Un viaggio nella regia di Matteo Garrone

Lo scorso 17 febbraio il direttore editoriale Simone Casavecchia ha presentato il volume "Non solo Gomorra. Tutto il cinema di Matteo Garrone" all'Istituto Italiano di Cultura di New York.


É stato un viaggio lungo e penetrante nella regia di Matteo Garrone l'incontro che si è tenuto il 17 febbraio all'Istituto Italiano di Cultura per la presentazione del libro "Non solo Gomorra. Tutto il cinema di Matteo Garrone". Dopo il successo di critica del 2002 con il film "L'Imbalsamatore", premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura, Garrone ottiene successo internazionale nel 2008 con il film Gomorra. Tratto dal libro-inchiesta di Roberto Saviano, il film rappresenta un turning point nella storia del cinema italiano di importanza paragonabile solo alla "Dolce Vita" del 1960. La stessa trama sociologica e culturale tracciata nelle pellicole dei grandi registi quali Federico Fellini, Luchino Visconti, Roberto Rossellini si ritrova infatti nelle pellicole firmate da Matteo Garroene, presentato come degno erede del grande cinema neorealista italiano.


Gomorra è un affresco sulla società che racconta, con valore di denuncia, episodi crudi ma reali con l'intento di offrire al pubblico significativi momenti di riflessione. "É sbagliato nonchè fuorviante dare a Garrone l'appellativo di regista". Nelle parole di Simone Casavecchia, direttore editore della casa editrice EdizioniSabinæ che ha redatto il volume, "Garrone è prima di tutto un autore". Un autore che crea un linguaggio e si rende interprete di un'immagine poetica del mondo, analizzata e presentata con dovizia di particolari in prospettiva realista. Il regista diventa dunque un poeta che descrive esperienze, comunicando sentimenti e profonde sensazioni: "Il contesto nel quale si inserisce il cinema di Garrone è quello di un'Italia nuova che si reinventa non per essere migliore ma per essere diversa".



Dopo la presentazione del volume, che richiama in copertina gli stessi colori di quella del romanzo scritto da Saviano, nonchè gli stessi della locandina del film, Casavecchia ha passato la parola al critico cinematografico Goffredo Fofi. In un secondo momento   è  stata proiettata  una video-intervista allo scrittore Italo Moscati.



Secondo Goffredo Fofi Gomorra è stato il film più importante degli ultimi venti anni, poichè riesce a rappresentare fedelmente la realtà di un sistema di potere malato e corrotto come quello camorristico napoletano. "É un bene che Gomorra non abbia vinto l'Oscar perchè un certo tipo di cinema può vincere solo Cannes. Le due manifestazioni premiano un diverso modo di fare cinema. Quello di Garrone è un modo di fare cinema autoriale". Il vero punto di forza di Saviano è stato quello di mettere in scena un'inchiesta vista non attraverso gli occhi di un estraneo ma attraverso quelli di chi è nato in quel territorio e ne fa parte. Saviano parla in prima persona e, come lui, anche Garrone espone il suo punto di vista, quasi una provocazione che chiede una risposta allo spettatore, lo spinge a guardarsi allo specchio, ad ammettere la sua complicità con quel mondo e ad avere un atteggiamento responsabile. Questo è il cinema di Garrone.



 Italo Moscati definisce poi Garrone "una delle poche importanti speranze del nostro cinema". E continua: "Erano anni che il cinema italiano non presentava un'opera di questa grandezza, è un'opera che tocca la società italiana come "Il Divo" di Paolo Sorrentino, ispirato alla vita del Senatore a vita Giulio Andreotti. Gomorra inoltre crea un rapporto singolare con il suo pubblico e lo documenta attraverso un lungo percorso investigativo".



A conferenza ultimata Simone Casavecchia ci ha raccontato di come è nata l'idea di scrivere una monografia sul giovane regista, un progetto da molti considerato in parte prematuro. "Io la vedo come un'iniziativa doverosa, un grande sostegno e un'occasione unica per far entrare Garrone tra i grandi del cinema italiano. Credo che anche lui sia stato felice del prodotto finale. Abbiamo conseguito questo risultato con grandi sforzi, anche perchè  è una persona che non rilascia facilmente interviste."  Gli chiediamo se a suo parere Garrone avrebbe mai raggiunto il successo senza un film come Gomorra: "A noi interessa l'opera, non il successo planetario. Un artista non è considerato tale solo quando raggiunge il successo, altrimenti la sua opera non potrebbe esser definita arte".        

Trailer del film Gomorra di Matteo Garrone


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