Alessandra Garosi talento e gioia di fare musica

Roberta Michelino (November 04, 2013)
La casa italiana ha aperto le sue porte ad Alessandra Garosi, pianista dal grande talento e dal sorprendente eclettismo. Durante il suo concerto è riuscita a spaziare dal compositore brasiliano Villa Lobos agli straordinari Gershwin e Frank Zappa. Ma il momento più emozionante della sua esibizione è stato il tributo al musicista Nino Rota accompagnato dalle immagini dei capolavori cinematografici di Fellini

Sorridente, talentuosa, eclettica, affabile.... queste sono solo le qualità dell’artista Alessandra Garosi, pianista affermata e di fama internazionale che si è esibita in uno dei punti nevralgici della cultura italiana a New York, la Casa Italiana Zerilli Marimò. Durante la sua esibizione il pubblico era entusiasta dinnanzi a tanta grazia e genialità. Alessandra Garosi non fa  solo musica, lei sente la musica. Suona con tecnica e maestria ma soprattutto con quell’emozione di chi approccia per la prima volta all’arte.

La redazione di i-Italy l’ha intervistata prima del suo concerto.      

 Chi è Alessandra Garosi?

Alessandra è una pessima cuoca, che vive nel cuore della Toscana con figlio e marito toscani, già questa è una grande incoerenza. Suona il pianoforte da quando aveva sei anni, studiando sia in Toscana che in Irlanda, Australia, Francia e USA  presso l’Università di Bloomington. Gli studi sul pianoforte hanno riguardato la musica classica, ma gli interessi musicali son sempre stati rivolti ad altri generi: il rock di avanguardia degli anni 70/80, il grande amore per il Jazz e la musica popolare hanno "inquinato" non poco il mio modo di suonare. Insomma, a casa studiavo Bach otto ore al giorno, e la sera ascoltavo i Pink Floyd e Gilberto Gil. Con Harmonia Ensemble, guidata dal management Materiali Sonori, ho coronato il desiderio di unire la tecnica classica a letture musicali diverse da quelle che avevo studiato: da Frank Zappa, a Roger Eno e Chick Corea. Questo è quello che direi adesso di me: una pianista felicemente "sporcata" dai suoni che la circondano, figlia del suo tempo, brutto o bello che sia.

 Cosa ti ha spinto a venire in America ed a New York?

La prima spinta è stata la volontà di trovare università americane in grado di accogliere musicisti italiani con borse di studio decorose per i miei studenti siciliani. Ho trovato New York sempre più bella, e la giornata del concerto entusiasmante, con la mostra del quadro di Balla e tanti giovani attivissimi che si adoperano affinchè la bellezza sia espressa sempre con grande professionalità. Sarebbe bello se potessi far vedere  questo in Italia, dove  purtroppo negli ultimi tempi trovo un grande appiattimento di intenti e di volontà costruttiva.

 Come mai hai scelto per questo concerto i brani di Gershwin, Villa Lobos, Frank Zappa e le colonne sonore di Nino Rota?

Questo è un programma italo americano, un pò retrò per me che suono prevalentemente musica del mio tempo ma lo adoro perchè ognuno di questi personaggi è unico, inimitabile, tutti quanti hanno attinto dal Jazz a loro modo, e hanno scritto con con linguaggi assolutamente personali e articolati. Nino Rota ha scritto anche bellissima musica classica non molto eseguita, che tutti hanno suonato nel 2011, suo anniversario, sconosciuta fino a quella data. Certo che siamo proprio strani!

 Hai collaborato con famosi artisti come Enrico Rava, Stefano Bollani, Stefano Zenni, Giorgio Gaslini....cosa ti hanno lasciato queste collaborazioni?

Ho conosciuto personalmente Enrico Rava a un concerto dove suonavamo entrambi. Rava e Gaslini hanno segnato per sempre un mio modo di suonare. Loro per me rappresentano la libertà e la realizzazione d’idee d’incredibile classe e semplicità. Con Stefano Bollani ci siamo incontrati varie volte ed abbiamo inciso un CD insieme nel quale lui suona la fisarmonica! Stefano Zanni invece è il mio "santone"...non ci sentiamo mai ma quando faccio qualcosa di nuovo gli chiedo sempre cosa ne pensa, ho bisogno del suo appoggio sempre!Ho avuto la grande fortuna di conoscere persone molto più profonde e capaci di me, ho potuto gioire della loro presenza e qualche volta anche avvicinarmi al loro Paradiso.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

 La famiglia, certo, prima di tutto, compreso il gatto....Suonare, sempre e comunque.....e  cercare nel mio piccolo di aiutare i miei studenti musicisti a trovare una loro strada, che non sia troppo piena di buche.  Musicalmente, nel 2014 uscirà una monografia di Giorgio Gaslini che sarà inaugurata al Centro Busoni di Empoli, dove suonerò con Stefano Parrino, Francesca Breschi e Paolo Corsi. I prossimi concerti nel 2014 sono in Germania, Messico ed Australia. Per il resto, sarò al Conservatorio di Messina a insegnare Musica da Camera, cercando scambi internazionali e parlando di musica con illustri allievi, direi giovani colleghi, più corretto...

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