Articles by: Alessandro Milone

  • Arte e Cultura

    Le donne di Napoli raccontate in teatro.


     

    E’ un progetto molto ambizioso quello di Annalisa Renzulli, attrice teatrale e cinematografica napoletana: far conoscere in Italia, e magari sui palchi delle più grandi città del mondo, le grandi menti e le grandi personalità femminili della storia napoletana che tanto hanno dato alla cultura italiana. Prima donna, prima mente e vita da raccontare, non poteva non essere la patriota Eleonora Pimentel Fonseca, letterata ideologa della Repubblica Napoletana del 1799, direttrice del Monitore Napoletano, donna illuminata, politico di razza, che sarà rappresentata in scena nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore dal 19 al 21 febbraio con “Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore”.

     

     
    “Ho scelto Eleonora perché il suo messaggio politico di democrazia aperta e partecipativa è ancora attualissimo. Lei nel lontano 1799 all’alba della Rivoluzione Partenopea ebbe l’intuizione di capire che qualunque rivoluzione o cambiamento radicale sarebbe stato possibile solo con una forte intesa con il popolo.” Intesa mancata, tradita. Conoscere per giudicare. Un vero processo di democratizzazione ed istruzione delle classi sociali più basse. Una visione lungimirante, ancora oggi non compiuta. Oggi come allora infatti, la situazione con le dovute differenze, idealmente, non è cambiata. “Napoli è sbandata. Non c’è unione d’intenti tra classe dirigente e popolo. Non c’è un raccordo, ma solo tanti manipolatori. La poetessa, parlando con il suo Monitore Napoletano anche il dialetto, capì l’importanza dell’istruzione per le classi più povere. Ripeteva spesso ai suoi compagni d’avventura: se non ci capiscono, non ci seguiranno mai. E così fu ”.


     
    Ma non solo donna Eleonora, sensibile ma dura. La Renzulli con la sua stabile di produzione “Stati Teatrali” ha già in mente altri tre progetti. Raccontare innanzitutto altre due donne coraggiose, forti e di carattere. Prima teatralizzare le vicende di Adriana Carafa della Spina, la madre di pietà ispiratrice della Cappella Sansevero celebre al mondo per il Cristo Velato di Sammartino narrata già dalla penna di Beatrice Cecaro,  in seguito rendere alla città di Napoli un nuovo omaggio immortalando la figura carismatica di Matilde Serao, fondatrice de Il Mattino, senza abbandonare la grande tradizione dei classici teatrali. Da Cechov a Shakespeare.


     
    Un progetto ricco, lungo e tortuoso. Ma potrà senz’altro rendere omaggio ad una città fiacca, stanca e demoralizzata. Cercando di rispolverare storie, personaggi e menti che fecero grandi Napoli, per smuovere le coscienze. 

  • Fatti e Storie

    Da Napoli a New York. Viaggio nella Grande Mela per i vincitori di Youfilmaker.

    A New York, dall’ 1 al 4 Dicembre 2015, i vincitori del progetto Youfilmaker, festival internazionale del corto giovanile, hanno partecipato al Festival video per giovani Plural +, organizzato da United Nations Alliance of Civilization e International Organization for Migration.

    L’evento è stato un’importante occasione di formazione e condivisione di esperienze tra giovani media makers su produzioni video basate su tematiche di impatto sociale. 

    YouFilmaker, infatti, è nato con l’obiettivo di supportare l’espressione giovanile su temi quali  migrazioni, pace, sviluppo sostenibile, conoscenza della diversità e integrazione attraverso la creazione di audiovisivi di vario formato. Il progetto ha dato la possibilità a giovani, provenienti da ogni parte del mondo, di confrontarsi tra di loro e con professionisti del settore delle produzioni video nelle tre sezioni del programma: YFM Professionisti, YFM Scuola e YFM Scuola Campania. Complessivamente sono state presentate in concorso 34 opere, preselezionate tra le centinaia pervenute da Italia, Unione europea, Asia, Africa e America.

     
    Promotrice e organizzatrice del Festival Youfilmaker, dedicato al Governatore Mario Cuomo, è stata Mentoring USA-Italia Onlus, associazione presieduta da Sergio Cuomo, il cui scopo è la prevenzione e il contrasto alla dispersione e abbandono scolastico, attraverso il metodo “one-to-one” ideato da Mrs. Matilda Raffa Cuomo. 

    L’idea di Mrs Cuomo di affiancare a giovani studenti in difficoltà un mentore, adeguatamente formato, per guidarlo e consigliarlo, ha già salvato moltissime vite, come è stato magistralmente raccontato nell’ evento “The Person who changed my life” ispirato, proprio, al libro di Mrs. Matilda Raffa Cuomo.

     
    Il viaggio a New York dei vincitori del Festival ha concluso questo importante progetto educativo e formativo e grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri è stato possibile realizzare nei giorni di permanenza negli States un’ importante iniziativa informativa sui progetti di Mentorato a favore della comunità italiane in Usa. In particolare, gli studenti italiani hanno avuto l’opportunità di incontrare i connazionali, illustrare loro le attività svolte, confrontarsi, raccontare la propria esperienza allo scopo di sollecitare in loro il senso di responsabilità, l’autostima e la consapevolezza che ogni barriera linguistica e culturale è superarabile.
     
    Le giornate nella “grande mela” per gli studenti vincitori sono state intense e piene di sorprese: sono stati guidati nella visita alla prestigiosa Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi” di Manhattan,  hanno potuto incontrare Mrs. Matilda Raffa Cuomo, fondatrice di Mentoring USA e ascoltare i suoi racconti sulle esperienze concrete della pratica educativa Mentoring ponendola a confronto  con la metodologia realizzata anche in Italia.

    Gli studenti sono stati accolti dal Console Natalia Quintavalle al Consolato italiano a New York, dove il Console, Mrs Cuomo e Letizia Airos, direttore del network I-Italy e responsabile Anfe N.Y. hanno ascoltato con grande interesse i risultati del Progetto esposti dai protagonisti.

     

    Il Console Generale ha accolto con un discorso pieno di entusiasmo ed incoraggiamento per l'iniziativa che gli stessi ragazzi hanno illustrato e raccontato in maniera molto elequente.

    Letizia Airos, dal canto suo,  presentato ai ragazzi oltre all'attività della redazione video che dirige anche  la realtà associativa da lei rapprentata New York, finalizzata al mantenimento e miglioramento del “senso di appartenenza” della comunità di italiani all’estero.  

    Al termine della presentazione è emerso soprattutto un grande incoraggiamento a portare avanti i propri sogni nonostante le difficoltà che si possono incontrare.

    Ancora gli studenti vincitori di YFM hanno partecipato alla giornata formativa del Festival per Giovani “Plural +” attraverso la partecipazione ad attività seminariali tra cui “Voices of Youth” promossa e presentata da Unicef e hanno assistito alla  proiezione del documentario “Clouds over Sidra” prodotto nell’ambito della campagna “Obiettivi del Millennio” delle Nazioni Unite a sostegno dei rifugiati.
     
    Infine, ai ragazzi si sono aperte le porte della N.Y. Film Academy dove gli studenti in visita hanno potuto confrontarsi con l’offerta formativa di questo illustre istituto e sognare, un giorno, di usufruirne. 

    Il Festival YouFilmaker è stato, senza dubbio, un’esperienza intensa e profondamente soddisfacente, per i giovani concorrenti, per i vincitori e soprattutto per gli organizzatori, che sin da subito, hanno creduto nel progetto e che hanno visto pienamente ripagate le energie impiegate della sua realizzazione.

     
     

  • Fatti e Storie

    Freedom Tower, un ponte oltre la tragedia


    Se dovessi scegliere l'immagine piu' adatta per raccontare la Freedom Tower parlerei di un ponte. Non unisce due lembi di terra, ma la terra con il cielo. La vita con la morte.

    Un ponte che passa oltre la tragedia.


    La visita comincia in ascensore: un'esperienza multimediale avvolgente che attraversa, in 102 piani, la storia di una New York abbattuta e ricostruita, che tende sempre verso l'alto, finche' le porte si schiudono lasciando posto alla bellezza dirompente del panorama attuale.


    Una vista che toglie il fiato. New York a 360 gradi: da Liberty Island all'Empire State Building, dal Ponte di Brooklyn a Jersey City, passando per la Trinity Church.

    Sotto i piedi la vita frenetica di Wall Street e le persone che sembrano puntini, davanti agli occhi la pace infinita delle distese d'acqua della baia di New York, fino ed oltre il Ponte di Verrazzano. Un panorama che si staglia  perdita d'occhio e che arriva, quando il tempo lo permette, a 50 miglia.


    Ma See Forever, l'osservatorio, va molto oltre la visita che rappresenta: un panorama infinito, di innumerevoli possibilita' e di irriducibile ottimismo.

    E' impossibile, pero', non ricordare perche' la Freedom Tower esiste. Non si puo' evitare un brivido freddo lungo la schiena quando il pensiero corre alla disperazione che ha regnato alle sue fondamenta. Il nostro cervello ci protegge dai ricordi tristi. Con il passare del tempo lascia che scolorino affinche' facciano posto a tutto il bello che deve ancora regalarci la vita.


    New York, invece, ha scelto di ricordare quanto terribile sia stato l'11 Settembre.

    La Freddom Tower, alta 1776 piedi, come l'anno di indipendenza, e' visibile da ogni angolo della citta'.


    Sorta come vedova della citta' si e' fatta regina dello skyline e racconta a tutti, ogni giorno, con coraggio, la sua tragedia ma anche che ha trovato la forza di andare avanti, superandola e guardando oltre. Ricorda, a tutti, e per sempre, lo spirito e la tempra di ogni americano.


    La torre va molto oltre la tragedia: dimostra che persino sulle maceria di una delle piu' orrende catastrofi del nostro secolo puo' sorgere qualcosa di bello, bello oltre le aspettative.

    Ammirando il panorama infatti, si e' assaliti da tante emozioni, ma una vince su tutte, guardando lo sterminato campo di possibilita': e' speranza pura.


    Ho ringraziato l'ufficio stampa dicendole che mi aspettavo uno spettacolo stupendo, ma quello che mi si e' presentato agli occhi e' stato oltre le aspettative. Mi ha risposto: "Sono salita qua su un milione di volte ma, sempre, devo cedere alla tentazione di scattare una fotografia. Lo so che probabilmente e' sempre la stessa, ma per me e' un emozione diversa ogni giorno".


    Dall'osservatorio, New York, puo' guardare dritto negli occhi, con ottimismo, il domani. Il panorama di una citta' che cambia volto ogni giorno ma che serba gelosamente nel cuore il ricordo, conscia che solo consapevole di uno dei piu' grandi orrori che ha dovuto sopportare, potra' guardare libera e fiduciosa al futuro e continuare ad essere la capitale del mondo.

  • Opinioni

    Paradosso all'italiana: lo sport è roba da uomini


     Non ci crederete ma la legge numero 91 del 1981 affida al Coni ed alle Federazioni il compito di decidere quali discipline vadano considerate come professionistiche, con tutte le conseguenze legislative e lavoristiche del caso. Calcio, basket, golf, pugilato, ciclismo. Ma solamente la versione al maschile.



    Le donne sono campionesse per hobby. Non per lavoro. E la stessa legge, che e' chiaramente in odore di incostituzionalita', danneggia anche gli uomini, in alcuni discipline, come il tennis, il nuoto e la pallavolo. 


    Vincere gli Us Open (Pennetta), 6 medaglie d'oro alle Olimpiadi di scherma (Vezzali), 4 ori ai Mondiali di nuoto (Pellegrini) poco importa. Non avrai pensione, Tfr o la maternita'.


    E non pensate che il calcio, anche maschile se la passi meglio. Dalla serie B in giu', non e' prevista l'ambulanza a bordo campo, come non vi sono tutte quegli accorgimenti tipici della Serie A.


    La vita sportiva e non per una donna puo' essere molto complicata. In alcune discipline, si puo' avere la fortuna di ottenere un regolare contratto di lavoro con le forze armate, che in qualche modo ti tutela, mentre in altre, avere un figlio, porta all'interruzione delle attivita' ed alla perdita dello stipendio. 


    Ma diventare un' "atleta di stato", come previsto dalla legge 78 del 2000, non e' sempre cosi' facile. Ad oggi le amministrazioni pubbliche delle forze armate, dei vigili del fuoco, dei corpi di polizia, contano poco piu' di 2500 tra atleti e tecnici di valore e prestigio nazionale, che e' il requisito fondamentale per potervi accedere.


    Il messaggio lanciato anche dalla associazione Assist (associazione nazionale atlete) al governo e' chiaro: e' finito il tempo dei complimenti, ora serve una legge piu' giusta per tutti, maschi e femmine, in nome dell'articolo 3 della Costituzione. 










     

  • Fatti e Storie

    E' storia agli Us Open: Pennetta e Vinci in finale!


     Una giornata storica per il tennis italiano. Flavia Pennetta e Roberta Vinci raggiungono la finale degli Us Open a New York, Flushing Meadow. 



    Si e' realizzata una vera e propria impresa sportiva, ai limiti dell'epica, oggi sull'Arthur Ashe Stadium dove Flavia Pennetta ha battutto la romena Halep (6/1 6/3), numero due del seeding e Roberta Vinci ha rimontato e vinto il match (2/6 6/4 6/4) contro la campionessa in carica del torneo Serena Williams, numero 1 al mondo, impedendole di ottenere un traguardo storico, il Grande Slam, 27 anni dopo la Graf. 


    Il match della Pennetta, scivolato via in poco piu' di un'ora, ha visto la brindisina offrire il proprio miglior tennis. Incontro senza storia, un solo sbandamento all'inizio del secondo set prontamente rientrato. 


    La Vinci, invece, a 32 anni, realizza una magia, un capolavoro in un match equilibrato, combattuto colpo su colpo con la gigante americana. Ha conquistato, oltre al suo piu' grande successo in carriere, fino ad ora, alla fine, anche il pubblico degli Us Open che nel terzo set ha iniziato ad applaudire anche le sue grandissime giocate a rete. 


    La "Little Italy" del tennis e di New York, almeno per oggi, diventa grande. 







     








     

  • Arte e Cultura

    Modigliani e les femmes in mostra a Napoli


     

    NAPOLI - In occasione e in preparazione del centenario della morte del grande Artista livornese (1920-2020), l’Istituto Amedeo Modigliani presenta la prima sezione di un’opera di altissimo valore e pregio, mai rappresentata e organizzata prima, sull’intera produzione artistica di Modigliani, dal titolo: “Les Femmes”, interamente realizzata con l’ausilio delle moderne tecnologie.
    IL CONCEPT - La prima sezione del Modigliani Experience. La mostra presenta 50 opere di Amedeo Modigliani, delle quali l’Istituto possiede i diritti di utilizzo, riprodotte digitalmente ad altissima definizione con l’assoluto rispetto delle dimensioni e dei colori dell’originale.Arricchiscono e contestualizzano storicamente la mostra oltre 90 tra foto e documenti d’epoca, spesso inediti, relativi alla vita del grande Artista italiano.Un corredo tecnologico di video, filmati, animazioni in compositing e App, rende infine questa mostra un evento straordinario di comunicazione e di divulgazione culturale, raggiungendo il grande pubblico con i nuovi metodi di fruizione esperienziale applicati al bene culturale.
    L’EUROPA DEL PRIMI DEL ‘900 - La prima sezione del Modigliani Experience. La Mostra si snoda lungo il racconto di un periodo storico straordinario, come l’ Europa dei primi del ‘900, in cui l’arte, le grandi scoperte, l’economia, i confronti tra la pittura, la musica e la letteratura hanno influito radicalmente nel nostro immaginario, determinando simboli e riferimenti indissolubili nella nostra coscienza: così come l’opera di Amedeo Modigliani.A tale approccio, fondato su opere e archivi, si aggiunge la tecnologia, non solo quella applicata alla retroilluminazione, ma anche quella rivolta a favorire l’esperienzialità e la divulgazione. La mostra infatti ospiterà alcuni video realizzati con la tecnica del “compositing”, che renderanno animata e spettacolare l’opera di Modigliani, oltre a minifiction fruibili sul web, filmati storici e video sul racconto della vita dell‘Artista, oltre a un’applicazione specificamente realizzata per una veicolazione dell’opera e della vita sul Web.
    GLI ARCHIVI, UNA STORIA NELLA STORIA. Una mostra che è anche narrazione, emozione, vita pulsante. Documenti, foto d’epoca, reperti che accendono la fantasia e ti riportano al fervido clima culturale della Parigi degli anni 20 del ‘900.

    FOTO D’EPOCA - Ritratto di un artista. Un archivio appassionante, e spesso inedito, su Modigliani e sulla vita degli artisti “bohemienne” della magica Parigi degli anni ‘20.

    DOCUMENTI - L’anima svelata. Modigliani era un artista inquieto, caratterizzato dalla necessità di fissare i suoi sentimenti attraverso scarne lettere, biglietti annotazioni, schizzi e a volte scarabocchiati sul primi pezzo di carta a portata di mano.Esplora, attraverso i documenti autografi giunti fino a noi, le inquietudini di un artista, le sue pulsioni creative, la costante ansia di sperimentare.

    CARTOLINE - Modigliani viaggiatore. Modigliani ha sempre amato l’Italia, le sue bellezze artistiche, i suoi paesaggi, le sue tradizioni, e i suoi numerosi viaggi sono spesso documentati da cartoline, a volte anche bizzarre e spiritose, spedite alla madre, alla famiglia, ai suoi amici più cari.Segui attraverso le cartoline il suo peregrinare per l’Italia, le sue gioie e le sue inquietudini.

    AGORÀ MORELLI. Nel cuore di Napoli. L’Agorà Morelli ha una superfice di circa 450 mq e ha dimostrato di poter agevolmente contenere fino 500 persone.Ricavata dalla preziosa opera di conservazione di un originaria grotta borbonica, la Grotta del Chiatamone, e grazie ad un progetto architettonico che ha inteso coniugare ed esaltare il contrasto tra antico e moderno, l’Agorà Morelli dispone di tutti i principali e più moderni servizi.

    TUNNEL BORBONICO. Visita le profondità del sottosuolo. Il Tunnel Borbonico, è il più affascinante percorso del circuito della Napoli sotterranea e rappresenta il vanto dell’ingegneria civile borbonica in sotterraneo; all’interno del Tunnel sono stati rinvenuti numerosi veicoli e motoveicoli degli anni ’40, ’50 e ’60 nonché statue e residuati della Seconda Guerra Mondiale.Grazie all’accordo con l’Istituto Amedeo Modigliani, con un piccolo sovrappre


    INFO
    www.mostramodigliani.com 
     











     

  • Arte e Cultura

    Libri. La Terra del Vento ed il riscatto di Napoli


     

    La Terra del Vento, un tempo, era sole. Era erba. La Terra del Vento, era gioia. Era speranza. La Terra del Vento era futuro. Un futuro possibile. La Terra del Vento, tra Miano e Scampia, era un luogo ameno, ideale per le scampagnate, dove potersi godere serenamente la vita.

    Oggi la Terra del Vento è morte e distruzione. La fine di un sogno. La fine dei sogni dei propri abitanti.  Dopo anni, di non curanza, di cemento, di criminalità, la Terra del Vento è diventata una landa desolata dimenticata dal mondo. E dallo Stato.

    Terra del Vento è il primo romanzo di Pino De Maio, cantautore, ora scrittore, edito da Spazio Cultura Italia e presentato da Franco Roberti, procuratore Antimafia, Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Gennaro Matino, teologo, presso il Carcere di Nisida.

    E’ un viaggio, un percorso tra bene e male, tra angeli e diavoli, dove non si capisce chi siano gli angeli e chi i diavoli. E’ la storia di Ciro, di riscatto e speranza che parte da Scampia ed arriva a New York, passando per l’Istituto penale per i minorenni di Nisida.

    L’autore, dopo anni di continua attività accanto ai ragazzi di Nisida con laboratori musicali e teatrali, ci racconta uno spaccato della sua vita, della vita di persone che ha conosciuto ed un po’ della vita di tutti noi.

    Durante la presentazione, Roberti chiarisce: “quello di De Maio è un affresco di Napoli, dei suoi mali e di una realtà diversificata tratteggiata con un pendolo oscillante tra pessimismo paralizzante e speranza consolatoria”.

    Lo storia di Ciro è un esempio. Ci insegna che un strada fatta di studio, sacrificio e volontà, porta dei risultati. Che c’è sempre una possibilità di scelta. Che non è tutto perduto. Che i ragazzi della Terra del Vento ce la possono fare. Che Napoli ce la può fare.

  • Libri. La Terra del Vento ed il riscatto di Napoli


     

    La Terra del Vento, un tempo, era sole. Era erba. La Terra del Vento, era gioia. Era speranza. La Terra del Vento era futuro. Un futuro possibile. La Terra del Vento, tra Miano e Scampia, era un luogo ameno, ideale per le scampagnate, dove potersi godere serenamente la vita.

    Oggi la Terra del Vento è morte e distruzione. La fine di un sogno. La fine dei sogni dei propri abitanti.  Dopo anni, di non curanza, di cemento, di criminalità, la Terra del Vento è diventata una landa desolata dimenticata dal mondo. E dallo Stato.

    Terra del Vento è il primo romanzo di Pino De Maio, cantautore, ora scrittore, edito da Spazio Cultura Italia e presentato da Franco Roberti, procuratore Antimafia, Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Gennaro Matino, teologo, presso il Carcere di Nisida.

    E’ un viaggio, un percorso tra bene e male, tra angeli e diavoli, dove non si capisce chi siano gli angeli e chi i diavoli. E’ la storia di Ciro, di riscatto e speranza che parte da Scampia ed arriva a New York, passando per l’Istituto penale per i minorenni di Nisida.

    L’autore, dopo anni di continua attività accanto ai ragazzi di Nisida con laboratori musicali e teatrali, ci racconta uno spaccato della sua vita, della vita di persone che ha conosciuto ed un po’ della vita di tutti noi.

    Durante la presentazione, Roberti chiarisce: “quello di De Maio è un affresco di Napoli, dei suoi mali e di una realtà diversificata tratteggiata con un pendolo oscillante tra pessimismo paralizzante e speranza consolatoria”.

    Lo storia di Ciro è un esempio. Ci insegna che un strada fatta di studio, sacrificio e volontà, porta dei risultati. Che c’è sempre una possibilità di scelta. Che non è tutto perduto. Che i ragazzi della Terra del Vento ce la possono fare. Che Napoli ce la può fare.

Pages