Scudetto al "cardioParma"

Francesco Carbone (May 11, 2008)
Un campionato ancora tutto da vivere. Finalmente qualcosa di cui vantarsi soprattutto a livello internazionale…


Nemmeno il miglior regista hollywoodiano avrebbe potuto immaginare uno spettacolo simile. Per la prima volta dopo tanti anni il campionato italiano di calcio riesce a regalare ai propri tifosi un finale al cardiopalmo. Si deciderà tutto tra una settimana ovvero alla 38esima giornata, l’ultima disponibile. Intanto più tempo passa e più si parla di quello che è accaduto. Il sogno dell’Inter di chiudere i giochi con 90 minuti di anticipo finisce tra i pianti e i fischi dei tifosi nerazzurri increduli davanti all’ennesima occasione di gloria inspiegabilmente mancata. Il Siena, infatti, anche se già salvo, fa fino in fondo il proprio dovere giocando una partita perfetta e regalando una speranza concreta alla Roma di Spalletti.

A San Siro, negli ultimi minuti di gioco, si respirava l’aria del 5 maggio 2002, quando l’Inter perse lo scudetto all’ultima giornata. Era tutto pronto per la festa, 80mila tifosi con la maglia nerazzurra a creare "la bolgia" richiesta giorni prima da Mancini. Invece l'Inter vive l'ennesima giornata da psicodramma totale, facendosi bloccare sul 2-2 dal Siena con episodi ed emozioni che nessuno poteva prevedere.


Il protagonista non poteva che essere Marco Materazzi, cioé il miglior giocatore a due facce del campionato: campione del mondo con gol nella finale dei mondiali di calcio di due anni fa e autore domenica scorsa dell'errore dal dischetto che potrebbe essere decisivo per lo scudetto. Un errore doppiamente importante, perchè secondo Mancini il rigorista designato doveva essere l’attaccante argentino Cruz. Gesto definito più volte antisportivo, commentato dallo stesso Materazzi il quale parla di un errore del momento di cui si prende tutta la responsabilita’.


La Roma, intanto, non sta a guardare e continua la sua inarrestabile marcia di avvicinamento all’Inter superando di misura una buona Atalanta. Con Totti a fare il primo tifoso in tribuna la squadra di Spalletti gioca bene e sbaglia pochissimo. Il match all’Opimpico trascorre in un’atmosfera non certo normale: gli occhi sul campo ma il pensiero a Milano, una partita nella partita che nessuno poteva pensare di vivere.


Lo aveva detto anche il tecnico giallorosso alla vigilia: “Dobbiamo essere realisti, penso che le chance di vincere lo scudetto siano pochissime, sfiorano l’1%”. Coerente fino in fondo l’allenatore romano che non cambia idea neanche quando il tabellone luminoso mostra le due reti del Siena, fino al boato per il rigore parato da Manninger a Materazzi che ha tagliato definitivamente le gambe all’Inter.


Un campionato, quindi, ancora tutto da vivere. Finalmente qualcosa di cui vantarsi soprattutto a livello internazionale dove i maggiori campionati europei hanno gia’ premiato i vincitori. Non ci resta che aspettare ancora qualche giorno perché solo alla fine sapremo se piangere o gioire.  L’unica cosa certa è che per il calcio italiano comunque vada è stato un successo.

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