono in pochi a dire qualcosa che possa incidere nella società. Fra gli statunitensi Chuck Palahniuk è il primo che mi viene in mente.
Bello stile e bei contenuti anche se all'apparenza possono sembrare folli... deve esser un bel tipo...
 
Durante il talk hai fatto riferimento al film in progetto su Nell'ombra della notte dicendo che si girerà a Los Angeles. Dacci qualche anticipazione piccante...  
Che effetto ti fa, da scrittore e da spettatore, pensare che un tuo romanzo diverrà un movie in piena regola?

Sul film purtroppo non posso dire molto anche se vorrei. In questo caso non dipende da me. Il mio sogno è che il film contribuisca a far scricchiolare l'attuale sistema politico ed economico e a scuotere le coscienze...

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