Bronx. Festa dei Campani. Alberta De Simone: donna dell'anno

Riccardo Chioni (March 13, 2008)
Quattrocento persone hanno preso parte alla quinta edizione della Festa dei Campani nel Mondo presso la sala ricevimenti Maestro's nel Bronx, dedicata - nella Giornata della Donna - alla presidente della Provincia di Avellino, Alberta De Simone


Alla festa organizzata dalla Federazione delle Associazioni della Campania Usa hanno preso parte il console generale Francesco Talò, il senatore Renato Turano, Augusto Sorriso del Cgie, il comptroller statale di New York, Thomas Di Napoli, il consigliere comunale Tony Avella, il presidente della Columbus Citizens Foundation, Louis Tallarini, il vescovo di Brooklyn, Nicholas Di Marzio e il consultore della regione Campania, Pasquale Masullo.



Il presidente della Federazione, Nicola Trombetta nel suo intervento ha ricordato che la Festa dei campani è un'iniziativa istituita dalla Regione per dare la possibilità di onorare quei corregionali distintisi nei vari campi dello scibile.

"Oggi festeggiamo una donna importante, l'onorevole Alberta De Simone, moglie, mamma e nonna e assieme a lei vogliamo onorare tutte le donne. Un augurio alla presidente De Simone a nome di tutti i 55 sodalizi che aderiscono alla Federazione. Questo è un giorno importantissimo per i campani perché è il momento in cui possiamo celebrare assieme alla comunità coloro che hanno dato il proprio  sostegno culturale e filantropico, portando alto il nome della Campania" ha detto Trombetta.

Ha fatto gli onori di casa Tony Corvino, coadiuvato da Salvatore Di Pietro, responsabile dell'organizzazione della quinta edizione della festa.



"Desidero ringraziare la Federazione per il lavoro svolto durante l'arco dell'anno, per cui questa è un'occasione per rendere omaggio a una importantissima Federazione che rappresenta non solo la Campania, ma l'italianità di questa area metropolitana, anche per la capacità di radunare e coordinare tantissime associazioni locali che rappresentano le realtà dei luoghi d'origine" ha esordito il console generale Francesco Talò che, nell'occasione da campano, giocava in casa.

Parlando dell'ospite d'onore, alla quale è stato consegnato il riconoscimento di "Donna dell'anno", Talò ha proseguito dicendo "la presidente De Simone rappresenta la capacità delle donne di raggiungere i più importanti livelli nell'amministrazione politica del nostro Paese e quindi è importante che venga onorata qui, in occasione della Festa della Donna".



Il presidente Trombetta ha elencato i programmi della Federazione messi in atto e in cantiere, oltre agli scambi culturali con la Regione e la Provincia di Avellino.

"L'anno scorso - ha proseguito Trombetta - avevo annunciato il lancio del progetto di formazione Usa-Italia, fortemente voluto dalla Federazione che oggi è una realtà. Quindici giovani italiani entreranno a far parte del mercato del lavoro, del Made in Italy di alta qualità. Questo aiuterà e non poco l'export di prodotti della nostra Italia verso gli Stati Uniti".



Nell'occasione Tony Avella ha consegnato alla presidente De Simone una "proclamation" del Consiglio comunale di New York. Avella ha approfittato del momento per annunciare che si candiderà alla poltrona di sindaco al prossimo appuntamento elettorale.

"È il secondo giorno che sono negli Stati Uniti e mi sento a casa mia. Grazie per avermi trasmesso questo sentimento di essere a casa. . Azitutto - ha detto la presidente De Simone - la Provincia di Avellino che era definita da insigni meridionalisti una provincia dell'osso, per distinguerla dalle province della polpa. La polpa è Napoli, Salerno, Caserta, le provincie interne che furono chiamate così per la loro non esposizione al mare, povere, non a forte attrazione turistica. Non c'è Pompei ad Avellino, non c'è la Costiera, non c'è Ischia, ma questa Provincia dalla quale molti di voi sono venuti in America, in questi ultimi anni è migliorata tantissimo. Abbiamo non solo conosciuto lo sviluppo, il progresso, ma abbiamo fronteggiato a testa alta forse la tragedia più alta che è capitata in Italia dopo la Guerra: quella del terribile del terremoto del 23 novembre 1990 che rase al suolo buona parte della provincia, che seminò tremila morti. Senza Protezione civile, perché in Italia è nata dopo il disastro dell'Irpinia. In quei giorni avemmo paura di non farcela e oggi, invece, tutti i nostri comuni sono perle, tutti ricostruiti e chi abitava in una povera casa, adesso ha una casa moderna. I centri storici sono rinati, le scuole sono state ricostruite e tutto questo lo abbiamo fatto malgrado la tragedia, perché c'è stata la dignità irpina, l'orgoglio irpino. E l'orgoglio irpino ha funzionato anche quando c'è stato lo scandalo che era napoletano, ma fu titolato Irpinia.

Oggi le cause e i processi sono finiti e si è dimostrato che nella nostra provincia la corruzione era molto, ma molto marginale. E dentro questa vicenda abbiamo fatto anche l'industrializzazione, abbiamo creato le aree di sviluppo industriale, dicendo al Paese che non vogliamo costruire le case per i disoccupati, ma vogliamo il lavoro, creare le condizioni del lavoro e la Provincia oggi, l'ente più importante del territorio fatta di 119 piccoli comuni, che da soli non conterebbero niente rispetto alle metropoli. L'amministrazione provinciale oggi scommette positivamente sui fondi europei. Adesso - ha proseguito De Simone - stiamo facendo l'ultimo atto di quell'opera difficile, perché per venti anni abbiamo dovuto fare i municipi, le scuole, le case, i beni di prima necessità, le fognature, le infrastrutture primarie. E, invece, da alcuni anni stiamo ricostruendo i castelli medievali, le chiese d'arte i palazzi d'epoca, i parchi archeologici, stiamo rifacendo l'anfiteatro ad Avella, dove è nato il candidato sindaco di New York. In Pennsylvania (dove s'era recata il giorno precedente, ndr) ho detto che abbiamo inaugurato ad Avellino l'Università enologica e il Centro di ricerca contro il cancro per inventare farmaci nuovi che sconfiggano questa malattia. Questo Centro è stato voluto dalla Provincia ed è diretto da uno scienziato di Filadelfia, un giovane di origini italiane di nome Antonio Giordano".



Ad America Oggi la presidente anticipa il progetto per una conferenza degli irpini nel mondo. "Stiamo cercando di organizzare un incontro nella nostra provincia invitandoli un po' tutti. Chiaramente questo comporta l'organizzazione di ospitalità di almeno un migliaio di persone. È un progetto che vorrei mettere in atto prima della fine del mio mandato che scade l'anno prossimo".

(Pubblicato su America Oggi l'11/03/2008)

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