A lezione di scuola. Giorno del Ricordo tra testimonianze e insegnamenti

Luca Delbello (February 13, 2012)
Venerdì al Consolato Generale di New York si e' tenuta una speciale lezione di storia dedicata al Giorno del Ricordo, a tutte le vittime della tragedia delle foibe e alla moltitudine di emigrati Giuliano-dalmati nel mondo.

 

Il Consolato Generale d'Italia a New York, durante la commemorazione del Giorno del Ricordo, apre le porte agli allievi del Liceo della Scuola d'Italia Guglielmo Marconi per una lezione speciale, ricordare le vittime delle foibe e l'esodo Giulano-Dalmata nel secondo dopoguerra.

La cornice è sempre la stessa, la splendida Park Avenue in questo mite inverno newyorkese, il luogo è l'elegante salone del Consolato, preparato per l'occasione con pannelli espositivi raffiguranti le date e le tappe della triste storia di emigrazione dei giuliano-dalmati nel mondo.

“La legge 92 del 2004 con cui si e' stabilita la data per onorare le vittime delle foibe – ha spiegato il Console aggiunto Laura Aghilarre – è stata un grande passo per il governo Italiano”, che ha voluto onorare e tenere vivo il ricordo di questa tragedia al confine orientale.

Aghilarre ha fatto le veci del Console Generale Natalia Quintavalle, assente giustificata per l'accoglienza del Presidente del Consiglio Italiano Mario Monti in visita ufficiale a New York, e ha ricordato al pubblico di grandi e piccini l'importanza di questa cerimonia, delineando i punti salienti e introducendo i protagonisti di questo particolare evento, mentre si ricollegava a Roma ringraziando il Presidente Napolitano per le parole spese durante la cerimonia al Quirinale.
 

E' una strana sensazione, quella di ritrovarsi seduti nell'usuale salotto del Consolato gremito di bambini pronti a imparare e sopratutto, a ricordare. “E' il secondo anno che il Consolato Generale celebra il Giorno del Ricordo”, l'ex Console Generale Francesco Maria Talò ha dato inizio a questa tradizione e Quintavalle l'ha voluta conservare e rafforzare, pensando ad una lezione che potesse permettere ai più giovani di venire a conoscenza di una pagina di storia italiana rimasta per tanto tempo sotto la polvere di un colpevole oblio.

Presente alla cerimonia anche il Presidente dell'Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey, Eligio Clapcich, che ricorda al pubblico in sala la sua partenza da Fiume nel 1946 e l'esodo della popolazione dell'Istria, di Pola e di Zara. “Il Giorno del Ricordo ha fatto finalmente giustizia, al confine orientale ci furono crimini contro l'umanità, lo sradicamento di italiani che assunse i sinistri contorni della pulizia etnica”.

“Voglio onorare il ricordo dei 350 mila profughi, delle centomila persone costrette alla fuga all'estero, il secolo delle idee assassine è finalmente alle spalle, spero che il mondo abbia imparato dalla tragedia del nazionalismo aggressivo”

Nella sua voce possiamo ravvisare un velo di malcelata commozione nel ricordo del suo personale esodo e delle sofferenze e delle morti nel buio di quelle foibe, cavità naturali che hanno ingoiato nel silenzio migliaia di vittime innocenti.

Il Presidente Clapcich ci racconta di come sia venuto a patti con la modernità e abbia usato una risorsa come internet per mantenere il ricordo di quell'eccidio e dell'orrore e della sua soddisfazione nel vedere apparire, dopo decenni e decenni di silenzio, il racconto di quella terribile pulizia etnica e dei crimini commessi in quel territorio martoriato nei libri di storia.

Presenti in sala anche alcuni dei testimoni dell'esodo, che con emozione ci hanno traghettato nei loro ricordi, nella loro storia di esuli, spiegando al pubblico in sala i tanti soprusi subiti durante

I professori della Scuola d'Italia Flora Ghezzo, Alessandra Montalbano e Giannalisa Klein con competenza e passione hanno spiegato agli adulti, ma soprattutto ai bambini increduli, gli eventi e le nefandezze commesse al confine orientale italiano, la politica di Tito e la divisione territoriale della zona dell'Istria, aprendosi al dialogo e al confronto con i testimoni e gli allievi.

Gabriel García Márquez diceva “la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”, non possiamo che essere grati allo staff del Consolato e all'Associazione Giuliani nel Mondo per averci reso partecipe del ricordo e per averci donato questa parte di vita.

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