Una "Bicamerale" bipartisan per gli italiani all'estero. Intervista a Gino Bucchino, eletto nel Nordamerica

Rodrigo Praino (April 16, 2008)
Intervista all' On. Gino Bucchino, deputato uscente dell’Unione e appena rieletto alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico, nella ripartizione America Settentrionale e Centrale, con 14.762 voti


L’On. Gino Bucchino, deputato uscente dell’Unione è stato appena rieletto alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico, nella ripartizione America Settentrionale e Centrale, con 14.762 voti.


Abbiamo chiesto a lui un breve commento sui risultati e alcune considerazioni sullo svolgimento della sua campagna elettorale.


On. Bucchino, un commento?


“E’ stato un risultato personale fantastico, i 14.762 voti rappresentano successo eccezionale.”


Visto il risultato generale delle elezioni politiche e questa chiara maggioranza del centro-destra, lei crede che sarà più difficile lavorare?



“No, sarà più facile, primo perché non abbiamo timori da parte del governo nei confronti degli italiani all'estero. Sanno che non possiamo influire in nessun modo sulle loro maggioranze.

Ci lasceranno lavorare tranquillamente, ci permetteranno di fare una bicamerale, dove tutti noi parlamentari eletti all’estero ci uniremo - sia di destra che di sinistra. Quindi credo che, siccome le tematiche che porteremo avanti sono di interesse commune,  arriveremo in fondo. Non c'è pericolo, saremo separati ideologicamente sui grandi temi, sui diritti civili, sull'Europa, sull'immigrazione, ma per quanto riguarda l’emigrazione saremo tutti uniti.  Avremo grande capacità di lavoro, e poi oramai abbiamo già passato i  primi 2 anni, e sono certo che non rifaremo gli errori di gioventù. Ci riuniremo immediatamente!”

Il Partito Democratico non è riuscito ad eleggere neanche un rappresentante negli Stati Uniti. C’è qualcosa che lei desidera dire agli elettori residenti in USA?


“La nostra circoscrizione è divisa tra Stati. Il fatto di essere stato eletto in Canada non vuol dire che non ho niente a che vedere con il resto della circoscrizione. Come se un deputato eletto a Roma non avesse niente a che vedere con la Calabria! USA, Canada, Messico e gli altri 19 stati della circoscrizione sono da mettere sullo stesso piano. Gli Stati Uniti ed il Nord America hanno un rappresentante alla Camera, che si chiama Gino Bucchino.”


Come ha organizzato la sua campagna elettorale in un territorio di riferimento così ampio? Si è avvalso di consulenti politici o "campaign manager"? Il suo partito in Italia le ha dato qualche tipo di sostegno?



“La campagna è stata portata avanti molto in prima persona, cercando di viaggiare il più possibile, per lo meno lì nelle realtà dove ci sono  grosse concentrazioni di italiani e poi dove ci sono degli amici che fanno riferimento al nostro partito.”


Ha puntato sulla tecnologia? Secondo lei Internet potrebbe essere l’unico mezzo per fare  politica in modo efficace in un collegio elettorale così grande...



“Diciamo che Internet è uno dei metodi importanti del quale non possiamo fare a meno, soprattutto oggi. Questa volta è stato usato in modo molto diverso da due anni fa, infatti in questi due anni c'è stato un forte avanzamento della tecnologia ed una grande crescita di utenti.

Non va dimenticato però che la stragrande maggioranza dei nostri cittadini all'estero sono ancora italiani di prima o seconda generazione e non fanno ancora riferimento alla Rete.

 E’ vero anche tuttavia che in casa c'è ormai sempre un computer con un collegamento Internet e ci sono dei figli che possono parlare, diffondere il messaggio.

Se si continua con questo sistema elettorale, per quanto riguarda l'estero sarà nel tempo il sistema di riferimento.”

Ha uno staff che la ha aiutato durante la campagna?


“Ho il mio staff che mi ha aiutato non solo in campagna, ma anche durante il lavoro in parlamento. Ho due assistenti a tempo pieno in Italia, e una persona qui in Canada nella mia zona.”


Ha qualcuno da ringraziare in particolare, per voti trovati, fondi raccolti o attività resa? A quanti incontri pubblici ha partecipato? Che ruolo ha giocato la RAI e la televisione?


“Per fondi trovati assolutamente no, non c'è stato per quanto mi riguarda nessun tipo di fundraising o raccolta di fondi dal partito. C'è stata solo una persona che ha sostenuto la mia campagna con una donazione di 400 dollari.

Personaggi che sono coinvolti nella comunità ed hanno fiducia nel lavoro che ho fatto del mio stesso schieramento partitico si sono mobilitati, ma non per raccogliere voti.  Raccogliere è un verbo che non mi piace: ma per diffondere il messaggio.


RAI International può essere servita per quel poco che ha potuto fare. Abbiamo registrato delle trasmissioni in Italia, quindi il candidato ha dovuto viaggiare a proprie spese per partecipare alle trasmissioni. Direi che questa soluzione ha lasciato molto a desiderare,  nonostante gli sforzi dovuto agli scarsi fondi di RAI International.

Direi che un grande ruolo nella mia campagna, hanno avuto i dibattiti che ho fatto in vari viaggi, il contatto diretto con la comunità ed il materiale che abbiamo spedito via Internet e via posta. “


Come crede che la sua persona ed il suo programma elettorale siano stati accolti dalla comunità questa volta? Cosa ha fatto in particoalre per i suoi elettori durante la sua prima legislatura?



“Sono il candidato uscente e mi conoscono per il lavoro che ho fatto.


Il riconoscimento dell'ulteriore detrazione dell'ICI è qualcosa che ho ‘portato a casa’ attraverso  un emendamento alla finanziaria, Con una  lettera indirizzata direttamente a Padoa Schioppa sono riuscito ad ottenere questo risultato per gli italiani all'estero che hanno una casa in Italia non affittata.

Poi laa detrazione per i carichi di famiglia ed il riconoscimento della quattordicesima sono altri risultati.

La soddisfazione c'è, è tangibile, ma soprattutto la cosa più importante per tutti è essere visti come italiani all'estero considerati sullo stesso piano degli italiani in Patria.  Cosa che gli altri governi avevano tranquillamente dimenticato. “

Ha puntato più su di sugli elettori della sua area o si è rivolto molto anche fuori dal suo territorio?


“Questa volta mi sono rivolto molto al di la’ della mia zona di residenza di Toronto-Canada. Qui ho una posizione abbastanza consolidata, la gente mi conosce, mi vede, sa chi sono. Ho fatto una grande campagna negli Stati Uniti questa volta.”

Quanto è stata importante il fatto che lei è nato in una regione come la Calabria con una grossa percentule di presenze nell’America del Nord?  i suoi corregionali le sono stati vicini?


“Certamente so che il riferimento regionale è molto importante, i corregionali sono simpatizzanti per i loro corregionali al di la dello schieramento politico. Ho sicuramente ricevuto molto sostegno dai calabresi.”


Lei ha qualche risentimento particolare legato a questa campagna elettorale?



“L'eccessiva brevità dei tempi. Poi fare il giro in un vasto territorio così è insostenibile. Bisogna fare qualcosa, forse anche rivedere la distribuzione  dei collegi. E’ difficile fare campagna elettorale in queste condizioni.”

 

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