Dante’s Speaking. Passioni, sentimenti ed emozioni a New York

Francesca Di Folco (November 14, 2014)
Passioni, sentimenti vibranti ed emozioni nelle lecture del Purgatorio del Sommo poeta, Dante Alighieri, attendono quanti vorranno assistere agli appuntamenti del Divine Comedy Seminar alla Saint Thomas Church, lunedì 17 Novembre quando si approfondirà il Paradiso dal canti 1° al 17° e lunedì 15 Dicembre quando dal 18° canto si proseguirà sin alla fine dell’Opera

Che  la cultura italiana fosse cara ai newyorkesi è cosa nota.  L’apprezzamento per l’alta letteratura del Belpaese anche. Ma è assai bizzarro entrare nei locali della nota Saint Thomas Church, sulla blasonata Fifth Ave, ed assistere ad una lezione-seminario sulla Commedia dantesca indipendente da alcun ente italo-americano, ma organizzato da un prelato, e toccar quasi con mano l'amore appassionato con cui uomini e donne appena usciti dai ritmi frenetici della City riflettono su versi scritti 8 secoli prima... 

Per la precisione il primo lunedì di ogni mese il Rev'dr Victor Lee Austin, Theologian-in-residence della Saint Thomas organizza delle lecture in cui una piccola ma interessatissima platea di newyorkesi si scambia commenti, riflessioni, concezioni non guidate da studiosi, ma frutto di semplici osservazioni di appassionati della Commedia.

Dopo aver letto durante gli appuntamenti di luglio ed agosto l'Inferno, questo mese veniamo trasportati entro i confini ultraterreni del monte Purgatorio...

La discussione entra subito nel vivo riflettendo sul percorso che conduce l’anima nei meandri del Purgatorio, i processi di espiazione delle pene, il fuoco visto come chiave purificatrice d’accesso all’Eden…

«O anima che tanto ben favelle,                                   34

dimmi chi fosti», dissi, «e perché sola

tu queste degne lode rinovelle.                                   

Non fia sanza mercé la tua parola,                                37

s’io ritorno a compiér lo cammin corto

di quella vita ch’al termine vola».                                

Ed elli: «Io ti dirò, non per conforto                                40

ch’io attenda di là, ma perché tanta

grazia in te luce prima che sie morto                              

Il Sommo poeta prende quasi in simpatia una anima e le promette che, quando torna al mondo e al tempo che gli è stato assegnato in vita, si ricorderà di lei: la menzionerà nella sua Opera, la Commedia, visto che nessuno prega per lei, nè le reca conforto, aiutandola nella purificazione delle proprie colpe…

Padre Austin avvia la discussione sul concetto della colpa, che si apre spontanea,  indice di quanto spesso ci si senta colpevoli, ma  impenitenti...

Il sentimento della colpa è molto avvertito e assume svariate forme: si snoda nel sentirsi preoccupati per pensieri sulle debolezze umane negli ambiti amicali, passa per attegiamenti di intransigenze sul lavoro, fino ad arrivare a confessioni indirette di fragilità sentimentali con i partner.

In tanti prendono la parola ed intervengono a braccio...

Una delle espressioni che ci colpisce di più in bocca a questa platea multiforme di idee volteggianti è che la colpevolezza regna lì dove il cuore è “impegnato malamente, non è libero” - sostiene un signore di mezz’età - “si è schiavi di costrizioni, spesso costruite da noi stessi”.

Il proseguo è un file rouge in cui si tende a fare il passo successivo all’ammissione della colpa: quando si è pentiti come ci si comporta? Come si reagisce?

Altrimenti detto: come è possibile purificarsi, redimersi?

Tremaci quando alcuna anima monda                          58
sentesi, sì che surga o che si mova
per salir sù; e tal grido seconda.                            

De la mondizia sol voler fa prova,                                  61
che, tutto libero a mutar convento,
l’alma sorprende, e di voler le giova.                     

Prima vuol ben, ma non lascia il talento                         64
che divina giustizia, contra voglia,
come fu al peccar, pone al tormento.                     

Per Dante la terra trema quando un'anima si sente purificata, cosicché si alza o si muove per salire in alto e il grido delle altre anime accompagna tale ascesa.

Della purificazione avvenuta è prova la sola volontà, dell’anima stessa che la spinge liberamente a cambiare compagnia e di tale volere l'anima gioisce.

Prima avrebbe certo voluto la stessa cosa, ma non glielo permette la volontà relativa al talento che la divina giustizia rivolge alla pena contro la volontà assoluta, come sulla Terra lo fu al peccato.

Padre Austin sottolinea quanto svela Stazio poeta guida di Dante in questo XVII Canto, suggerendo sottobosco e trame di numerosi spunti di riflessione...

"Il monte del Purgatorio non subisce alcun evento naturale che sia in contrasto col suo assetto religioso…".

"Non cade pioggia, né neve o grandine, né si vedono mai brina o rugiada, non ci sono nubi né lampi, né compare mai l'arcobaleno o il sole.  Non spira il vento".

"Sul Purgatorio non avviene alcun evento atmosferico estraneo all'influsso celeste…".

Il discorso significativo che intesse il prelato si infarcisce di altra ricchezza quando afferma:

"Ne consegue che in Purgatorio gli unici fenomeno atmosferici sono i terremoti...".

La cerchia del Dante’s Speaking ha un attimo di titubanza, un'esitazione ovvia davanti al passo, quasi di stordimento…

I terremoti provocano sempre sconquassi. Quando poi, quelli fisici, simboleggiano sconvolgimenti interiori dell’anima, sono ancor più spiazzanti...

Le prime opinioni prendono forma e sono degli earthquake, flussi in piena di pensiero nel vero senso della parola...  

“Quando si ha il coraggio di guardarsi dentro -afferma una distinta signora con cappellino arancio- scoprire sul serio chi si è, cosa si è fatto nel bene e nel male, come ci si è comportati nei momenti cloo della propria vita e in quella degli altri… Ci si confronta con se stessi ed il ritratto che ne scaturisce è la sacrosanta verità, forgiata da noi stessi”.

“Un terremoto per me equivale allo scontare la propria pena morale, a gridare ad alta voce i propri peccati, ad una confessione, accompagnata da cambiamenti drastici dell’esistenza -soggiunge un ragazzo- la soddisfazione di mettersi al servizio degli altri, di chi si è danneggiato intenzionalmente”.

I terremoti nella vita di questi newyorkesi assumono le forme dell’ottenere “il Perdono”, “la redenzione totale e sincera”,  e c’è spazio anche per “la libertà assoluta”...

Più scolvolgimenti di così…

Convinti di aver conquistato step by step gradini importanti per questa scala che conduce alla Felicità, la lecture va avanti arrivando alla vetta più alta del Purgatorio…


La Purificazione totale è quella che passa per il fuoco sacro dell’Amore.

Come la scala tutta sotto noi                                            124
fu corsa e fummo in su ‘l grado superno,
in me ficcò Virgilio li occhi suoi,                                 

e disse: «Il temporal foco e l’etterno                                127
veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte
dov’io per me più oltre non discerno.                           

Tratto t’ho qui con ingegno e con arte;                           130
lo tuo piacere omai prendi per duce;
fuor se’ de l’erte vie, fuor se’ de l’arte.                      

Vedi lo sol che ’n fronte ti riluce;                                   133
vedi l’erbette, i fiori e li arbuscelli
che qui la terra sol da sé produce.                            

Mentre che vegnan lieti li occhi belli                             136
che, lagrimando, a te venir mi fenno,
seder ti puoi e puoi andar tra elli.                              

Giunto alla vetta somma all'ultimo gradino del Purgatorio, Virgilio comunica a  Dante: «Figlio, hai visto le pene eterne e quelle temporanee, e sei giunto in un punto da dove io non posso scorgere oltre con le mie sole forze.

Ti ho condotto qui con quegli accorgimenti che ho trovato con la ragione; ormai segui come tua guida il tuo piacere; sei fuori dalle vie ripide e strette della redenzione.

Vedi il sole che ti brilla in fronte; vedi l'erba, i fiori e i teneri arbusti che la terra, qui, produce spontaneamente.

Finché non verranno da te i begli occhi di Beatrice che, piangendo, mi spinsero a soccorrerti, puoi sederti e camminare fra di essi.

Ecco che il talk ora verte sul tema per eccellenza, il sentimento dell’Amore...

Padre Austin lancia ancora la palla al balzo quando afferma che: “Dante è colto da un terrore irrazionale, contro il quale a nulla valgono i richiami e le rassicurazioni del maestro Virgilio: la paura di Dante è quella del personaggio umano, con le sue debolezze e fragilità per vincere le quali è necessario ricordargli che, se vuole rivedere Beatrice che lo attende dall'altra parte, deve buttarsi nel fuoco".

Dunque la piccola platea si interroga su come si arriva all’amore, quanto è complicato…

“Beatrice è la personificazione dell’amore, il richiamo alla donna-angelo non si riferisce solo alla vicenda personale del poeta e all'amore che lo lega alla sua donna - per una giovane che stringe la Commedia in mano- ma significa anche che per completare il percorso di redenzione e conquistare la felicità rappresentata dall'Eden, è indispensabile l'intervento della grazia, che è raffigurata da Beatrice”.

“L’Amore oltre ad essere Compagna di Vita, è ancora Donna e Madre -per una avventrice attenta- è Maria che si dona al Figlio divenendo allo stesso tempo madre e figlia perfetta”.

“L’Amore è il binomio perfetto con la Resurrezione a nuova Vita -per un signore immerso nel discorso- mistero che non può esser spiegato”.

Splendida l’atmosfera nella quale la speaking dantesca ha coinvolto i presenti, creando un’aurea mistica, una malia dedicata all'interrogarsi sui temi dell'esistenza...

Tanti i dubbi irrisolti, le domande comunque lasciate in sospeso, le osservazioni in bilico...

E proprio con queste note Father Austin conclude la lecture asserendo che “matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone”, citando  Dante, secondo il quale è impossibile chiarire appieno quanto stabilito dalla Grazia divina, è inutile cercare di decifrare l’intento di Dio...

Si potrà assistere agli altri appuntamenti con il Divine Comedy Seminar alle 6.15 pm, nei locali della Saint Thomas Church, lunedì 17 Novembre quando si approfondirà il Paradiso dal canti 1° al 17° e lunedì 15 Dicembre quando dal 18° canto si proseguirà sin alla fine dell’Opera.

A margine dell’appassionata lecture i-italy ne approfitta per scambiare idde, concezioni, valutazioni sulla Dante’s philosophy con il Rev'd Victor Lee Austin, Theologian-in-residence della Saint Thomas Church Fifth Avenue..

Speaking su Inferno, Purgatorio e Paradiso alla Saint Thomas Church. Come nasce l'iniziativa? Perchè celebrare la Divina Commedia del Sommo poeta?

Per molti anni ho tenuto un club del libro mensile e, di recente, mi sono interessato a tornare ai classici. L'anno scorso, sempre nei locali di Saint Thomas Church, abbiamo curato alcuni greci Platone, Sofocle, ecc. Qualche tempo fa ho avvertito il desiderio di rileggere la Divina Commedia di nuovo... E quale modo migliore per farlo se non per riflettendo poi con altre persone?

Ho compiuto i miei studi laureandomi al St. John's College in Santa Fe, specializzandomi proprio sui testi dei grandi autori. Così ho pensato che Dante avrebbe funzionato molto bene per un seminario ed infatti commentare ad alta voce il Sommo non ha tradito le aspettative...

La Commedia è Divina, ma riguarda temi umani...

L’approccio, il taglio che date al talking sul capolavoro dantesco ruota attorno all'ambito religioso o è per lo più laico?

Beh, ritengo non si possa davvero separare la riflessione religiosa da quella laica in Dante. Anzi trovo che si possa parlare di una visione integrale di tutto l'Universo…

Per il ruolo ecclesiale che ricopro sono particolarmente interessato a questioni religiose naturalmente, ma penso che, in fondo, gli interrogativi religiosi non divergano troppo dalla domande fondamentali dell'uomo, coincidendo di certo in alcuni frangenti...

Che cos'è la bontà? Come possiamo essere persone rette? Possiamo cambiare? Perchè alcune persone cambiare e gli altri non possono? Questo genere di domande.

Estimatori del Grande Dante, studenti amanti della lingua e cultura italiane, intenditori-ammiratori dell'arte in generale. Che target segue queste particolari lecture targate '300?

Quelle che teniamo non sono lezioni che si fregiano di rigore accademico, piuttosto, mi piace considerarli come momenti di riflessione di alta Letteratura internazionale da vivere al di là del tempo e dello spazio, un seminario in cui ci interroghiamo su tanti temi, ci confrontiamo su molti argomenti, muoviamo da diverse visioni dell’esistenza in apertura e... lasciamo che Dante sia il nostro maestro in itinere.

Il pubblico copre una platea ipervariegata: è chiunque sia interessato.

Quali temi animano le vostre discussioni? Su quali argomenti gli uditori si infervorano di più?

Personalmente non sono molto interessato al contesto, la storia di Dante, il suo tempo,  i personaggi attorno ai quali ruotano le vicende storiche. Ci sono un sacco di esperti che ci possono documentare su questi aspetti tecnici degli argomenti.

Io continuo a tornare al testo, al cuore dell’opera, perchè parla alle menti...  

Credo che Dante, voglia condurci alla saggezza insita dell'essere umano.

Qual è il modo migliore per vivere? Come vivere? Che cosa significa perdersi nel bel mezzo della vita, e come può una persona trovare il senso della vita?

Anche in questo caso, le questioni religiose sono le domande umane!

Indichi qualche tema/argomento o aspetto su cui i newyorkesi delle Dante's Speaking sono d'accordo con il Sommo e alcuni che invece contestano fortemente…

Penso che abbiamo difficoltà a pensare all’esistenza dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso come luoghi reali. Ma d'altra parte, non sono sicuro che Dante stesso li abbia ritenuti reali ed effettivi al di là della visione che ne dà nella Commedia...

Dal Dante medievale all'attualità odierna. La domanda è d'obbligo: come percepiscono i newyorkesi cultura, arte, estro e capacità imprenditoriale italiane? Insomma che giudizio danno dell'Italia in questo ultimo scorcio di 2014...

I Newyorkesi adorano tutto ciò che è italiano! Noi amiamo tutto ciò che riteniamo eccellente, e ci piace mettere insieme le cose provenienti da tutto il mondo.

Apprezziamo naturalmente le superbe interpretazioni dell’opera, il grande cinema, e l’alta moda, i frutti pregiati dell’enogastronomia e molto altro ancora...

C'è una statua di Dante in un piccolo spazio pubblico sulla 60th, proprio di fronte al Lincoln Center. Penso che sia simbolico: un importante centro per le arti si affaccia su Sommo Dante.

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