Dario Di Vietri… L'amore per la lirica smuove le montagne

Francesca Di Folco (September 26, 2014)
Al John Bowne High School Auditorium a Flushing NY un concerto che vede protagonista il giovane che, nell’Arena di Verona in occasione dell'ultima recita di Turandot nelll’allestimento di Franco Zeffirelli, ha impersonato ruolo di Calaf

Sabato 27 Settembre al John Bowne High School Auditorium a Flushing NY si potra' apprezzare la voce, il talento, la possenza di un giovane tenore pugliese che ha all'attivo gia' partecipazioni importanti nell'arena di Verona...
 

Applausi  per il da poco trentenne tenore Dario Di Vietri che, dopo l'infortunio al ginocchio del celebre tenore Carlo Ventre del 30 luglio scorso, è intervenuto dal 2 atto di Turandot nel ruolo protagonista di Calaf, ed è stato riconfermato dalla Fondazione Arena di Verona nello stesso ruolo più volte, suscitando consensi.

Partono da qui numerosi altri progetti per i quali il suo manager ed il suo staff stanno lavorando. E tra questi non può mancare New York.

Il riadattamento di Zeffirelli per la “sua” Turandot è un tripudio che sprigiona energia e che regala momenti lirici palpitanti che si alternano a momenti scattanti e pieni di luminosità.

Il tutto si correla con la impegno, dedizione e indole dei cantanti ed il gran lavoro dell'orchestra, completa il mix di eccellenza veramente motivata…

Tutto questo e molto di piu’ trapela dall’esibizione e fa ben comprendere come il perchè il pubblico si è scatenato in autentiche ovazione...

L'allestimento della Turandot di Franco Zeffirelli del capolavoro pucciniano è veramente avvincente.

Dominato da ombre lunari che vengono infrante, nel II atto si apre la reggia che mostra tutto il suo splendore conquistando un applauso spontaneo del pubblico, il cui sguardo viene irradiato dalla luce degli ori e dei colori vivaci.

E l'attenzione prevale verso la recitazione dei solisti... Significativo il gesto di Liù che sfiora la mano della principessa di gelo prima di cantare "Tu che di gel sei cinta....".

Già in quel momento si deve percepire che Turandot sta scendendo sulla terra, commuovendosi per quella creatura il cui amore supera ogni ostacolo.

Caso raro quello di Dario Di Vietri, scritturato per il ruolo del principe di Persia, ricoperto in questa recita dal veterano dell'arena Carlo Bosi, e assurto al ruolo di Calaf dopo l'infortunio del previsto Carlo Ventre.

Il giovane tenore ha dimostrato di avere nervi saldissimi ed è uscito dalla ardua prova a testa alta.

Un artista in continua evoluzione e crescita vocalmente parlando, sfoggia timbro di grande bellezza e soprattutto un grande squillo in acuto. L'aria più attesa, il "Nessun dorma", ha convinto pienamente il pubblico che ha dedicato al tenore un lunghissimo applauso e numerose richieste di bis.

Gli abbiamo posto alcune domande.

Impegno, dedizione, lavoro costanti...  c'e questo e molto di piu' dietro le tue personali interpretazioni...

C'è tanta rielaborazione personale e passione per quello che faccio. 

Cosa significa essere un tenore che appena trentenne gia' lavora con mostri sacri come Zeffirelli, interpreta arie rinomatissime e si esibisce all'arena di Verona?

Significa realizzare il sogno di una carriera. Un cantante quando inizia il proprio percorso di studio sogna di raggiungere le vette più alte, c'è chi riesce chi no, il mio è stato un primo tassello della carriera che mi auguro di consolidare e ce la metterò tutta affinché sia così, non dimenticandomi da dove sono partito. Mi piace pensare di volare rimanendo con i piedi per terra. 

La tua aria preferita, quella che ti riesce meglio, in maniera quasi spontanea e quella che per un motivo particolare in ami troppo...
 

Nessun Dorma - perché termina con VINCERO', una sfida, un raggiungimento di una meta importante, un'aria di un personaggio molto testardo e determinato proprio come me.

In cosa ti  cimenti qui a New York? Qualche anticipazione...
 

In tre arie, due di Verdi e una di Puccini, amo Puccini ma voglio esprimermi al meglio anche su Verdi, simbolo della nostra cultura e incitazione alla libertà, in un periodo difficile per la nostra nazione, Verdi rappresenta l'orgoglio italiano che mi auguro torni a riemergere.

C'e' ancora aria di crisi che purtroppo non si placherà facilmente... il mondo della lirica, soprattutto quello dei giovani, ha avvertito tutto questo? In che modo reagisce? Con "la cultura non si mangia" come ebbe a dire un noto politico italiano qualche tempo fa? 

In Italia la reazione non sta avvenendo, siamo nel pieno della crisi,ogni passo avanti viene poi arrestato, cresce però l'orgoglio nazionale, la volontà e la determinazione di noi giovani di voler riprendere quanto ci è stato tolto.

Un giovane passa delle gravi ingiustizie prima di ricevere quanto merita e a volte non riuscirà mai, i teatri in Italia chiudono e se non chiudono non pagano soprattutto a noi giovani, tuttavia continuano a fare spettacoli. Noi giovani amiamo l'Italia, la nostra cultura, la musica, la nostra professione, soltanto quest'amore ci spinge a superare queste difficoltà con energia e positività.

L'amore smuove le montagne. 

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