L'Aquila tornerà a volare, se avrà "ali ben curate"

Vincenzo Ruocco (May 11, 2009)
L'intervista che Andrea Fiano ha realizzato il 28 aprile 2009 a Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell’Aquila, e le immagini di un filmato in Abruzzo: spunti per un interessante dibattito presso la Casa Italiana Zerilli Marimò della NYU. Incisive le testimonianze di Mario Fratti e Teresa Callen

Prima di tutto la lettura dell'intervista realizzata da Andrea Fiano - giornalista di Milano Finanza e Class-Cnbc - a Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell'Aquila, venti giorni dopo il terremoto. La sala della Casa Italiana Zerilli Marimò della NYU l'ha ascoltata in silenzio. La Pezzopane, rispondendo alle domande con parole severe e taglienti, ha parlato liberamente, cominciando ad elencare i bisogni primari che devono essere soddisfatti al più presto e che riguardano un numero elevatissimo di persone.

“Ci sono due principali priorità. La prima è l’assistenza agli sfollati, che sono 70.000. Questa sarà un’emergenza che si protrarrà a lungo, in quanto solo una parte di queste 70.000 persone potrà tornare presto nelle proprie abitazioni.
La seconda emergenza è connessa alla ricostruzione. Una ricostruzione che deve cominciare immediatamente per mantenere viva la speranza e la fede di coloro che devono affrontare questa tragedia quotidiana.”

E ancora: “Naturalmente ognuno di noi deve riprendere la propria vita, dobbiamo impegnarci tutti insieme nel creare le condizioni basilari per la gente, mi riferisco alla necessità di dar loro un posto dove dormire, lavarsi e mangiare. E poi dobbiamo pensare ai giovani, a farli tornare a scuola.”

Subito dopo parla dell’economia della zona:
“Il grande problema è dato dal fatto che l’economia locale ripartirà con grandissima difficoltà. All’interno del centro storico è pressoché impossibile la ripresa di qualunque attività. Le industrie di molte grandi multinazionali presenti sul nostro territorio hanno subito seri danni e, sappiamo, non sarà facile ricominciare, per lo meno non nel medio termine.”

Ma ci sono sate disfunzioni nei soccorsi?

Stefania Pezzopane non ha peli sulla lingua: “L’organizzazione era assolutamente inadeguata ad affrontare una catastrofe di queste proporzioni. Lo stesso Guido Bertolaso (Capo della Protezione Civile Italiana) ha ammesso in un’intervista ad un giornale nazionale che nelle prime 48 ore non c’erano abbastanza tende per tutti. Il Presidente del Consiglio, nella prima conferenza stampa il giorno dopo il terremoto, ha annunciato che 2000 tende sarebbero state disponibili la sera stessa, ma alla sera ne sarebbero arrivate solo 100."

E poi, secondo dice la Pezzopane, abbiamo assistito ad "un eccesso di trionfalismo".  "La cosa peggiore che questa situazione ha generato in coloro che non erano lì sul territorio è stata la convinzione che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi, quando sfortunatamente così non era.”

Sull'idea di Berlusconi di creare un’Aquila 2 la risposta diventa ancora più ferma: “L’idea lanciata dal Presidente Berlusconi non è solamente impraticabile, è anche inaccettabile. Porterebbe un danno enorme all’identità, alla storia e al futuro dell’Aquila e dell’intera provincia.”
 

E la presidente  parla della sua Provincia. Lo fa con passione e amore. Della sua storia. Di come L'Aquila sia città millenaria, insieme a Castelvecchio, Santo Stefano e Calascio...  Delle importanti tracce medievali,  dei prestigiosi monumenti e le chiese, dall’antica necropoli di Fossa alla Basilica di Collemaggio...
 

Accanto al patrimonio storico - tiene a precisarlo -  presenti nell'area anche importanti industrie che, a dispetto della crisi economica in atto, avevano continuato ad essere produttive. Tra le tante i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS), i laboratori di ricerca dedicati allo studio della fisica delle particelle, i più grandi laboratori sotterranei del mondo che si trovano proprio a 1.400 m sotto la cima del massiccio montuoso.

Un  territorio meraviglioso dunque,  che sebbene abbia mantenuto un basso livello demografico, non superando mai i 70.000 abitanti, è circondato da piccole municipalità che insieme formano una comunità di più di 100.000 abitanti, occupando uno spazio enorme, con le montagne del Gran Sasso, della Maiella e del Velino Sirente.

La Pezzopane conosce in profondità lo stato della sua terra e dei suoi abitanti.
“Certamente oggi la città è ferita, così come molte bellezze e aree del nostro territorio sono state danneggiate. In questi giorni sono stati affissi diversi manifesti col simbolo di un’aquila dalle ali spezzate. La scritta su questi poster recita: ‘L’Aquila è ferita ma tornerà a volare.’ È la verità, se le ali verranno ben curate L’Aquila si salverà. La nostra intenzione è ricominciare dalla parte antica, su questo abbiamo già coinvolto la comunità internazionale. Quello che a noi tocca è garantire onestà, l’onestà nella gestione dei fondi, nel raggiungimento degli obiettivi concreti e nella messa al centro del progetto di rinascita i bisogni primari della collettività.”

E ancora il ricordo delle sensazioni provate negli attimi in cui la terra tremò. Poi la realtà , timori concreti legati alla vita che riprende, che continua.....
“Da quella terribile notte quando fummo svegliati come da un mostruoso grido di un gigante che ha spezzato i nostri cuori e le nostre vite è rimasta una paura profonda. Dopo la visita del Presidente del Consiglio, dopo la visita del Papa, dopo la grande attenzione da parte dell’opinione pubblica, dei mass media e degli uomini di Stato, c’è la paura, ancora una volta,

di rimanere soli ad affrontare emergenza dopo emergenza.”

Seguono alle parole commoventi, e dure al tempo stesso, dell'intervista  le immagini illustrate da Francesco Benelli (Columbia University) in un percorso visivo che sottolinea le bellezze del territorio.
 

Memoria storica, paesaggi, ma anche memoria individuale. Si innescano benissimo gli interventi di due personaggi molto conosciute nell'ambiente newyorkese:  Anna Teresa Callen, famosa scrittrice di libri di cucina, e Mario Fratti, professore di Letteratura Italiana all’Hunter College, acclamato commediografo e critico.

Ecco la loro L’Aquila, individuale e, possiamo dire, intima.

Le basiliche, le chiese, le statue, i palazzi, ma anche e soprattutto le ricette di quella località, i Maccheroni alla chitarra, il Brodetto di pesce, i Timballi, il Capretto cacio e oro, le Testoline di agnello, fino alla Cicerchiata e le Sisse delle monache. Il ricordo di Villa Santa Maria, famosissima scuola di cucina. Queste le suggestioni che Anna Teresa Callen ha voluto condividere con il pubblico.

La memoria che arriva fino alla Piazza dei Nove Martiri, nove amici, nove suoi coetanei, e l’immagine del padre con le valigie sempre pronte perché da un momento all’altro, diceva, tutto poteva accadere. Questo l'Abruzzo del grande uomo di teatro, Mario Fratti.
 

Al termine del fimato realizzato da Silvia Minguzzi, Anna Di Lellio (New School) e Stefano Biaggioni, immagini del terremoto, drammatiche...  Alla fine  la basilica Santa Maria di Collemaggio antico luogo di culto situato immediatamente fuori le mura de L'Aquila. Prima del terremoto.

Nell'auditorio della Casa Italiana Zerilli Marimò due ore vissiute insieme per non dimenticare, ma anche per guardare il presente, costruire. Tutto questo allontanando "facili trionfalismi" che possono nascondere e celare  la realtà durrissima del post terremoto. E dobbiamo vigilare anche da questa parte dell'oceano. Per non non veder ripetere esperimenti di "ricostruzione" post terremoto che sono ancora in corso da anni ed anni. Magari finanziati con il sempre generoso aiuto economico di chi vive negli USA.

Comments:

i-Italy

Facebook

Google+