Sisters in Liberty: un viaggio che dura da più di 200 anni

Laura Pace (October 17, 2019)
Più che una semplice mostra, un viaggio che parte da Firenze fino ad arrivare a New York e che trova le sue radici nel ‘800 attraverso l’amore per l’arte e per gli ideali storici di quel tempo. Come punto focale un solo argomento: la Libertà.

Il 16 Ottobre, si è tenuta al Consolato Italiano di New York la conferenza stampa per la mostra “Sisters in Liberty”. Un progetto innovativo e coinvolgente che vedrà Ellis Island come teatro dello storico e profondo legame tra Italia e Stati Uniti.

Il trait d‘union? La Statua della Libertà. Più precisamente “le due statue della libertà” ritenute dagli studiosi sorelle. Due statue che si trovano a 7000 km di distanza.

Entrando nella basilica di Santa Croce a Firenze in un angolo della controfacciata si potrà scorgere in lontananza una donna drappeggiata che tiene tra le mani una catena spezzata, con il braccio destro sollevato, indossante una corona a 9 raggi. Mentre la mano sinistra abbassata tiene una ghirlanda di alloro, simbolo della proclamazione alla poesia. Molti turisti, passando da quelle parti, avranno per un momento pensato di scorgere la Statua della Libertà ma in realtà si tratta della Statua della Libertà della Poesia di Pio Fedi, monumento funebre a Giovan Battista Nicolini del 1884.

Tanto simili nel portamento e nei particolari, queste due statue sono state al centro di un dibattito critico molto acceso. Si pensa che la statua di Pio Fedi sia stata la fonte di ispirazione per l’artista francese Bartholdi, che realizzò la statua della libertà tra il 1877 e il 1886. Questa teoria nasce dal fatto che proprio in quel periodo Bartholdi si recasse spesso in Italia e a Firenze. Quale sia il reale legame tra le due statue rimane assai incerto, e ancora oggi si fatica a capire chi abbia preceduto chi. Ciò che è certo è che sono sorelle dello stesso periodo storico e degli stessi ideali. Ideali di libertà, risorgimento, bellezza e spiritualità.

Queste due “Sisters in Liberty” saranno quindi al centro di un’esposizione interattiva indetta dall’Opera di Santa Croce, dal 18 Ottobre 2019 fino al 26 aprile 2020, al Ellis Island Museum of Immigration di New York. Celebrando con questa stessa mostra per l’occasione il bicentenario della presenza del Consolato americano a Firenze e delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e l’Italia.

I visitatori del museo verranno quindi portati passo per passo, attraverso una serie di pannelli grafici posti in cinque stanze, la scoperta parallela tra Italia e Stati Uniti alla conquista della libertà. Passando per i grandi personaggi della storia che hanno costruito ponti di idee tra i popoli: da Dante a Galileo, fino ad arrivare a Machiavelli, Giuseppe Garibaldi e Abram Lincoln, analizzando i simboli di libertà che caratterizzano ciascuno di questi personaggi.

Chicca dell’esposizione sarà indubbiamente il “listening wall”, uno strumento digitale ed interattivo che permetterà ad ogni visitatore di registrare su questo muro la propria definizione di libertà.

Infine, il percorso terminerà con la rappresentazione 3D della “La libertà della poesia” di Pio Fedi. La scansione della statua ad altissima risoluzione è stata garantita e realizzata dalla Kent State University di Firenze, grazie a un team di neuroscienziati che si sono serviti per riprodurla di tecnologie utilizzate normalmente per esami al cervello.

Per maggiori informazioni clicca qui.

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