Articles by: Emanuela medoro

  • Arte e Cultura

    'Colora il Partenone' con Lang Lang



    Colora il Partenone. Chi è costui che osa aggiungere qualcosa di suo ad un intoccabile pilastro della cultura occidentale? Ho sentito questa frase durante un’intervista fatta ad un docente della Università Bocconi a Milano, prima del concerto del pianista Lang Lang eseguito al Teatro degli Arcimboldi a Milano. Musiche di Chaikowski, Bach e Chopin in programma, Liszt nel bis, per un pubblico eterogeneo, vasto, certamente colto, abituato a concerti di alto livello. Applausi sentiti e prolungati, fiori per l’artista.

     
     Mi è piaciuta questa frase colorita e significativa, descrive in poche in poche parole lo stile, il personalissimo modo di suonare di questo giovane cinese dal nome abbastanza strano, ma che si ricorda bene.

     
    Vidi in TV una sua intervista fatta a Firenze in Piazza della Signoria, durante la quale gli fu chiesto come mai il suo nome fosse la ripetizione di due parole uguali. “Non lo è”, replicò, “le due parole in cinese sono diverse, appaiono uguali nella trascrizione degli alfabeti occidentali”. E proseguì cercando di spiegare che in cinese le due parole sono ben diverse nel suono, lo spiegò tentando di farlo capire in inglese, agli italiani. Impresa impossibile. E sorvolò con un bel sorriso divertito sul suo volto di ragazzo, espressivo, e vivacissimo.    Possibilissimo invece, per Lang Lang comunicare con l’occidente attraverso il linguaggio musicale, nella interpretazione dei classici della musica occidentale.

     
     Come dilettante amante della musica, provo a descrivere lo specifico del suo linguaggio musicale, tenendo conto del fatto che la critica professionale ha nei suoi confronti una bella dose di scetticismo e non lo include nella ristrettissima élite dei “Grandi Interpreti” del patrimonio musicale occidentale.

     
     Mi pare di aver capito che Lang Lang interpreti i classici in modo del tutto personale rispetto alle interpretazioni tradizionali, ricorda per questo il fenomeno Glenn Gould. Lang Lang accelera i tempi, intensifica i forti ed i piani offrendo al pubblico qualcosa di diverso dal solito. Mostra una padronanza tecnica stupefacente, il suo suono è sempre limpido e pulito, anche nei momenti di maggiore intensità. Il che suscita stupore ed incanto, tanto maggiori se si osserva che spesso sul suo viso, mobile ed espressivo, compaiono espressioni che vivono e comunicano al pubblico i complessi sentimenti ed i significati impliciti nel testo. Sorride ed esprime, ad esempio, una straordinaria capacità di giocare e divertirsi eseguendo quei brani, sottolinea col viso le atmosfere sognanti, ed i momenti più intensi e pensosi dei testi che esegue. Sprigiona una forma di elettricità che giunge al pubblico, e stupisce ed emoziona. In breve, colora il Partenone. Efficace metafora della sua specificità.

     
    Mi pare ovvio, che produca qualcosa di diverso. Come noi non comprenderemo mai la sua spiegazione della diversità di suono e significato della stessa parola ripetuta due volte nel suo nome, così lui non può sentire la nostra musica secondo le tradizioni consolidate dei nostri conservatori. Questa volta la Cina non manda in giro per il mondo merci colorate a prezzi bassissimi, non imita i prodotti made in Italy. Ci fa conoscere un giovane uomo, uno straordinario artista che costruisce ponti di dialogo e comprensione fra mondi tanto diversi.


           
     


  • Opinioni

    L'Aquila. E' festa per gli Alpini

    Maggio 2015: L’Aquila, Adunata nazionale degli alpini.
     

    Gran bella occasione per la città, oggi, 13 maggio, piena di gente e un movimento mai visto. Rapidamente asfaltate a nuovo e ripulite le strade, rasati i prati ed estirpate le erbacce lungo i marciapiedi. Patetica la staccionata intorno al muretto delle caserme del Torrione dipinta in tricolore. Era più semplice, e doveroso verso i cittadini, restaurare il muretto appena sbrecciato dal sisma del 2009, e togliere la staccionata che restringe la strada. Insomma, benché malandata, ed in via di lenta guarigione, la città si sforza di fare bella figura difronte ad ospiti provenienti da tutta Italia.
     

    Ricordo un episodio di circa due mesi fa, quando un alpino delle nostre montagne descriveva con entusiasmo, con la luce negli occhi, quello che sarebbe successo in città a maggio. Io e le altre donne intorno non avevamo gran che da aggiungere o commentare. Osservavo però l’entusiasmo di questo uomo ormai anziano e nonno da parecchio tempo, un entusiasmo che lo illuminava, e gli ispirava le parole. Ma da dove veniva quella specie di gioia? Secondo me è il ricordo dei vent’anni, quando per la prima volta, in seguito alla lettera dello stato, i giovani lasciavano la casa, la mamma, le sorelle, gli amici e il paese o il quartiere dell’adolescenza. Per la prima volta essi assaporavano la sensazione della liberazione dalla casa natia, vedevano mondi nuovi e si aprivano loro orizzonti di esperienze sconosciute. Nelle caserme. Che non conosco, conosco solo il significato della frase “linguaggio da caserma”, un tipo di linguaggio ricco di riferimenti di natura sessuale, sempre di un maschilismo sprezzante e poco riverente per le donne. Oggi, però, diffuso fra uomini e donne.
     

    Insomma noi donne non abbiamo avuto questo battesimo della crescita, per cui sentiamo in maniera diversa le emozioni e i sentimenti per l’adunata degli alpini. Con un pò di doverosa fiducia verso le istituzioni che ci dovrebbero difendere, ci preoccupiamo assai per le possibili infiltrazioni di elementi non pacifici, tipo black bloc o, peggio, Isis. Minacciosissimi questi ultimi, che fanno sapere di essere presenti sul territorio italiano. Ci preoccupiamo per attacchi a cose e persone, per gli intralci alla viabilità, per l’impatto dell’invasione di 400.000 mila persone su una città di 60.000 abitanti.  E poi, francamente, tanti serbatoi, enormi, da 900 litri di birra fanno una pessima impressione.
     

     Però qualcosa c’è, che supera le differenze culturali di genere. La musica. Quando nella Piazza Castello ho sentito il coro degli alunni delle scuole medie de L’Aquila intonare la canzone “Sul cappello”, ho avvertito un moto di commozione, condiviso anche da altre donne intorno a me. Veniva dal profondo dei sentimenti, quelli inconsci, più forti della ragione. Quelli che esprimono il ricordo di guerre feroci, del sangue versato per i nostri confini, compassione per i caduti di tutte le guerre, ed anche appartenenza ad un gruppo sociale, solidarietà e amicizia. Insomma le marce militari, le canzoni di guerra, quelle tristi e lente e quelle allegre, esprimono i sentimenti che ci identificano tutti, come italiani e come europei.

    Informazioni sulle celebrazioni: >>>

  • Opinioni

    L'odio di sempre. Che fare?


    Il film SELMA attualmente in programmazione mostra con immagini crude e raccapriccianti alcuni momenti salienti della vita del Reverendo Martin Luther King (1929-1968). Per il suo costante impegno in difesa dei diritti civili dei neri d’America ebbe il premio Nobel per la pace nel 1964.


    Il film è centrato sulla violenza della polizia dell’Alabama contro la folla che, rispondendo ai suoi appelli, marciava pacificamente per protestare contro il fatto che il diritto di voto, garantito dalla legge, fosse, in quello stato, di fatto negato ai neri da una burocrazia e da una polizia bianca animata da un odio forte, cieco, irrazionale contro i neri. Un odio manifestato in tutti i modi possibili: a parolacce ed insulti dalla popolazione bianca che si ritiene cristiana, con manganelli grossi e tosti mossi dalla   polizia a cavallo con una sconvolgente violenza ed una straordinaria volontà di far male e uccidere, e dalle infami croci ardenti del Klan.

     Il Presidente Lyndon Johnson, democratico, prima ebbe un atteggiamento incerto di fronte alle richieste del Dottor King, poi, difronte ad inaccettabili spettacoli di violenza mostrati da tutte le televisioni (oh, potenza del mezzo!) cede alle richieste dei manifestanti.

     A questo punto del film, c’è il memorabile colloquio tra il Presidente Johnson e il governatore dell’Alabama, Wallace. Alla domanda del presidente: “Ma perché voi odiate tanto questa gente? In fondo, che fanno di male? Marciano pacificamente per reclamare l’effettivo diritto di voto, un diritto civile garantito dalla legge.”, il governatore Wallace risponde dichiarandosi estraneo ai fatti, e, con volto impassibile, scarica la responsabilità delle violenze contro i neri sulla burocrazia e la polizia dell’Alabama. “Lei mi sta prendendo per il c…o!”, esclama il Presidente. Il dottor M.L. King fu ucciso nel 1968. Oggi il 7 Aprile è un giorno di lutto nazionale, in suo onore.

    Purtroppo, episodi di odio e violenza sono tuttora fatti di cronaca quotidiana su televisioni e giornali. Persino la pacifica Danimarca ha visto la morte ed il sangue dell’odio del terrorismo di matrice islamica. Infinitamente più insidioso e diffuso dell’odio cieco e della violenza fanatica della polizia e dei buoni cristiani dell’Alabama. In questo caso, infatti, non c’è un presidente che può ridimensionare l’odio dell’Islam fondamentalista contro gli infedeli, anzi c’è un testo ritenuto sacro da centinaia di milioni di persone, sparse in tutto il mondo, che incita l’Islam alla guerra santa contro gli infedeli.

    Che fare?
    Difficilissima la risposta a questa domanda, tocca agli organi competenti non solo italiani, anzi, soprattutto a quelli europei. Abbiamo l’odio armato alle porte di casa, le minacce rivolte all’Italia sono sempre più insistite e ripetute. Solo una più profonda ed efficace integrazione con l’Europa per la difesa e le politiche estere può essere un’ancora di salvezza, una volta ridimensionate tutte le polemiche sull’ uscita dall’area euro. Francamente, ho paura. Ho paura per le persone, prima di tutto. Ed ho paura anche per il patrimonio artistico inestimabile che abbiamo costruito nel corso dei secoli, principalmente di matrice e committenza religiosa. Il Mare Nostrum che per secoli è stato una via di comunicazione fra popoli diversi, è oggi un vulcano distruttivo, pronto ad esplodere.

    [email protected] 16 febbraio 2015.