Articles by: Antonio enrico buonocore

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    Città di Partenope. Napoli riparte da un nuovo senso civico

    Al di là del più canonico 25 dicembre, esiste un altro 25 che sempre più napoletani percepiscono come importante; si tratta del 25 giugno, data che segna, come i lettori di i-italy già sanno il “Natale di Partenope”. Questo evento, partorito dalla mente del pubblicitario Claudio Agrelli, vuole celebrare la comunità virtuale (sostenuta anche da eventi e partecipazione diretta in the real world) di Partenope, intesa come ideale punto di ritrovo di tutti i napoletani virtuosi, che si (auto)definiscono e si riconoscono nel loro essere Partenopei, proponendosi, nella parola e nell’azione, come contraltare all’immagine imperante di Napoli capitale del degrado e del malcostume. E non è un caso che il progetto “Città di Partenope" sia nato nel 2008, l’anno che ha imposto il problema napoletano dell’immondizia al (dis)onore delle cronache.
     

    Come ogni iniziativa diretta e virale, anche Partenope ha la sua brava community online. Sul sito ufficiale, motore virtuale dell’integrazione virtuosa, è possibile entrare a fare parte di un insieme di persone variegato ed assai attivo, tenuto insieme dall’amore per la sua città.
     
    La mission della Città di Partenope è appunto quella di reagire al lassismo e alla rassegnazione che tanto danno hanno fatto e tuttora fanno alla città e all’immagine di Napoli. Noi vogliamo reagire, dichiara senza mezzi termini il sito, iscrivendosi (gratuitamente) al quale si diviene d’ufficio cittadini di Partenope, si può partecipare ai progetti di e-democracy diretta, segnalare la Napoli che funziona e quella che non funziona, nonché aprire un blog o commentare i contenuti, nello spirito della partecipazione diretta ed efficace che anima la Napoli virtuosa.
     
    Tutto questo array è già salito alla ribalta, sia durante l’ultimo Columbus Day di New York che nell’ambito del Programma “Italia in Giappone” dell’Università di Tokyo, ad ulteriore prova della bontà del progetto sul piano internazionale.
     
    Nello specifico dell’iniziativa, uno dei “ponti” più efficaci tra il virtuale ed il reale risulta il “Partenope kit” un insieme di piccoli gadget creati per diffondere il senso civico in maniera intelligente e ironica, quali finte multe del “Comune di Partenope” per sollecitare, con una risata, un comportamento civico virtuoso, cartoline “a specchio” per rovesciare l’immagine di Napoli, adesivi per il lunotto con scritto “Quando scatta il verde, non rompere il clacson”, volantini ad effetto carta stropicciata per educare i cittadini ad usare i cestini, biglietti da vista da usare con i turisti soddisfatti di un’informazione data con gentilezza ed efficacia e tanto altro ancora per agire tramite web e diffondere in prima persona il rispetto di semplici regole che troppo spesso vengono dimenticate. Anche le magliette dei partenopei, che sul retro riassumono cosa significhi essere cittadini virtuosi a Napoli, riescono a dare un impatto immediato rispetto agli obiettivi di Partenope e all’effettiva partecipazione dei loro cittadini a raggiungerli.
     
    I festeggiamenti del secondo Natale di Partenope si sono tenuti alla Cassa Armonica di Villa Comunicale dove, tra uno stand di squisiti prodotti tipici e di pregiati vini locali offerti dai vari produttori coinvolti e sotto l’occhio benevolo della “tazza di caffè” più grande del mondo, opera di un partenopeo di Praga, si è assistito ad un evento aperto a tutti e che ha permesso lo scambio significativo di idee tra la cittadinanza e gli esperti, politici e non, in materia di ambiente e decoro urbano, i temi portanti della manifestazione.
     

    Il dibattito, moderato dalla brava Francesca Rondinella, ha portato subito in rilevo le principali proposte e descritto lo stato dell’arte in materia di decoro urbano e umano. Benchè alcune iniziative, quali un sistema di separazione pneumatica delle immondizie per i palazzi di nuova costruzione ed una maggiore sensibilizzazione in materia di rifiuti e di decoro urbano siano ormai assodate, lo staff di Città di Partenope (e gran parte dei cittadini intervistati per i-italy) deplora una scarsa partecipazione delle istituzioni politiche, soprattutto a livello regionale e locale, alla risoluzione efficace dei problemi. E tutto questo nonostante il fatto che la comunità di Partenope non si faccia sentire solo in occasione di eventi come questo. Al contrario, nelle parole del suo deus ex machina, Claudio Agrelli “Quello che Città di Partenope fa, lo fa tutti i giorni, attraverso il web, il kit e l’azione giornaliera dei suoi cittadini”.

    L’ultima azione in cui i partenopei si sono impegnati è stata una provocazione, nata sul web, mirata a far conoscere e stigmatizzare il degrado in cui versa la galleria Umberto I. Gran parte dei cittadini partenopei ha infatti lanciato, attraverso un sondaggio telematico, un “sasso nello stagno”, per dirla sempre con Agrelli, chiedendo di chiudere la Galleria. Quasi immediata è stata la risposta dell’apparato comunale, che ha intrapreso i primi passi onde porvi rimedio.
     

    Medesimo interesse per le “forze sane” capaci di cambiare profondamente in positivo una comunità è stato espresso da una lettera di felicitazioni del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano e dalla Città di Asheville, in North Carolina, la quale ha manifestato il desiderio di “clonare” l’iniziativa di Partenope e di adattarla alle sue esigenze.
     
    Fedeli allo spirito del glocal, si annoverano Partenopei anche tra gli stranieri, soprattutto dopo l’azione operata da Partenope a Tokyo, la città più pulita al mondo, alla ricerca di soluzioni concrete per il problema dell’immondizia che affligge il capoluogo campano.
     
    In definitiva, si è trattato di un’iniziativa interessante, meritevole di futuro seguito, che da basi virtuali è sempre più in grado di ottenere risultati reali.