CALCIO D'ANGOLO/ Finito Natale, si ritorna in campo!

Gianluca De Nicola (January 14, 2009)
Come spesso accade dopo una lunga sosta, la ripresa del campionato italiano di calcio di serie A riserva qualche sorpresa. Grandi imballate e un po’ distratte, piccole intraprendenti, risultati non scontati.

Come spesso accade dopo una lunga sosta, la ripresa del campionato italiano di calcio di serie A riserva qualche sorpresa. Grandi imballate e un po’ distratte, piccole intraprendenti, risultati non scontati.
 
Lo sa bene l’Inter capolista, che prima delle tre settimane di sosta aveva inanellato otto vittorie consecutive, e che alla ripresa, in casa contro un ottimo Cagliari, non va oltre il pareggio in rimonta nell’anticipo del sabato sera. Per come è stata condotta la partita, gli ospiti hanno molto più da recriminare dei campioni d’Italia, avendo avuto anche sull’uno a uno le occasioni migliori per fare il colpaccio e portare a casa una vittoria clamorosa. I gol di Acquafresca per il Cagliari e del solito Ibrahimovic per l’Inter, con il contributo decisivo del redivivo Crespo, autore di uno splendido assist, fissano il risultato sull’1 a 1.
 
Lo sa la Juventus, seconda in classifica, che pure è la squadra che dai risultati della giornata trae i vantaggi maggiori. In casa contro il Siena, intraprendente e molto ben messo in campo, i bianconeri di Ranieri vengono a capo della partita solo grazie all’ennesima punizione di Del Piero, al settimo gol in campionato, il sesto su calcio da fermo. La sua prodezza, che si ripete ciclicamente con una precisione ormai quasi meccanica, è arrivata alla metà del prim

o tempo a togliere le castagne dal fuoco a una Juve che, pur senza correre grandi rischi, soffriva in modo evidente la manovra ben articolata degli uomini di Gianpaolo ed era tutt’altro che pericolosa in attacco. Eppure, alla fine, la Juve rosicchia due punti alla capolista e ne guadagna due anche sulla più vicina inseguitrice, il Milan di Ancelotti, che non va oltre il 2 a 2 sul campo della Roma.
 
Va detto che delle tre squadre di testa, il Milan era in effetti quello con l’impegno più difficile. Un pareggio all’Olimpico contro la squadra di Spalletti è un risultato che ci può stare, se non di tutto rispetto. Oltre le doppiette di Vucinic e del giovane Pato, che determinano il risultato, si segnala l’esordio dal primo minuto di David Beckham nel centrocampo milanista, schierato a sorpresa al posto del meno attraente francese Flamini. L’inglese scende in campo e gioca tutti i novanta minuti con la stessa ammirevole umiltà con cui ha cominciato la sua avventura italiana. Appena arrivato, due settimane fa, aveva un po’ stupito i cronisti italiani accorsi alla conferenza stampa assetati di scoop e di dichiarazioni importanti con i suoi toni pacati, il sorriso cordiale, e la convinta dichiarazione di essere arrivato in Italia con l’intenzione di non dare fastidio a nessuno, e di non voler turbare gli equilibri tattici della squadra né l’armonia di uno spogliatoio consolidato da anni. D’altronde, è noto a tutti che la sua avventura milanese non durerà che nove settimane, il tempo di preparare al meglio la stagione che lo vedrà impegnato dall’altra parte dell’oceano con i Los Angeles Galaxy. E invece, complice l’infortunio di Gattuso, pronti via e alla prima partita ufficiale eccolo in campo dal primo minuto.
 
Niente di memorabile, ieri sera, nessuna delle prodezze balistiche con cui il suo destro a giro ha deliziato per anni gli appassionati di tutto il mondo e sul quale esistono anche celebrazioni cinematografiche. Al contrario tanto impegno, tanta corsa, giocate facili sempre al servizio dei compagni e della squadra. La semplicità dei grandi che sanno di non dover dimostrare nulla, verrebbe da dire. Ed è comunque bello, guardando una volta tanto lo sport senza pensare agli interessi che ci girano intorno, vedere un campione affermato inserirsi in un contesto nuovo con l’umiltà e il rispetto di un ragazzino alle prime armi.
 
Subito dietro le tre di testa, fanno passi a

vanti importanti il Napoli e il Genoa, che battono in casa rispettivamente il Catania e il Torino, e si installano a pieno titolo, e con merito, nell’alta classifica. Si blocca invece la Fiorentina, battuta in casa dal Lecce dopo un periodo di imbattibilità casalinga che durava dallo scorso febbraio, 0 a 1 contro il Milan.
La classifica vede quindi l’Inter sempre in testa con 43 punti, poi la Juve a 39, il Milan a 34, e il gruppetto che lotta per l’ultimo posto disponibile per la Champions, formato da Napoli 33, Genoa e
Fiorentina 32. In coda perdono il Torino, la Reggina, battuta in casa dalla Lazio, mentre il Chievo, fanalino di coda, strappa un pareggio in casa del Bologna, diretta concorrente nella lotta per non retrocedere.
 
Per il prossimo turno, ultima giornata del girone di andata, si preannunciano interessanti i due posticipi serali. In quello di sabato, il Milan ospita a San Siro la Fiorentina. Scontro diretto per il terzo posto, aperto ad ogni risultato. In quello di domenica sera, invece, la Juventus va a fare visita alla Lazio, che dopo un inizio straordinario di stagione e una netta flessione nella parte centrale del girone, pare aver ritrovato il passo giusto e un’invidiabile efficacia offensiva con il tridente Pandev-Zarate-Rocchi. Sia per il Milan che per la Juve l’imperativo è fare risultato, se non addirittura vincere, per non perdere ulteriormente contatto con l’Inter, attesa a Bergamo dall’Atalanta in un match non facile ma certo alla sue portata. In caso di allungo dei nerazzurri, già matematicamente campioni d’inverno, il cammino di ritorno per le inseguitrici, con la ripresa anche delle coppe europee, apparirebbe davvero proibitivo.
 

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