Articles by: Luca Martano

  • Fatti e Storie

    Gianni Vattimo. Quando la politica non rappresenta più la verità



    La verità è ciò che può fare gli interessi di tutti cittadini, soprattutto in politica. Parole e pensiero di Gianni Vattimo, filosofo, Professore e, dal 2009, membro del Parlamento Europeo.Vattimo ha tenuto, presso l’Istituto Italiano di Cultura a New York, una breve lettura durante la quale ha cercato di analizzare come la politica italiana ed europea sta operando negli ultimi anni. Il filosofo di origini torinesi, dopo essersi laureato nel 1959, ha conseguito la specializzazione a Heidelberg, in Germania, studiando con Karl Löwith e Hans Georg Gadamer. Nel 1969 è diventato professore ordinario di estetica all'Università di Torino, nella quale è stato anche Preside, negli anni settanta, della facoltà di Lettere e Filosofia. Dal 1982 è ordinario di filosofia teoretica presso la stessa università. Ha insegnato negli Stati Uniti ed ha tenuto seminari in diversi atenei del mondo. Nel 2009, dopo vari anni di militanza politica, ha annunciato la sua candidatura a parlamentare europeo nelle liste dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, venendo poi eletto.

     
    Da questo momento in poi Vattimo ha quindi avuto la possibilità di avvicinarsi ancora di più al mondo politico, del quale ha cercato di studiare debolezze e contraddizioni. Il punto centrale sul quale il filosofo torinese si è soffermato durante la sua lettura tenuta nella Grande Mela, è stato quello della presunta ricerca e affermazione di una verità assoluta da parte della politica contemporanea. Politica che ormai è costituita, per la maggior parte, puramente da tecnici. Viviamo, infatti, in un periodo in cui è forte la tendenza a formare governi cosiddetti “tecnici”, soprattutto in Italia. Questi governi sono composti da personalità estranee alla politica le quali sono più vicine al mondo scientifico. Secondo Vattimo, questo tipo di politica è stata appoggiata dai media e da tutta l’informazione in generale, ed ha avuto la possibilità governare senza nessun tipo di difficoltà promulgando, cosi’, una verità di governo assoluta.


    Atteggiamento che è stato accettato dai cittadini, i quali non hanno avuto altre alternative, in quanto quella del governo tecnico veniva proposta, con tipo di informazione definita “terroristica”, come l’unica soluzione possibile per risolvere tutti i problemi economici e sociali.

     
    Cittadini stessi che però, dall’altro lato, non sono assolutamente più connessi con la politica, la quale sta cercando di portare avanti delle idee, ma soprattutto una verità. che non può esistere, in particolare quando si tratta di governare una nazione. Quando parliamo di politica, afferma Vattimo, per la maggior parte dei cittadini, ciò che conta, come scritto in precedenza, è cosa può fare loro del bene o cosa si avvicina di più ai loro interessi. La conclusione del filosofo torinese è, però, ancora più drastica. Siamo di fronte ad una vera e propria neutralizzazione della politica, la quale, se continuerà a proporsi come portatrice di una verità assoluta come quella della scienza, continuerà solamente a perdere consensi e attenzione da parte dei cittadini.


    L'intellettuale è stato presentato dal Console Generale d'Italia Quintavalle che ha messo in luce l'importanza di unalista come Vattimo per il panorama politico italiano. Vattimo è un intellettuale da cui bisogna trarre 'ispirazione'. Il Direttore dell"Istituto italiano di Cultura, Riccardo Viale, ha introdotto l'intervento entrando nel merito anche filosofico del rapporto tra verità e politica.

     
     


  • Fatti e Storie

    Addio Franca Rame. "Una vita all'improvvisa"

    Fu più di una semplice, per quanto formidabile attrice. Franca Rame, moglie del premio Nobel Dario Fo e madre dell'attore Jacopo.  E' morta a Milano, aveva 84 anni ed era malata da tempo, tanto che Il 19 aprile dell'anno scorso era stata colpita da un ictus e ricoverata d'urgenza al Policlinico di Milano.

    Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure sfide che la sua vita le ha  portato, con determinazione, fierezza e grandissima dignità. La Rame può essere considerata una femminista nell'accezione più genuina del termine, al di là della sua militanza politica degli anni '70.

    Al fianco di Dario Fo, che aveva sposato nel giugno del 1954 e con il quale siglò un 'unione non soltanto privata, strinse un'alleanza che la porterà, singolarmente e in coppia, a segnare numerose pagine della storia italiana artistica e non. Insieme abbracciarono, infatti, l'utopia del Sessantotto, fondando il collettivo Nuova Scena.

    Ben presto però le divergenze ideologiche condussero lei e Fo a una scelta ancora più radicale. Decisero di fondare La Comune; un movimento che portò un nuovo fermento artistico e sociale del quale beneficiò l'intera scena teatrale italiana negli anni a venire.

    Gli spettacoli di satira e controinformazione politica prodotti dalla Comune si susseguirono, infatti, tra aspre polemiche, ma furono sempre acclamati dal pubblico progressista e dalla critica più importante dell'epoca. Fra le rappresentazioni più famose ricordiamo "Morte accidentale di un anarchico" e "Non si paga! Non si paga".
     

    Nuovamente al fianco di Dario Fo, Franca sostenne pure l'organizzazione Soccorso Rosso Militante, sposando l'impegno sociale e politico in maniera netta. Sempre in prima fila nelle battaglie civili dell’epoca, nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale "L'Espresso" sul caso Pinelli, l'anarchico morto a Milano dopo essere volato dagli uffici della Questura. Questo gesto segnò radicalmente la sua vita: nel marzo del 1973, infatti, l'attrice venne sequestrata da esponenti dell'estrema destra e costretta a subire violenza fisica e sessuale. «Ho subito ogni tipo di violenza», scriveva l'attrice sul suo sito.
     

    Nonostante l’atroce esperienza, Franca Rame ebbe la forza e il coraggio di raccontare tutto in uno spettacolo che suscitò molto scalpore, intitolato "Lo stupro", nel 1981. Spettacolo che venne rappresentato prima in teatro, poi in televisione. Franca Rame fu ospite di Adriano Celentano, a «Fantastico», e lo recitò addirittura in diretta. Nel 1999 ha ricevuto la laurea honoris causa da parte dell'Università di Wolverhampton, insieme a Dario.
     

    Il suo impegno politico, sentito sempre come la sua vera vocazione, la porta ad accettare di essere candidata nelle elezioni politiche del 2006 capolista al Senato per L'Italia in sei Regioni. Viene quindi eletta senatrice in Piemonte e, poco dopo, Antonio Di Pietro la propone come Presidente della Repubblica. Successivamente, però, indipendente e incapace di accettare compromessi troppo vistosi, lascia il Senato dopo soli due anni. Nell’ultimo periodo della sua vita ha pubblicato l'autobiografia "Una vita all'improvvisa", scritta a quattro mani con Fo, e con il marito era tornata a calcare il palcoscenico tra il 2011 e il 2012 riprendendo un loro classico amatissimo, e forse il più popolare, "Mistero buffo".

  • Fatti e Storie

    La "meglio gioventù" italiana dell'H2CU


    Il Centro Interuniversitario di Formazione Internazionale, meglio conosciuto come H2CU (Honors Center of Italian Universities), ha organizzato alcuni eventi per fare il punto della situazione riguardo l’attività’ intrapresa fino ad oggi e quella che verrà attuata in futuro.

    E il 2013 è l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti aiuta nel dare risalto a questa importante ricorrenza per l'accademia tra i due oceani.

     
    L’H2CU è stato costituito nel 2004 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ed è composto dalle maggiori Università Italiane ed Istituti CNR. Dalla sua fondazione ad oggi, il Centro ha stipulato un’enorme varietà di accordi bilaterali con prestigiose Università americane (MIT- Massachusetts Institute of Technology, Boston; New York Polytechnic University, New York; Pace University, New York; Columbia University, New York) per sviluppare programmi accademici e di ricerca congiunti Italia-Stati Uniti. I numeri sono sempre importanti e L’H2CU, può vantarne alcuni molto importanti: in circa dieci anni di attività, infatti, sono quasi 100 gli studenti, sia americani sia italiani, che hanno avuto la possibilità di ottenere un PhD o un Master presso le più prestigiose università statunitensi o italiane.


    Questa esperienza unica ha dato, e continua a dare ancora l’opportunità’, per gli studenti che vengono ritenuti idonei a partecipare al programma, di acquisire un bagaglio culturale invidiabile che può essere utile per cominciare una nuova carriera negli Stati Uniti o per riportare le proprie conoscenze in Italia.

     
    Una città, in particolare, lega il suo nome a quello dell’H2CU: New York. Qui, infatti, L’H2CU, oltre a fornire un alloggio agli studenti e ricercatori italiani nella splendida cornice di Lower Manhattan, ha stipulato importanti accordi con la Columbia University, il NYU Poly e la Pace University. Ed è proprio in due giorni di incontri, presso il Consolato Generale e  l’Istituto Italiano di Cultura di New York che il Centro ha deciso di fare una sintesi di tutte le attività intraprese fino ad ora.

     
    L’occasione è stata unica per mettere insieme tutto lo “staff” dell’H2CU: da Lucio Ubertini, direttore del Centro, Maurizio Porfiri, Professore presso il NYU Poly a Salvatore Grimaldi, Professore presso l’Universita’ della Tuscia, ma soprattutto alla parte più importante del Centro: gli attuali studenti che stanno frequentando Master o Phd nelle università di New York e quelli che hanno ottenuto un titolo universitario negli anni passati. Durante questo incontro è venuto subito alla luce che l’obiettivo principale dell’H2CU è stato centrato: se ai giovani italiani viene data la possibilità di studiare o fare ricerche presso università che forniscono dei fondi appropriati (cosa che, purtroppo, le nostre università italiane non possono o non riescono a fornire), i risultati sono eccellenti.


    Questo scambio culturale sta, infatti, dando la possibilità a molti studenti italiani, di poter dimostrare il loro valore e di proporre progetti ingegneristici all’avanguardia. C’e’ chi sta, per esempio, sviluppando un prototipo di braccio robotico usando un giacchetto a sensori o chi ha studiato impatto che il clima e l’energia hanno sugli edifici.


    Questo è il presente dell’H2CU: formare una nuova classe di giovani italiani preparati e competenti i quali possono riportare con sé, in Italia, questo bagaglio di conoscenze acquisito negli Stati Uniti, oppure intraprendere una nuova carriera proprio nel paese a stelle e strisce. Quest’ultima è stata la scelta di alcuni ex-alumni che avevano abbracciato il progetto proposto dall’H2CU negli anni passati.


    Molti di loro, i quali hanno avuto la possibilità di condividere con i nuovi studenti la loro esperienza, stanno ricoprendo posizioni di prestigio in alcune delle più importanti compagnie statunitensi e mondiali. Molti di loro sono impegnati in progetti imponenti; Matteo Montesi per esempio, è impegnato nel progetto della costruzione della nuova metro che coprirà la seconda avenue a Manhattan; altri, come Donata Guerrini, fanno parte della compagnia che ha costruito il Brooklyn Bridge; ci sono poi Enrica ed Alfonso Oliva, che hanno un ruolo importante presso la Thornton Tomasetti.


    Tutti questi giovani vivono ormai da circa sei anni negli Stati Uniti, ma tutti, come sottolineato anche da Stefano Pacifico, Senior software engineer presso Bloomberg L.P., hanno un obiettivo comune: cercare di riportare tutte le loro conoscenze ed esperienze professionale nel nostro paese, in Italia. Questo, in conclusione, e’ l’obiettivo centrale dell’H2CU: formare all’estero una nuova generazione di giovani italiani i quali, però, devono avere la voglia e gli stimoli di mettere a disposizione dell’Italia tutto quello che hanno imparato. Questo compito, però , spetta a qualcun altro.
     


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