Sulle passerelle degli Atelier newyorkesi sfilano fascino, passione e classe di Carla Barrucci...

Francesca Di Folco (August 07, 2013)
In vista del fashion week nella Big Apple i-Italy ha incontrato la top model che da tempo fa la spola tra Europa e Stati Uniti ed è di stanza a Manhattan dove sfila per i nomi più rilevanti dell'Alta moda internazionale. L'indossatrice ci confessa l'intenso trasporto per il suo lavoro, la carica che riceve dalla City e... molto altro!

Sguardo posato di chi la sa lunga, camminata decisa, andamento sinuoso...

Il tutto incorniciato da splendidi abiti d'alta moda che possono solo che valorizzare il fascino già spiccato di Carla Barrucci, creatura che sembra esser nata per prestare la sua persona alle passerelle di mezzo mondo...

Siamo nella splendida cornice del Lincoln Center, sfavillante tempio dell'Upper West Side anche per l'arte dei tessuti, dove incontriamo l'indossatrice che prova per l'evento dell'anno, la settimana della moda newyorkese...

Eccola che inizia una gionata intensa di cambi d'abito, trucco, sfilate, in preparazione dell'evento...

L'hairstylist le sistema una ciocca sbarazzina, scappata all'acconciatura della folta chioma bruna, il makeup artist le posa un velo di cipria sul volto ad uniformare una pelle già perfetta, al costumista l'ultimo tocco, una mano agli abiti... e si parte, il countdown per il fashion week ha inizio!

Una Barrucci concentrata sfila, scivolando con la leggerezza di una farfalla, vestendo in viola con una blusa di chiffon variopinta ed una gonna a tinta unita...

Una Carla vestita d'erba, si esprime in tutta la sua leggerezza condita da movimneti decisi, quando indossa un maglioncino di filo verde chiaro, accompagnato da una stuola dalle nuance di verde scuro ultimata da una gonna a balze nera... 

Facciamo in tempo a notar qualche cambiamento ed ecco apparire una Barrucci in versione zebrata che indossa un abito a righe bianche, nere arricchito dai toni aranciati li dove è labile il confine del comprendere se son gli abiti che valorizzano la modella o il contrario...

Fotografi in ogni dove, telecamere e giornalisti ovunque alla ricerca di sguardi da catturare, pose da immortalare e istanti da incorniciare, ci ricordano che questo è il momento più importante dell'anno per gli addetti al settore moda.

La musica cambia, i ritmi si fanno meno serrati...

Ecco la modella apparir un abito dal corpetto nero e la gonna color bronzo che la rendono icona d'eleganza fatta persona...

Subito dopo siamo rapiti da un miniabito sempre marrone ma impreziosito dai toni candidi del bianco e caldi del giallo che regalano all'indossatrice un anima ruggente, quasi d'africana ribbelle...

Segue ancora uno stile opposto: nuance blu elettrico danno tocchi glaciali alla top model in abito da sera con guanti noir... 

Vedendola in queste vesti coleidoscopiche, multiformi e pluristile viene da chidersi che sia davvero Carla Barrucci, professionista della moda a cavallo tra tutti i Continenti...

Carla, originaria di Latina, studia nella Capitale, a Roma, presso Villa Flaminia che le consente di ricevere una istruzione italiana su base americana e dove, da grande sportiva quale è,  gioca per 3 anni a pallacanestro militando nella Cus cestistica in categoria B2.

Nell’estate del 2001 la vita le cambia per sempre con l’incontro con lo stilita per eccellenza: il maestro Valentino...
Nell’isoletta pontina di Ponza, perla del Mediterraneo, amici in comune presentano Carla al sommo dell’alta moda, poi forte del proprio stile, la personalità ferma e il carattere deciso, la modella, poco più che adolescente, si apprezzare dal “Rosso” che la instrada nell’alta moda...

Lavora con Icon  models...

Nel 2002 c’è già l’icontro con Fendi che le fa pecorrere la scala, tutta in salita, del successo mondiale...

Il 2004 vede Carla impegnata a sfilare con stilisti del calibro di Marie Claire, In stile, El Garcia, Uomo Vogue, catalogo di Missoni, Ermanno Scervino, Roberto Cavalli, Moschino.

Segue la campagna moda Listas in cui l'indossatrice sfila per Lanvin Proenza Schouler 

Sono anni di impegni notevoli e la Barrucci non si fa mancare nulla, ecco che appare anche in Tv in ben due occasioni: prima in uno speciale su Fashion tv sull'universo del fashion style cui segue uno show di carattere internazionale, Projet Runaway.

Projet Runway ideato da Heidy Klum e Michael Kors è una competizione di 15 stilisti con altrettante modelle, il cui obbiettivo è creare un abito da fibre animali ed a ogni puntata veniva votato quello vincitore ed eliminato quello che aveva ricevuto meno preferenze.

E’ rimasta finora l’unica italiana a prender parte alla competizione...

Quet'estate Carla ha lasciato quel di Manhattan per qualche giorno per far da Presidente di giuria a Miss Italia Lazio nella splendida cornice del promontorio di San Felice Circeo, in vista della full immersion di lavoro che l'attende a settembre con il mese delle sfilate newyorkesi...

Vedendo sfilare quest'incantatrice d'anime vien da domandarsi in cosa consista di preciso il lavoro di modella...

Quali sono le tecniche in base alle quali le top model si adoperano nel vestire gli abiti, quali sono i capisaldi della passerella che devono rispettare e, in definitiva, in cosa si articolano, al di là delle sfilate, i must di questo mestiere che ha il profumo dell'arte indossata?

Carla lavora molto nell'ambito del fitting...

Gli stessi magnifici abiti con i quali sfila sotto ai nostri occhi sono cioè confezionati su misura sulla sua persona...

Per fitting infatti s'intende la prova degli abiti che segue alla conferma delle modelle...

Consente al cliente di verificare la vestibilità degli abiti sul fisico degli indossatori, operando eventuali modifiche sartoriali in modo da fornire ad ognuno di questi prestatori  d'arte gli indumenti più adatti.  

Carla dunque ha un ruolo ben specifico come modella di raccordo, è una indossatrice grazie alla quale stilisti e produttori  d'atelier per controllare forme, drappeggi, tagli e l'impatto visivo che trasforma disegni, stampe, schizzi in capolavori d'alta sartoria su una forma umana, il tutto ravvivato con aspetto imprescindibile di chi presta il proprio volto, la propria immagine, la propria espressività... 

Gli indossatori selezionati per lavorare come modelli nel campo del fitting  devono rispondere a criteri corrispondenti alle specifiche di misura desiderate del progettista o produttore che consistono nell'altezza, busto, vita, fianchi e circonferenza, la lunghezza di braccia e gambe, la larghezza delle spalle e una miriade di altri cm di misure-anatemi facenti capo al tipo di indumento...
 

Carla nel suo lavoro fa bene altro del semplice "indossare" l'indumento per l'ispezione: un modello di raccordo può diventare un ruolo fondamentale nel processo di progettazione... Come? Commentando indumenti e materiali per quanto riguarda la forma morbida e lineare, il movimento sinuoso e quasi sensuale che ogni donna vorrebbe avere dal priprio abito per sentirselo vivere sulla carne, esprimere il proprio parere sulla vestibilità di un abito e, in definitiva rendere agli stilisti feedback oggettivi, ma anche impression, emotion e state of mind sul 'fit', anticipando così design e soul consumatore.

 

Dopo aver visto l'impegno professionale della Barrucci top model e la partecipazione emotiva della Carla donna, abbiamo chiesto all'indossatrice di rispondere all'intervista per comprender ancor più gioie e complessità di questo splendido mondo della moda

Sfili da 12 anni per Valentino, Fendi, Versace...

Il  tuo curriculum parla per te, la tua carriera artistica-professionale è costellata di mete conquistate...

Eppure il mondo della moda non è soltanto una mecca dorata: che nomi hanno le «chiavi» del tuo successo? Rigore, self control, lavoro, passione...

Proenza Schouler, Yamamay Lingerie, John Galliano, Frankie Morello, Lanvin, Chris Benz Ny, Az Araujo, Ermanno Scervino, Missoni...

Al primo posto metto la passione, quello dell'indossatrice è un lavoro duro perchè nella maggior parte dei casi devi sacrificare la vita privata…

Gli impegni possono cambiare anche un ora prima del lavoro concordato, sei sempre su un aereo o treno...

Non ci son ferie stabilite considerando che le settimane della moda si alternano nelle diverse parti del mondo... a ciclo continuo!

Se non si è motivati dalla passione...

Il self control anche è importantissimo perchè purtroppo non avendo un lavoro "costante" tante volte ti domandi se stai facendo la cosa giusta, se non stai perdendo tempo e sacrificando la tua vita per un sogno immaginario… la cosa importante è restare calmi e andare avanti…

Professionalità e costanza sono alla base di tutto: può essere facile lavorare per un brand una volta, il difficile è farsi riconfermare e fidelizzarlo.

Il mondo della moda è pericoloso, un giorno sei al top e il giorno dopo tutti si sono dimenticati di te, devi essere solida con te stessa per andare avanti bene e non farti fregare da questo mondo scintillante, se preso bene può darti enormi soddisfazioni, la cosa più importante è avere un agente veramente serio che crede in te e che ti rispetta come persona e non solo come "manichino da passerella"...

Hai spiegato con trasporto e dovizia di particolari la tecnica del fitting...

Con questa lo stilista, da vero artista, plasma, modella, forgia, sul corpo dell'indossatrice il suo lavoro che prende forma come un hand-work «su misura»...

Che emozioni si provano ad essere musa ispiratrice di fashion-art?

E' un lavoro molto interessante perchè oltre ad essere source of inspiration, sul piano pratico si vede come, partendo vita da un foglio di carta, i vestiti prendono forma, s'impara a riconoscere la differenza tra i tessuti, la mano dei diversi stilisti...

Sul profilo emotivo si partecipa con cuore e mente alla devozione, al trasporto emotivo-professionale, alla passione viva che i grandi stilisti mettono su ogni singolo abito…

I lavori di questi artigiani della moda vengono da ispirazioni di un viaggio, una canzone, da una particolare stagione e vedi la vita di ognuno di loro prendere forma attraverso un vestito: il grande Valentino adora la "donna bella", la rende elegante, enfatizza il sentirsi desiderate, aristocratiche nella loro indole...

Abiti e indumenti d'alta sartoria con il fitting divengono intense "proiezioni" della tua persona...
Lasci "parti di te" quando posi per abiti su misura che poi ritrovi nel rimirarli confezionati?

Non posso dire di riuscire a lasciare una parte di me in ogni collezione... oltre alle mie misure!

Di una cosa son certa: sono gli abiti, gli stili con cui vengon alla luce, il design unico a lasciar qualcosa di prezioso in me: molte volte ho cambiato il mio modo di vestire, anche i miei gusti seguendo i consigli di questi "geni assoluti" del fashion style... arricchendomi, impreziosendo il mio modo di abigliarmi, facendomi crescer come professionista e come donna...

Un accessorio al quale la "Barrucci modella" non potrebbe rinunciare ed uno del quale la "Carla di tutti i giorni" non sa fare a meno...

La Carla modella non potrebbe mai fare a meno della LA MER CREME, crema indratante che uso tutti i giorni, la porto con me anche ai casting… e una mini spazzola che trova sempre uno spazietto nella mia borsa: fa parte della mia persona ormai e si correla alla mania di avere sempre i capelli in ordine, sono in grado di andare dal parrucchiere anche tre volte alla settimana...

La Carla di tutti i giorni non può fare a meno delle sue scarpe da ginnastica Nike e una borsa enorme di ysl dove metto tutte le mie cianfrusaglie, ma ovviamente zero trucco!

La sfilata che ti è rimasta in una angolino recondito, tra "cuore e mente" ed un'altra che invece cancelleresti...

La sfilata che mi rimarrà sempre è quella organizzata dalla fondazione di Sean Connery "From Scotland with love" con la quale l'attore raccoglie fondi per aiutare svantaggiati, indigenti, gli ultimi ad avere una vita migliore...

Si è tenuta l'8 aprile 2012 in un teatro di Broadway ed è stata trascinante, intensa, carica d'emozioni: partecipare ad eventi di beneficenza, contribuire a dare un domani più dignitoso a coloro che soffrono, spendersi per migliorare la vita di chi è in difficoltà, mi appaga davvero...

Ti vibra l'anima a saper di far del bene...

Non cancellerei nessuna mia esperienza perchè da ognuna ho imparato qualcosa...

Manhattan è caleidoscopica, eclettica e l'alta moda s'arricchisce, cresce del fascino multietnico...

Ci sono aspetti della realtà di vita newyorkesi da cui prendi spunto per interpretare la tua arte? Cosa ti ispira della Big Apple? Quali sono gli effetti sulla moda che indossi?

Da quando vivo a Nyc mi rendo conto di essere diventata molto più tollerante con le persone diverse da me, la mia curiosità aumenta ogni giorno di più, ho preso in cosiderazione cose che non avrei immaginato di poter valutare, ponderare ed infine accettare...

Soprattutto mi sono resa conto di aver avuto la grande fortuna di vivere in un mondo dorato e venendo qui, dove sei davanti a situazioni davvero veramente dure della vita, ho imparato a comprendere in maniera molto diversa dal passato, sono cresciuta e finalmente credo di poter dire che grazie a questa città incredibile… sono riuscita a conoscere il mio vero essere come professionista e come donna.
 

Che differenze/somiglianze ci sono tra stili d'universi artistici così poliedrici come lo stile italiano e quello statunitense?

Noi italiani siamo molto piu radicati alla nostra cultura, siamo molto chiusi con la nostra mentalità e cerchiamo di avvicinarci sempre al nostro simile… lo stile statunitense non ha uno stile, per il semplice motivo che è una società multietnica...

Possono affermare con certezza che lo stile statunitense è il mix di tutto il mondo e di tutte le razze…

Ho notato che la nostra cultura è veramente molto simile a quella ebraica statunitense… non avrei mai pensato prima ma mi sono avvicinata molto a questa cultura: gli ebrei molto legati alla famiglia e alle loro tradizioni… e se ci pensi anche noi italiani ci ritroviamo molto in questo ritratto...

Nell'estate 2012 il Met ha celebrato Prada e Schiapparelli con una mostra-evento riservando agli estimatori del fashion padiglioni di abiti da sogno...

Icone di stile per te?
 

Penso fermamamente dire che nella storia della moda non avrebbe potuto esserci accostamento più interessante e stimolante per gli addetti ai lavori...

Il Met ha messo a confronto due stelle di prima grandezza del firmamento del fashion...
Prada e Schiapparelli non sono icone di stile... loro sono lo Stile personificato...

Incertezze sul futuro, tagli e perdite del lavoro, recessione: sono gli effetti della crisi economica che nel 2013 morde più che mai...

Così i brand low cost, forti del prêt-à-porter, si "attrezzano" facendosi «a misura» di tasca...

L'alta moda invece come reagisce? Non ne soffre vista il target,“nicchia” di clientela cui è costituita? Proprio per questa attenzione rivolta a pochi “eletti” ha ancora senso parlare di creazioni d'alta sartoria?

Come ho detto prima il nostro è un lavoro non continuo e questo ci rende molto vulnerabili, ci sono i conti da pagare, l'affitto di casa e quelli purtroppo non li toglie nessuno…

Si devi essere molto diligenti e professionali per far si che questa crisi non travolga anche te…Di esser il più possibile calmi, razionali e cercare di avere una notevole dose di umiltà per non esser scartata: come si sul dire "tutti sono utili e nessuno e'indispensabile"... e New York impersonifica molto questo detto!

Il futuro? E' sempre incerto purtroppo ma la cosa importante è non perdere di vista i propri obiettivi, sia di vita privata che lavorativa...

Per quanto riguarda i brand low cost credo che dalla top model alla madre di famiglia chiunque deve avere la possibilità di indossare abiti sfiziosi a prezzi accessibili ..

L'alta moda ovviamente essendo un target di extra lusso non ne ha risentito moltissimo a parer mio per quanto riguarda i livello di vendite…
 Si son ridotti i costi di produzione e purtroppo tagliato il personale comprese le modelle purtroppo che se prima erano in 25 ad una sfilata ora son 15...

Da indossatrice che fa la spola tra Manhattan e l'Europa a...
Come ti vedi tra qualche tempo? Svelaci qualche sogno nel cassetto...

Tra qualche tempo spero di essere madre con una bella famiglia e un marito da amare alla follia…Ma nello stesso tempo una donna indiependente con il suo lavoro e i suoi sogni…credo che non si debba mai smettere di sognare e di avere obiettivi… per il resto…
Siamo tutti sotto questo cielo!

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