Mani per parlare, l'Italian Way nella comunicazione

Vincenzo Ruocco (June 19, 2009)
Doppio recital teatrale in allegria alla Casa Italiana della NYU. “The Italian Body” portato in scena da Marta Mondelli, da lei stessa scritto, e “A, B, C. L’Italiano si impara così” di e con Laura Caparrotti

È vero, l’italiano quando parla parla col corpo. Lo abbiamo verificato martedì sera alla Casa Italiana Zerilli Marimò.  Esplorando l' Italian Way, il modo di fare italiano, gli spettatori si sono divertiti a ritrovare quella gestualità e quel gesticolare che accompagna la lingua parlata. 

Occasione per  fare tutto ciò è stata un doppio recital teatrale, “The Italian Body” e “A, B, C. L’Italiano si impara così”, testi scelti da KIT - Kairos Italy Theater - compagnia giovane e dinamica fondata a New York nel 2002.

Coerenti con la missione del gruppo di teatro, creare uno scambio culturale tra l'Italia, gli Stati Uniti e le altre comunità internazionali, l'evento si è figurato come mezzo per aumentare la conoscenza della cutura italiana nel pubblico presente attraverso la recitazione di Marta Mondelli e Laura Caparrotti.

Un dizionario gestuale è stato sfogliato durante tutta la serata, rivelando il perché di certe situazioni comuni in cui è il corpo a fungere da voce. Movimenti che giungono sino a noi da molto lontano, da una storia artistica, la Commedia dell’Arte, dalle maschere di quel teatro italiano portato in scena anche dagli artigiani che con le loro creazioni vestirono gli attori.

La maschera, che insieme al costume caratterizzò fortemente lo stile di recitazione, venne e tuttora si trova ad essere sinonimo stesso di personaggio. E gli attori dietro la maschera, non potendo sfruttare la mimica facciale, finirono per servirsi di un linguaggio del corpo istintivo e naturale, della cui eredità noi stessi non sempre siamo consapevoli.

Le mani hanno di fatto creato un’altra lingua. E quella lingua, quel linguaggio, ha divertito enormemente il pubblico in sala.
I nostri Paisà si sono ritrovati a sorridere di loro stessi, di quel modo di chiedere le cose. "Cosa vuoi?", "che sta succedendo?" "ce ne andiamo?", di quel gesticolare per dire "buono!", "non mi interessa niente!", "ma va al diavolo!".
E chi non condivideva la nazionalità tricolore ha sorriso lui pure, incredulo, che ci si possa intendere

alla perfezione senza l'uso della parola.

Gli italiani possiedono il dono della comunicazione hanno sostenuto alcuni.

Gesti che non solo accompagnano le parole ma le sostituiscono talvolta. Forse tutto questo fa parte del nostro DNA.

Dal teatro greco, importato in Italia, alla Commedia dell’Arte le cui maschere ogni anno popolano il Carnevale, giunge a noi un tale retaggio mimico. Così, ancora oggi come accadeva nella Venezia del XVIII° secolo, l’italiano usa il corpo, tutto, per esprimere quello che il viso da solo non può fare, arricchendo pertanto l’esperienza comunicativa.

Nella seconda parte della serata Laura Caparrotti ha invece vestito altri panni, assumendo i modi stereotipati dell’uomo del nord, del centro e del sud. Attraverso sei città, Bolzano, Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, ha analizzato le differenze e le somiglianze dei cittadini italiani.

Concentrandosi sui cliché per i quali l’Italia è conosciuta, e attraverso la poesia e la musica, le immagini e la storia, ha presentato quella grande varietà culturale di cui è ricco il nostro Paese.
Perché certamente l’Italia è una nazione fatta di tanti regionalismi, di tanti piccoli stati, e se questa realtà sotto certi aspetti si manifesta come limite, la divisione interna connaturata al sistema può presentarsi talvolta come smisurata ricchezza. Ed è proprio nella varietà, nella diversità di lingua, costume e tradizione che l'Italia può giocare la carta del turismo, stimolando la curiosità, traferendo cultura.

Nelle disuguaglianze il popolo italiano, questa sera per lo meno, si è ritrovato un po’ più simile e un po’ più vicino a sé stesso, cosa che forse potrebbe, o dovrebbe, essere normalità nell’arco di tutto l’anno.

In questo giugno newyorkese bagnato da un’insolita pioggia autunnale, l’evento teatrale di Casa Italiana ha tinto di colori caldi e vivaci l’ambiente, ingentilendo gli animi di tutti i presenti.

Comments:

i-Italy

Facebook

Google+